Questo incontro prende avvio da un’esigenza di chiarezza che molte persone hanno in sé e che forse non riescono neppure ad esternare completamente, poiché la vivono come qualcosa che non reca benessere, che non permette la serenità, l’armonia interiore: il doversi rapportare ad un tipo di società governata dal Paradigma vecchio, che stride in modo forte, incisivo con l’etica del Nuovo Paradigma.
Moltissimi vivono questo disagio interiore senza riuscire a focalizzarlo bene, per cui spesso lo imputano all’esterno di se stessi, come se fosse la società a dover cambiare e non l’interiorità di ciascuno.
Quando parlo di Nuovo Paradigma intendo un insieme di sistemi che devono essere compresi, accettati, vissuti fino in fondo con coerenza da ogni singolo individuo. Ma affinché ciò possa avvenire, il Nuovo Paradigma deve prima confrontarsi con il vecchio, con ciò che in questo momento sta accadendo.
La prima cosa che salta agli occhi è una crisi della società che verte soprattutto su due fronti: da un lato quello degli affetti, della famiglia, delle relazioni personali, e dall’altro quello dell’economia.
La crisi dell’economia appare più evidente perché più pubblicizzata, anche se sembra non appartenerci completamente, come se si trattasse di una crisi imposta.
Ma imposta da chi?
Da un Paradigma vecchio che noi stessi abbiamo contribuito ad alimentare.
Parliamo di titoli tossici, discutiamo di speculazioni sbagliate… senza chiederci chi ne è stato l’artefice.
Siamo stati noi.
Finché accettiamo un tipo di economia che non si basa sulla Condivisione, ma semplicemente sulla speculazione e sul libero mercato (che libero non è), noi siamo corresponsabili di ciò che accade.
E non possiamo pensare di cambiare le cose se non iniziamo a cambiare noi stessi.
Entrare nel Nuovo Paradigma ha un valore definitivo: nel momento in cui accetto un nuovo modo di vedere gli eventi, non posso più tornare indietro.
Non perché non voglio, ma in quanto il mio modo di pensare, di vedere le cose, di rapportarmi alle situazioni ha preso una diversa impronta.
Non dico più che una persona è furba perché sta speculando e si sta arricchendo a scapito di altri: dico semplicemente che è una persona disonesta.
E questo è chiarissimo per me.
Nei rapporti personali accade la stessa cosa: quando ci sono amicizie o matrimoni che finiscono, quando ci sono rivalse all’interno della famiglia e delle relazioni, devo avere molto chiaro che non devo prendermela con l’altra persona, che non devo caricarla di colpe per giustificare me stessa, ma devo semplicemente fare appello al mio sentire, a quello che la situazione – anche se conflittuale – sta portando.
La società deve imparare ed impegnarsi a far proprio questo nuovo modo di affrontare la Vita, al fine di star meglio non a livello del singolo ma di TUTTI, proprio tutti.
La base del Nuovo Paradigma è la Condivisione.
Condivisione delle risorse economiche e degli affetti intesi in modo sano: ti posso voler bene anche se mi hai fatto uno sgarbo, anche se mi hai fatto un torto, perché capisco che spesso non c’è neppure l’intenzione di fare del male.
Capisco che, anche se hai fatto qualcosa contro di me, non per questo io posso rovinarmi la Vita: devo passare oltre, superare, capire che la Vita mi ha voluto fermare un attimo per darmi la possibilità di riflettere e poi nuovamente andare avanti.
Non mi fermo a prendermela con te, a cercare alibi per quello che è accaduto.
Questo modo di ragionare può sembrare alternativo e difficile da applicare, ma in realtà si tratta di una modalità insita nella Vita stessa.
La Vita di per sé condivide: è l’essere umano che tende a dividere.
L’albero non vuole più aria o acqua di quanta ne possa assorbire, perché l’acqua è per tutti.
Siamo noi esseri umani a voler prevaricare, accaparrare sempre più risorse, attenzioni e perfino onori.
Il fatto di tornare alla Condivisione significa accettare un tipo di vita più in sintonia con la natura: tornare veramente a vivere in modo più semplice, senza costrutti mentali, dando ad ogni situazione il giusto peso.
Non do perché sono generosa, ma condivido con gli altri quello che la Vita mi ha dato (soldi, esperienza, allegria, ecc.) perché è un dono ed è giusto condividerlo.
Non per questo devo essere definita generosa: semplicemente vivo in Armonia con la natura che condivide ciò che ha con tutti.
Il principio base del Nuovo Paradigma è la Condivisione.
La Condivisione però – paradossalmente – fa scattare un sano egoismo.
In che senso?
Significa che quando il mio intervento in una situazione non è dettato dalla spinta della Vita a portare aiuto ad un altro in difficoltà, sto ferma, perché in tal caso è chiaro che è il mio Io a spingermi ad intervenire.
Perché io voglio imporre il mio modo di vedere all’altro? Perché io decido che l’altro deve essere aiutato come voglio io?
Qui deve scattare il sano egoismo: se la Vita ha dato a un individuo una situazione dolorosa, certamente gli ha fornito anche i mezzi per superarla.
Posso intervenire per aiutare solo e semplicemente se la persona interessata me lo richiede.
Deve chiedere l’altro a chiedere aiuto per trovare la soluzione e deve essere una soluzione che la persona sta già cercando: io posso essere di aiuto solo se la Vita me ne fornisce i mezzi.
Non posso darmi da fare per trovare io una soluzione, perché il problema è stato dato dalla Vita all’altro affinché attraverso quel problema capisca.
Posso attivarmi in ogni modo per risolvere io il problema, ma in tal caso la Vita porgerà all’altro un problema ancora più grande, perché è l’altro che deve imparare a gestirsi e a risolvere le proprie situazioni.
Ciò può sembrare in contrasto con la Condivisione, ma non è così.
Preciso che per Condivisione intendo il condividere ciò che la Vita mi dà, non ciò che ho né quello che sono: offro solamente quello che la Vita mi sta porgendo in quel momento e che sento giusto condividere con l’altro.
Non posso condividere ciò di cui sono carente, perché così facendo agirei da protagonista.
È un discorso estremamente complesso, che abbraccia molti aspetti del vivere.
Ho fatto solo pochi esempi per far capire che ci aspetta un futuro in cui il modo di ragionare sarà completamente diverso.
Se riusciamo ad entrare nell’ottica del Nuovo Paradigma, non avremo più disagio e disarmonia interiore.
Molte volte ORA, sfogliando un giornale, ascoltando le notizie, parlando con altri veniamo colti da disagio interiore e da un senso di impotenza perché non possiamo fare nulla e ci pare che tutto sia da cambiare.
È invece necessario capire che se proviamo questo disagio è perché dobbiamo cambiare qualcosa dentro di noi: non dobbiamo aderire a dei meccanismi che sentiamo profondamente sbagliati.
Nel fare quest’analisi occorre rendersi conto di quanto noi siamo responsabili di ciò che accade anche se controlliamo sempre il nostro comportamento e teniamo lontani da noi certi modi di essere, di vivere, di ragionare che, quando vengono attuati da altri, ci creano disagio, dimenticando che anche noi abbiamo contribuito a questo risultato.
In realtà entrare nel Nuovo Paradigma non è assolutamente difficile, tant’è vero che, se state leggendo questo messaggio, è perché sentite che c’è dentro di voi un’Armonia da consolidare.
È questo il primo passo per iniziare a ragionare in modo nuovo.
Una singola persona fatica a ragionare in modo nuovo, ma quando c’è una massa in tutto il mondo che aderisce ad un modo di ragionare diverso, questo nuovo modo di pensare diviene patrimonio di tutti.
Porto l’esempio dei bambini di oggi, che sono tecnologici e non si sa perché: nascono sapendo già tutto perché attingono ai campi energetici che contengono quelle informazioni.
Le informazioni del Nuovo Paradigma sono già state gettate sulla Terra, sono semi che stanno crescendo, e perciò diviene più facile, per l’essere umano che vuole aderire al Nuovo, trovare in sé la forza per farle proprie.
Vi voglio lasciare con un pensiero gioioso:
l’affermarsi del Paradigma Nuovo non significa che attorno a voi il mondo cambierà completamente, che aprendo il giornale troverete solo belle notizie, che tutti i delinquenti saranno in galera e gli onesti fuori.
No, assolutamente no.
Entrando nel Nuovo Paradigma voi sarete nella vibrazione nuova ed attirerete a voi le situazioni giuste: non vi troverete a fronteggiare ambiguità, situazioni complesse o dolorose, perché le avrete già superate.
Non si deve quindi giudicare il Nuovo Paradigma da ciò che accade nella società, ma da quello che accade attorno a voi.
Anche se il mondo dell’informazione ci presenta una società che sembra andare alla deriva, osservate la massa crescente di esseri umani che esprime positività e che si sta consolidando: voi entrerete a far parte di questa massa proprio perché la vostra volontà è quella di aderire al nuovo.

Fonte :http://www.carlaparola.com/?p=5220

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