Durante l’iniziazione spirituale, o le così dette ‘fasi di ascensione’, molte persone stanno vivendo quello che gli antichi chiamavano “la notte buia dell’anima”.

Esistono quattro tipi di crisi spirituali della metamorfosi, le prime due (meno frequenti) si manifestano come un’emergenza spirituale sconvolgente, che consiste in un evento d’intensa energia nel corpo simile a un’interconnessione euforica di attivazione spirituale. In questo caso è una congiunzione interiore che può innescare un grande disagio accompagnato dall’ansia, dal dolore fisico o dalle paure profonde.

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Il secondo è l’effetto ‘secchio d‘acqua fredda in faccia’, questo è lo shock o l’effetto ‘down’ sentito subito dopo un’esperienza mistica o estatico con l’attivazione spirituale della kundalini. La contrazione sperimentata dopo un’apertura significativa, sono a causa all’estrema beatitudine di un evento euforico interiore o di una fase di iniziazione spirituale in una frequenza o livello più elevato, che a volte può lasciare una persona intorpidita, delusa con la vita, apatica o sospesa nel limbo.

I sintomi più comuni invece si presentano come un evento spirituale-energetico, comunemente chiamato ‘la morte dell’ego’ accompagnato da sensazioni simili all’astinenza sentita durante un ciclo di disintossicazione del corpo. La disintossicazione spirituale-energetico invece è multidimensionale; fisico, mentale ed emozionale (corpo eterico e l’Ego/personalità) innescando cambiamenti anche nella struttura ormonale e nelle funzioni endocrine.

Infine c’è la fase, molto comune oggi, di esaurimento spirituale a causa di un ciclo del risveglio lungo e estenuante, uno stato spesso scambiato con la depressione e gestito con antidepressivi, in cui le risorse del corpo, i neurotrasmettitori, ormoni e nutrienti, sono state utilizzate e consumate nella salita, nell’escalazione del picco del risveglio spirituale. Nell’esaurimento spirituale, anche se il pianto è facile, si manifesta un’assenza di emozioni verso gli altri, il cuore appare inattivo, come forse in lutto, mentre contemporaneamente, si percepisce l’inquietudine, di essere sospesi nell’ignoto in attesa di qualcosa d’indefinibile.

La notte buia dell’anima o meglio, le notti e giorni interminabili senza luce, fa parte di un processo inevitabile dello sviluppo spirituale, nei quali accade una specie di piccola morte dell’ego, perciò, se siamo impegnati in un percorso di crescita personale, a qualche punto del nostro cammino, ci troveremmo, senza preavviso, catapultati in quello che sembra un buco nero senza via d’uscita, privati dalla luce per illuminare la via!

D’altra parte se vogliamo la quarta e la quinta dimensione, altre strade non ci sono, e mentre secoli fa questo cammino era per pochi eletti, oggi la notte buia dell’anima e collettiva!

Per raggiungere una maggiore reintegrazione spirituale, l’unica strada è attraversare la densità delle tridimensionalità. Invece di lasciare che le emozioni ci sconvolgono, sradicandosi dalla realtà, bisogna affrontare le nostre paure in modo distaccato, radicandosi a terra nel presente.

Quando le persone subiscono uno sconvolgimento emotivo, uno stato emotivo molto comune nella tridimensionalità, il corpo eterico si sradica dalla terra e si sposta verso il ‘gap’ eterico localizzato nel lato sinistro del corpo, tra l’ultima costola sinistra e il bacino, creando un disallineamento, un processo che succede naturalmente quando l’anima è pronta a lasciare il corpo. Questo significa che siamo perennemente pronti per andare verso l’alto, e non verso la terra – vogliamo ritornare a casa!

Tuttavia, siamo incarnati qui per un motivo – non solo per sviluppare l’intelletto (emisfero sinistro maschile) ma soprattutto, nell’era del risveglio del femminile, siamo sollecitati a collegarci con l’emisfero destro connesso direttamente con il cuore e con l’intelligenza emotiva.

Le fasi cicliche dedicate alla notte buia dell’anima sono considerate tempi di crescita con una potenzialità enorme, meno si resiste alle sue contrazioni negative, paradossalmente, più si permette l’espansione del cuore e della coscienza positiva, anche se durante il processo: sentire, vedere o percepire la luce dentro e fuori di noi è veramente uno sforzo titanico; perché la sensazione più comune è l’assenza totale di qualsiasi emozione!

Durante il processo ‘oscuro’, quello che sta dissolvendo è la nostra identità incarnata – l’aspetto che è stato avvolto dalle basse frequenze tridimensionali inferiori, dove le incitazioni emozionali oggi, mostrano alla luce del sole, una netta discesa nei comportamenti folli, uno stato d’intelligenza emozionale sotto sviluppato (infantile nelle maggioranze) e contorto (malvagio/psicopatico) nelle minoranze, dove in entrambi casi, le persone sono ignare dell’impatto, che effettivamente, queste ‘reazioni esplosive’ hanno sul loro modo di pensare e vivere.

I contenuti della dimensione inferiori, presenti nei campi della coscienza collettiva planetaria, stanno subendo una riconfigurazione enorme in più modi. Questo cambiamento energetico nella realtà tridimensionale sta raggiungendo la massa critica, il che significa che, c’è una notevole influenza caotica su tutto il pianeta, perciò è ora di fare i conti – nessuna persona sulla terra è esonerata dall’esposizione ai massicci campi del caos, dalla confusione e dall’oscurità’ che esistono nella mente collettiva dell’umanità, tuttavia, per la legge del uno, che ci unisce tramite il vuoto, ogni gesto inopportuno vibra in risonanza con l’intero creato, perciò chi commette un atto di violenza nel mondo, lo fa anche verso se stesso, e il nostro compito ora, è di riconoscere questa verità olistica invertendo la polarità verso l’amore e la gentilezza reciproca.

Naturalmente non è facile applicare la legge dell’uno e l’amore durante alcuni eventi che evidenziano il lato peggiore dell’umanità. Tuttavia, confrontandosi con le grandi forze del caos, come ricercatori della verità, la nostra integrità energetica interiore ci richiede di mantenere la neutralità, essere il perno fermo e immobile piuttosto che il pendolo moralistico del giudizio che oscilla tra le opposte – questo è una grande prova per chi è impegnato in un percorso spirituale; mantenere la neutralità davanti ad ogni tipo di situazione stressante specialmente durante i cicli della notte buia dell’anima personale o collettiva.

Se avete già vissuto questa particolare crisi spirituale, siete già veterani con un bagaglio d’esperienza preziosa per affrontare gli anni a venire. Secondo alcune scuole misteriche, accadrà non meno di quattro volte durante il corso dell’evoluzione personale, e in più, il processo di ascensione attuale nel mondo sta innescando, a livello globale, una massiccia ‘notte buia dell’anima’ collettiva che promette tempi ‘oscuri’ durante i cicli di ascensione.

Tuttavia, mantenendo la neutralità, un atteggiamento spesso giudicato da chi è sostenitore dell’eterna lotta dualistica tra il bene e, il male come menefreghismo, mancanza d’interesse o l’assenza di sentimenti, è importante ricordare, come ‘sostenitore’ della presenza nel qui è ora, l’oscurità non può essere vinta, può essere solo trascesa, e cosi diventiamo dei catalizzatori per radicare la luce nel buio, perché è proprio l’oscurità, il lato negativo e femminile delle due polarità che sostiene e fa brillare più intensamente la luce.

Non è per caso la terra è femminile, di polarità negativa, e la sua frequenza, per permettere la densità della materia d’esistere, è bassa e lenta, perciò, per incarnare la luce sulla terra, non basta far nascere sette miliardi di persone (anime), bisogna poi radicare la luce dell’anima consapevolmente nella vita, spogliandoci del nostro ego materiale per far splendere la luce che giace nella profondità.

Se stai vivendo la notte buia dell’anima ora, vi invito ad alzare la testa verso il cielo stellato, lascia che ogni stella scintillante vibra in risonanza con la tua luce interiore perché siamo connessi, siamo uno, siamo stelle nascenti in un mondo denso ma meraviglioso chiamata terra.

Namasté

 

Caroline Mary Moore

Fonte : http://www.dalleclissedellesserealmisterodelvuoto.com/2017/06/17/mancanza-sentimenti-la-notte-buia-dellanima-non-un-fenomeno-personale-anche-collettivo/

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One Reply to “MANCANZA DI SENTIMENTI? LA NOTTE BUIA DELL’ANIMA NON è SOLTANTO UN FENOMENO PERSONALE è ANCHE COLLETTIVO”

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