Le due più importanti festività del calendario celtico, che cadono il primo novembre e il primo maggio, sono le principali occasioni di commistione tra mortali e immortali. Sono i due giorni dell’anno più ricchi di magia e di mistero. Sono momenti di risa e di paura, di baldoria e di pericoli: un insieme di gesti e emozioni che sfidano le categorie usuali dell’esperienza umana. Queste notti sono momenti intermedi imbevuti di paradosso, ai margini crepuscolari della percezione in cui avviene molto più di quanto si riveli agli occhi.

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Samhain, il Capodanno celtico oggi diventato la festa di Halloween, è la notte che non appartiene né all’anno vecchio né all’anno nuovo. E’ un ‘tempo fuori del tempo’ in cui i veli tra i mondi si sollevano e avvengono intensi scambi tra gli spiriti e i mortali. I confini si annullano e gli spiriti si mettono in marcia. […] Tutti, soprattutto i bambini, avvertono che in questa notte le leggi usuali non valgono più: la proprietà può essere violata, si chiede da mangiare e da bere, cancelli e porte chiuse si aprono all’ospitalità, i confini tra il mio e il tuo vengono temporaneamente annullati. […] Samhain è un monito per gli uomini, ai quali ricorda che le porte sono aperte, che le soglie si possono varcare e che l’ordinario e il non-ordinario si confondono. Questa esperienza serve anche a rassicurare, all’inizio della stagione invernale, che i vicini sono amichevoli e che esiste ancora la condivisione del cibo.

 

Tradizionalmente, Samhain è la notte della divinazione per sapere chi morirà nell’anno che inizia e, per le ragazze in età da marito, per conoscere l’identità dei loro futuri sposi. Il motivo per cui le pratiche divinatorie hanno successo durante questa notte è che le barriere del tempo sono abolite. Presente e futuro si fondono, ed è possibile vedere ADESSO ciò che accadrà IN FUTURO. Tradizionalmente si cerca di vedere ciò che riguarda le transizioni tra uno stadio della vita e un altro. Chi morirà ed entrerà nel mondo degli spiriti? Chi si sposerà e porterà una nuova vita nel mondo materiale? E’ perfettamente appropriato richiedere notizie sui futuri cambiamenti in questa notte in cui è in atto una vera e propria transizione tra i mondi.

 

Samhain riprende l’antico rituale dei villaggi di spegnere tutte le luci della casa e riaccenderle attingendo a un fuoco acceso per l’occasione. Per qualche breve istante la casa, centro delle attività umane, del calore e della sicurezza, precipita nel buio e nel ‘caos’ che simboleggi ail caos originario della dominazione dei Fomori. Poi la vita umana viene ricreata a partire dal focolare, le cui fiamme riportano nuova luce.

Ciò che avviene ad Halloween è una variante delle esperienze iniziatiche del candidato sciamano. Animali, spiriti e umani si frequentano, si incontrano creature in parte animali e in parte umane, i ruoli dei due sessi vengono invertiti o si confondono, futuro e passato si incontrano e gli spiriti ancestrali ritornano per una notte di baldoria. Anche l’ospitalità, che è diventata il tratto principale della festa, riflette la profonda nozione sciamanica che i due mondi sono aperti e reciprocamente ospitali e che gli abitanti di un mondo possono, se vogliono, entrare nell’altro. Nonostante le inquietanti creature che sembrano volerne impedire il passaggio, ci sono altri esseri alleati che portano doni o strumenti di potere. […]

 

Come altre popolazioni tribali in vari luoghi del mondo (e come fanno tuttora ebrei e mussulmani) i Celti considerano la durata di un giorno da tramonto a tramonto e l’antica usanza di festeggiare la notte della vigilia (a novembre, a maggio e alla vigilia di mezza estate) sopravvive nelle attuali vigilie di Natale e Capodanno. In questo modo i Celti onoravano l’oscura notte del caos da cui si originò la creazione, quel ‘tempo prima del tempo’ in cui il cosmo era popolato solo da spiriti e forze divine. La notte è il tempo degli spiriti, della divinazione, degli scherzi dei Trickster divini, del sogno e della narrazione delle storie. Per noi mortali è il momento di ritirarci nella sicurezza delle nostre case e dei nostri letti, lasciando che entità invisibili ai nostri occhi facciano quello che vogliono. Collocare l’inizio dell’anno alla vigilia di novembre, invece che alla vigilia di maggio, all’approssimarsi dei mesi bui invece che all’inizio dell’estate, è un ulteriore modo per onorare l’oscurità originaria da cui la vita umana si è prodotta. Vi sono anche ragioni psicologiche per collocare l’inizio del tempo nelle tenebre: la vita umana infatti si forma nei nove mesi di oscurità intrauterina, periodo che svolge un ruolo fondamentale, anche se spesso non riconosciuto, nei nostri primi ricordi.

Tratto da: Tom Cowan – Il fuoco nella testa (uno studio sullo sciamanesimo celtico)

FONTE: http://essereluce.altervista.org/letture/samhain/

 

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