La Luna Piena splenderà nel pomeriggio del 9 giugno 2017, alle ore 15.09 italiane, nel segno del Sagittario a 18.52°.

Un Plenilunio importante questo di giugno, il nostro Luminare notturno andrà a congiungersi con Lilith e il Maestro del Karma: Saturno – inoltre Giove, governatore del Sagittario è posizionato sull’Asse Ascendente nel Tema di Luna nuova, assumerà un’importanza decisiva riprendendo il moto diretto, proprio il 9 giugno 2017.

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Abbiamo iniziato quest’ultimo ciclo lunare con la Luna Nuova in Gemelli del 25 maggio, che ha posto l’attenzione al nostro modo di comunicare, prima di tutto con noi stessi, e poi di conseguenza con gli altri. Quanto siamo davvero onesti e quanto filtriamo verità o siamo immersi in false credenze che ci portiamo dietro senza esserne consapevoli? Schemi di difesa riguardo le nostre strutture di pensiero e ai pregiudizi che limitano e oscurano la visione e le opportunità, sono tutte intorno a noi nell’abbondanza, ma spesso non le riusciamo a cogliere.

Ci siamo forse accorti in questo ultimo mese, attraverso i nostri scambi relazionali, possibili diverbi o malintesi, o chiarificazioni guaritrici, aperture, spiragli e avvicinamenti verso contatti autentici a livello affettivo, dove e se interponiamo dei condizinamenti, tra il nostro Ego e ciò che è la cosiddetta realtà? Cosa non riusciamo a vedere che un altro individuo può mostrarci?

Noi indubbiamente adoperiamo filtri soggettivi rispetto a ciò che ci circonda e condizionati dal nostro Io, se non altro per il nostro vissuto in questa vita (per non andare necessariamente sul peso karmico di altre), e per ciò che volutamente abbiamo scelto (coscienti o meno), di non voler vedere o attraversare per paura. Perché attiriamo alcune esperienze e non altre? Quando stiamo studiando un argomento, o siamo concentrati su una cosa, avete notato che notiamo solo quella? Può succedere con le carte che troviamo al suolo, o i numeri doppi nell’orologio, la collezione di farfalle o le gonne rosse. Sembra che in qualche modo attiriamo ciò che cerchiamo, e in effetti è così, perché il nostro filtro percettivo è tarato sul percepire e cercare ciò che gli interessa, scartando di conseguenza il resto dal suo campo visivo. Il problema è che non sempre quello che cerchiamo è così riconoscibile e conscio come una gonna, ed è per questo che è più difficile captare cosa si sta muovendo al di sotto della coscienza.

Perché familiarizziamo con alcune persone e non con altre? Siamo sempre noi a richiamare già che siamo in grado di riconoscere. Ciò che riconosciamo ci appartiene e ci è famigliare.  Le gradazioni e le percentuali di quanto e come attuiamo questa selezione “all’ingresso”, muta da individuo a individuo.

Cosa scegliamo di vedere o non vedere?

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Avete presente quei giochi della settimana enigmistica con due vignette disegnate che paiono identiche, e sotto c’è scritto “Trova le differenze?” e noi scopriamo, guardando ben bene, che le due vignette hanno tantissime differenze in realtà, solo che non si vedevano subito – non le avevamo percepite.

La nostra vita sembra essere sempre nella stessa vignetta.. eppure ..non è mai la stessa, ogni attimo è diverso da quello appena passato, ma la nostra mente rimane attaccata al condizionamento di ciò che è accaduto nel passato e non fluisce libera nel presente. Limita e mette in funzione strutture difensive in continuazione e parametri di ricerca stretti. Ma se noi potessimo liberare tutto questo carico, a aprire i canali alla piena presenza e al poter espandere il campo visivo? Se potessimo comprendere molta più spazio di quanto in effetti vediamo? Se fossimo dunque noi a non cogliere tutto, inchiodati nella nostra vista selettiva, non accorgendoci delle differenze delle vignette della nostra vita?

Convinti di essere nella vignetta che conosciamo a memoria, non riusciamo invece a cogliere tutto e non vedere delle cose che sono sempre state lì che siamo noi a non aver colto o visto, e che solo allargando la nostra consapevolezza e presenza e ripulendo l’ampiezza percettiva, potremo vedere.

La bellezza è negli occhi di chi guarda, ci racconta Goethe, ed è proprio così, non serve andare lontano o cambiare paesaggio per trovare, se prima non mutiamo lo sguardo che può vedere.

Il ciclo Lunare Gemelli – Sagittario, ci sta portando per mano fino al Plenilunio, al fine di mostrarci che è possibile vedere oltre ed espandere: abbattere i muri che ci tengono separati dalla vera visione del tutto e dall’eterno presente. Attraverso accadimenti molto reali e semplici durante questi giorni prima del Plenilunio, come possono essere state delle incongruenze comunicative, o delle possibili chiarificazioni di rapporti, o intasamenti energetici dati dal contatto con gli altri e la perdita del baricentro, forse ci siamo accorti che il nostro punto di vista non era l’unico o non era il più valido e assoluto. Il confronto, anche se non osservato in maniera non lucida o consapevole, ci ha portato a dover mettere in campo altri punti di vista che non sono il nostro. A spostarci dalla nostra orbita. Questo è uno dei più grandi processi di crescita che l’essere umano compie naturalmente, grazie all’incontro con l’altro. Il Gemelli, incontra e si può conoscere, solo nello scambio e la connessione con altri esseri. Dopo questo necessario primo passaggio, siamo pronti, per poter saltare nel mondo, nel viaggio più lontano (e non solo fisico come abbiamo detto) del Sagittario, con la visione allargata, ove la Luna brilla in tutta la sua chiarezza.

Cosa accade inoltre, se si congiungono i due grandi pianeti che rappresentano a livello simbolico, una contrapposizione di forze come Giove, il grande benefico e Saturno in grande malefico in questa Lunazione?
La Luna in Sagittario, il cui governatore è Giove, è congiunta a Saturno, nel segno del Sagittario – Giove nel Tema di Luna Piena è proprio sull’Asse dell’Ascendente. Questo doppio filo Giove – Saturno, visione – realtà, sarà la meravigliosa opportunità donataci da questa Luna Piena: il poter vedere oltre la ragione, certi di non perderla. Poter uscire da quei codici che ci hanno fatto conoscere il mondo fino a qui, senza perderne l’assoluta importanza e necessità, ma semplicemente, non dandoli più per assoluti. Riusciremo a non andare nel fanatismo e nell’ingenuità spesso manipolabile e nemmeno nel polo opposto del razionalismo che esclude totalmente altre visuali.

Ci spostiamo dai Gemelli al Sagittario, nel territorio del immagine e del simbolo, dell’analogia e dell’inconscio, e questo potrebbe portare molte perplessità negli spiriti molto razionali. Ma quello che voglio dire, è che ora nella nuova Era, non ci dovrà essere più il sopravvento di una o dell’altra modalità di conoscere la realtà. Se nel passato storico ha vinto l‘Oscurantismo, l’ignoranza e la superstizione, poi ha dovuto per forza susseguirmi l’Illuminismo e l’età della ragione, che ha rigettato nell’ombra anche tutta la parte esoterica e misteriosa dell’universo, impossibile da comprendere solo con l’uso della ragione. Per secoli dunque il dualismo ragione e immaginazione, pensiero e simbolo, si sono sempre fronteggiati l’uno contro l’altro. E così anche all’interno di noi stesso, nel personale come nel collettivo. Fin dalle scuole elementari, hanno provato a definirci, nell’uno o nell’altro modo, ci hanno insegnato a ragionare così, o sei bravo in matematica o sei bravo nelle materie letterarie, sei un artista o sei un ingegnere, sei un sognatore o sei pragmatico. Stiamo provando ora ad uscire da questo dogma di pensiero e dal dualismo contrappositivo che agisce la mente, che paragona, contrappone e separa.

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La vera espansione di coscienza è unire i due assi percettivi, e come ha fatto Leonardo (e non solo lui), essere sia ingegnere che artista. (non per diventare Leonardo, ma a livello simbolico, per poter percepire la realtà in entrambi i modi e cioè nella sua totalità).

Nessuno in questa nuova Era, di cui siamo il passaggio primo, dovrà più avere la pretesa di avere la visione veritiera ed assoluta, dovremmo essere in grado, di non ancorarci alle nostre certezze,  ma imparare a navigare nel mondo occulto come nella lucidità che ci aiuterà a discernere. Passare da uno all’altro emisfero del nostro cervello, con elasticità e duttilità, al fine di conoscere e trovare la via della vera saggezza interiore.

Sagittario e Gemelli sono ora i due poli della stessa medaglia, come i due lati opposti e complementari del nostro cervello, a seconda della lente che usiamo per guardare, possiamo avere e trarre conclusioni diverse, rispetto a una data esperienza. L’emisfero destro e quello sinistro del nostro cervello hanno due funzioni diverse, tutte e due necessario per lo sviluppo del pensiero. Il cervello sinistro è quello specializzato nei i processi linguistici, è maggiormente competente in quelli sequenziali e nella percezione-gestione degli eventi che si susseguono nel tempo, come ad esempio la concatenazione logica del pensiero, mentre l’emisfero destro, invece, è il “poeta”, più specializzato nell’elaborazione visiva e nella percezione delle immagini, nella loro organizzazione spaziale e nell’interpretazione emotiva; più sommariamente, al cervello poeta spetta la percezione globale e complessiva degli stimoli.

A livello astrologico, la parte deputata al cosiddetto emisfero razionale è rappresentata simbolicamente dai Gemelli e la Casa III, e la zona dell’emisfero destro è deputata al Sagittario e alla Casa IX. Ora, noi usiamo il nostro cervello ed entrambi gli emisferi in modo alternato e in contemporanea in modo automatico, senza accorgerci, quando attuiamo uno o l’altro. Se stiamo ascoltando una musica e ci concentriamo sulla metrica musicale, la sua struttura e l’andamento delle note, abbiamo messo in moto l’emisfero sinistro, ma se ci lasciamo trasportare dal suono della musica, senza conoscerne né il linguaggio musicale né le note, trascinati dalle emozioni e le suggestioni che essa ci provoca, stiamo usando l’emisfero destro.

La possibilità datoci ora della meravigliosa congiunzione del Plenilunio del 9 giugno 2017, con la congiunzione Luna – Saturno, la dilatazione di Giove, con la ripresa del moto diretto, è la fusione consapevole del dono immenso che abbiamo come esseri umani: la piena coscienza  d’esistere e il padroneggiare  entrambi i lobi del nostro cervello (GIOVE), maneggiare il nostro tempo a disposizione, consapevoli che non sarà infinito, (nel corpo fisico) – (SATURNO).

Agli animali e alle forma vegetali non è concessa questa evolutissima forma d’esistere; gli animali non sono coscienti della morte, perché non hanno il pensiero simbolico del futuro, sono in un eterno presente incessante dominato dagli istinti e alla prime pulsioni affettive che gli consentono di perpetuare la specie. L’essere umano…..  piedi ancorati al suolo e la freccia puntata verso il cielo – Sagittario – primo contatto con le grandi domande della vita e del perché siamo qui. Possibilità di spostarci dal presente per immaginare il futuro. Opportunità di coltivare un sogno, che non è disponibile nel presente ma si svilupperà in un poi che ora non sappiamo ancora – fede – fiducia – costanza – raggiungimento della piena presenza nel presente, ma con la differenza di averlo scelto. Gli animali non scelgono, la natura è attraversata del tempo e le stagioni, vive nella sua essenza eterna, l’uomo può manifestare il qui e ora, dare un impronta del suo passaggio, accrescere l’eternità della sua anima, e scoprire il suo collegamento con il tutto attraverso lo spirito.

Abbracciamo consapevolmente questo dono immenso, non rimaniamo ciechi o dormienti, guardiamo veramente intorno a noi, usciamo dalla vignetta in cui ci siamo protetti fino ad ora, il sogno e la realtà sono tutt’uno, apriamo gli occhi per vederlo sorgere.

Buona Luna Piena a tutti,

 Anna Elisa Albanese

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FONTE: http://www.sentieroastrologico.it/luna-piena-sagittario-9-giugno-2017-sogno-realta/

 


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