IMBOLC- FESTA DEL LATTE-PURIFICAZIONE
Tutto sembra profondamente fermo nel freddo e nel buio, ma qualcosa di molto potente ciclicamente si manifesta in questo periodo.
Nel profondo della terra, la rinascita ha inizio, sotto la neve, la terra inizia a scaldarsi, i primi fiori si schiudono in prati dove la neve ancora ricopre parte del tappeto erboso e le gemme sugli alberi timidamente iniziano a spuntare e gli animali sono più vitali. Pioggia e neve hanno portato via, purificato e nutrito il suolo ed adesso tutto è pronto per nuova vita.
Questo momento mi porta a riflettere sul fatto che la rinascita può solo avvenire da dentro è da li che il calore inizia ad espandersi e a venir fuori e imprimere la trasformazione anche nella vita che ci viene incontro. E’ il cuore, aperto e accogliete , che imprime trasformazione e calore a ogni nostra cellula. Ma per far questo ha bisogno di muoversi con l’energia dell’innocenza, del fanciullo, dello stupore , del riuscire ad affascinarsi e a credere nella magia. L’adulto per sua natura, ha memorie ricordi e dolori legati ad essi, ha sacrificio, amarezza, stanchezza dovuta all’esperienza e ai mille tentativi non riusciti.
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Imbolc con la sua simbologia ci indica la strada . Il sole, nato a Yule (solstizio invernale) attraversa ora un simbolico periodo infantile: è un sole bambino, le cui qualità prevalenti sono la purezza, la delicatezza e il senso di meraviglia rispetto al creato. Imbolc, festa di luce, ci chiede di ritornare allo spirito di gioioso stupore ed aspettativa dell’infanzia, di lavare con le acque quello che di preoccupante e doloroso ci tiene impantanati. Molti sono i simboli legati alla rinascita. Imbolc significa anche “grande pioggia” colei che purifica, altro significato di questa festa è “nel grembo” con riferimento simbolico al risveglio della Natura nel grembo della Madre Terra. In questa festività viene onorata Brigit , dea del triplice fuoco; infatti era la patrona dei fabbri, dei poeti e dei guaritori. Il suo nome deriva dalla radice “breo” (fuoco): il fuoco della fucina si univa a quello dell’ispirazione artistica e dell’energia guaritrice. Lasciamo che il colore bianco che caratterizza questa festività crei quello spazio di purezza e di nuovo dentro di noi. Partiamo da ora liberi dai ricordi e credenze dolorose. Lasciamo che il serpente, altro simbolo di Imloc ci guidi verso il cielo e verso la nostra trasformazione. Prepariamoci a cambiare pelle.
Ho percorso la strada in discesa che conduce alle Fonti, sapendo che avrei comunque trovato la luce giusta per celebrare questa giornata così’ bella. Mentre il Sole saliva ,ho ammirato i riflessi luminosi che dall’acqua si disegnavano sulle volte della Fonte più’ bella della città’. Immersa nella quiete che riesce ogni volta a trasmettermi questo luogo santo e magico allo stesso tempo, mi sono semplicemente lasciata vivere, ascoltando il suono dell’acqua che scorre, da secoli, dalle profondità’ di questa città’ che non ha un fiume, non ha un mare, non ha un lago. Da qui si può’ solo scendere ancora, o risalire. Riscaldata dal bacio del Sole, avverto la vita ,dopo un lungo periodo scuro, pieno di sofferenza. Forse ci vorrà’ ancora del Tempo, ma oggi e’ una bella promessa, verso la Primavera che verrà’. Anche per me.