Che tu sia ancora in ferie oppure no, che tu ci sia potuto andare o che tu abbia dovuto rimandare il tuo viaggio di relax, c’è una cosa sulla quale vorrei farti riflettere: l’utilità della vacanza!
Bella scoperta! mi dirai. La vacanza è utile per staccare dalla quotidianità, per cambiare aria, per far riposare mente e corpo. SI, certo, ma mi piacerebbe lo stesso approfondire con te questo discorso e per farlo comincerei con l’analizzare l’etimologia di questo termine.
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Vacanza: dal latino, vacantia neutro plurale sostantivato di vacans, participio presente di vacare essere vuoto, libero. E perché no, analizziamo anche il suo significato (preso dal dizionario Garzanti): Periodo di libertà dal lavoro o dagli obblighi scolastici in coincidenza con festività, turni di riposo o altre circostanze; tempo vuoto.
Credo che l’essenziale che dovrebbe farci riflettere sia proprio il termine VUOTO.
Ci sono persone che nonostante siano in vacanza dal lavoro, dagli studi, non riescono proprio a staccare dai propri impegni, a concedersi questo vuoto. Ovunque vanno si portano dietro il fardello dei loro pensieri, non mollano la presa. Risultato: lo stress accumulato non cala di una virgola e quando ricominciano il tran-tran quotidiano sono già stanchi prima di partire. Di conseguenza anche i risultati, che dovrebbero essere migliori dopo un periodo di riposo, saranno scarsi.
Per spiegarti meglio il significato del termine vuoto di cui ti parlo, ti riporto le parole del nostro amico Lao Tzu 🙂 (raffigurato nella vignetta in alto mentre si concede un viaggetto):
Trenta raggi convergono sul mozzo, ma è il foro centrale che rende utile la ruota.
Plasmiamo la creta per formare un recipiente ma è il vuoto centrale che rende utile il recipiente.
Ritagliamo porte e finestre nelle pareti di una stanza: sono queste aperture che rendono utile la stanza.
Perciò il pieno ha una sua funzione, ma l’utilità essenziale appartiene al vuoto.
Hai presente la musica? Si, insomma, saprai che è composta da note. Ma prova a prendere ogni singola nota, suonala una volta e lasciala da sola. Dimmi che effetto ti dà. Nella musica è il vuoto che si frappone tra le note a dare loro un senso, a creare l’armonia, ci hai mai pensato?
Il vuoto che dobbiamo ricreare dentro noi ha la stessa utilità, ossia quella di rompere la monotonia e la disarmonia che andiamo creando. Prova a pensare a una musica suonata senza tempi di vuoto tra una nota e l’altra, che roba verrebbe fuori?
E come puoi ricreare questo vuoto? Fa quello che ti piace! Pensavi ti dicessi di meditare? Certo, meditare è un ottimo rimedio… ma non il solo!
Quando fai ciò che ami fare e non ti stai minimamente preoccupando del tempo che passa, la tua mente si è letteralmente presa una vacanza; quando canti a squarciagola una canzone che ti piace e ti senti già il vincitore del prossimo X-Factor, la tua mente (per la vergogna 😉 ) si è automaticamente spenta, svuotata da pensieri inutili; quando giochi con tuo figlio e vi ritrovate sdraiati a farvi una bella e sana risata spacca-addominali, la tua mente è fuori gioco, i tuoi pensieri, le tue preoccupazioni, sono tutte andate a farsi benedire.
Di metodi per creare questo vuoto c’è ne un’infinità! E non dobbiamo aspettare l’estate o il Natale per rigenerarci. E’ nostro compito farlo tutti i giorni.
E per farti capire ancora meglio l’importanza del vuoto di cui abbiamo parlato, vorrei farti riflettere su ciò che vedi intorno a te. Tutto ciò che osservi appare solido ma in realtà lo spazio occupato da un oggetto è prevalentemente vuoto. Persino il tuo corpo è composto prevalentemente da spazi vuoti. Sei fatto del 99,9 % di vuoto! Difficile a credersi ma a livello subatomico è così. Attorno al nucleo degli atomi girano gli elettroni e questi a loro volta si sfiorano con gli elettroni degli atomi adiacenti. In mezzo a tutto questo girare non c’è nulla! Se togliessimo tutto lo spazio vuoto tra nucleo ed elettroni tutti i 7 miliardi di abitanti della terra ci starebbero nello spazio di una mela.
Abbiamo citato Lao Tzu? Abbiamo parlato di fisica? Bene! Ecco un brano tratto dal libro di Fritjof Capra, “Il Tao della Fisica”
Immaginiamo un’arancia che cresca fino a raggiungere le dimensioni della Terra. A questo punto gli atomi dell’arancia sarebbero grandi come ciliegie. Miriadi di ciliegie strettamente impacchettate in un globo delle dimensioni della Terra: ecco un’immagine ingrandita degli atomi di un’arancia. Questo atomo è tuttavia enorme se confrontato con il suo nucleo, che sta al centro. Nella nostra immagine degli atomi-ciligie, il nucleo sarebbe così piccolo da non poterlo nemmeno vedere. È quindi necessario ingrandire l’atomo fino alle dimensioni della più grande cupola al mondo, quella della basilica di S.Pietro a Roma, per poter intravedere il nucleo dell’atomo, grande come un granello di sale. Un grano di sale al centro della cupola di San Pietro e dei granelli di polvere che gli turbinano intorno nell’enorme vastità della cupola: in questo modo possiamo raffigurare il nucleo e gli elettroni di un atomo.
Per concludere: concediti sempre (e più che puoi) attimi di vuoto, perché l’essenziale è invisibile agli occhi (cit.Antoine De Saint Exupery, il Piccolo Principe), ma soprattutto, perché il vuoto ha la capacità di attirare ciò che ti serve…
ps: fare il vuoto equivale a fare pulizia. E come è utile fare pulizia nella nostra mente, è altrettanto utile fare pulizia nel nostro cuore. Ricordi? Mente e cuore sono in stretta connessione tra loro (leggi l’articolo “il Dialogo necessario”) e qual è il miglior modo per alleggerire il cuore da ruggini emotive? Perdonando, prima gli altri e poi noi stessi (leggi l’articolo “Vuoi essere Felice? Perdona)
Ti auguro una felice settimana, ci leggiamo lunedì prossimo 🙂
Cristiano
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