Continuando con l’esplorazione multidimensionale 3D, 4D e 5D, in questo terzo di quattro articoli, la nostra indagine lascia la superficie per immergersi nell’abisso alla ricerca del nostro tesoro nascosto – il lato oscuro e creativa dell’umanità.
Nel suo discorso intitolato “A Bird on the Wing” Osho disse:
Paradiso e inferno sono dentro di te, entrambi hanno le porte dentro di te. Quando ti comporti inconsapevolmente, quella è la porta per l’inferno; quando diventi cosciente, vigile, quella è la porta per il paradiso.
Osho agevola ciò che è un argomento complesso sia in psicologia, sia in esoterismo. Le sue parole sono tanto significative quanto semplici e supportano quanto evidenziato nella prima e la seconda articolo; la notevole differenza tra una coscienza prevalentemente tridimensionale (l’inferno) e una coscienza multidimensionale (3D, 4D e 5D) che scorre in unità con la Sorgente (il paradiso).
Il disco di successo del ’79 del gruppo rock AC/DC intitolato “High Way to Hell” (autostrada per l’inferno) è un perfetto esempio di decadenza che si conclude con la frase “Sto andando verso la terra promessa” consolidando l’idea che c’è una sola via per il paradiso e che la strada passa proprio attraverso l’inferno: il nostro!
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Esploreremo dunque, tre concetti: la notte oscura dell’anima: il guardiano della soglia e l’ombra di Jung.
È probabile che molti abbiano familiarità con questi tre argomenti. Tuttavia, l’indagine non ha lo scopo di elencare o descrivere i sintomi, ma di esplorare se ci sono delle correlazioni tra di loro e come questo può aiutarci a capirli e sperimentarli da una prospettiva multidimensionale quando sorge la prossima emergenza spirituale.
La Notte Oscura dell’Anima
Un termine tipicamente usato per descrivere un periodo di profonda metamorfosi, la “Notte Oscura dell’Anima” può essere facilmente scambiata per la depressione clinica a causa della somiglianza dei suoi sintomi.
La principale differenza tra questa crisi spirituale e la depressione, è che quest’ultima non ha componenti evolutive della coscienza. Ciò significa che, dopo essere guarito, il paziente si identifica ancora con le sue maschere sociali.
L’insegnamento originario di questa esperienza è straordinario e prezioso per un ricercatore spirituale, anche se oggi il concetto è molto lontano dalla sua versione autentica che nacque nel XVI secolo quando San Giovanni della Croce, monaco spagnolo, scrisse la poesia intitolata “Noche Oscura”, una poesia che descrive il suo percorso spirituale e le difficoltà che ha dovuto affrontare nella sua unione con Dio.
Nel corso dei secoli, i preziosi insegnamenti della “Notte Oscura” sono stati sostituiti con una versione decisamente più tenebrosa chiamata “Notte Oscura dell’Anima“, un viaggio di smarrimento simile alla depressione, lontano dalla gioiosa esperienza di essere condotti a Dio, dove la luce che illumina la notte oscura è quella che arde nell’anima; che San Giovanni descrive come una guida più certa del sole di mezzogiorno: “Aquésta me guiaba, más cierto que la luz del mediodía”.
La versione attuale è alquanto fuorviante perché suggerisce che l’anima è in penna quando ciò che soffre miseramente è l’Ego!
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I due articoli precedenti hanno evidenziato l’insostenibilità della frequenza 4D espressa con una mentalità tridimensionale. Invece della fede, il pendolo oscilla verso il suo opposto, e il dubbio diventa la forza motrice che ci costringe a vagare senza meta, persi nelle tenebre.
Infatti, una delle caratteristiche più comuni della notte oscura dell’anima è la totale assenza di luce e la nostra incapacità di riconnetterci con essa.
La “Noche Oscura” di San Giovanni invece è un perfetto esempio di modalità Cuore 4D radicata nella realtà 3D. L’enfasi è sulla fede e sul rimanere saldi e focalizzati sulla vitalità, gioia, libertà, amore e luce dell’anima connessa alla sorgente mentre si espande.
La Morte dell’Ego
L’ego costruisce la sua casa sulla sabbia (illusioni e falsità). Secondo Eckhart Tolle, la “notte oscura dell’anima” è un termine usato per descrivere una significativa interruzione nella la nostra percezione della vita e il nostro ruolo relativo ad essa; quindi, ciò che muore, in sostanza, è il senso egoico di sé, in quanto tale, la “notte oscura dell’anima” è un processo di perdita di identità.
Da una prospettiva 3D è un lutto
Quando il flusso naturale dell’anima è pronto ad espandersi ancora una volta, la mente si contrae e lo sperimentiamo come dolore, interpretato come resistenza al cambiamento.
L’impulso è di trattenere piuttosto che lasciar andare
Ciò richiede di deviare (proiettare) il dolore emotivo sugli altri per evitare di elaborare lo shock di ciò che non può essere fermato: l’inevitabile morte di una parte dell’io. La sofferenza dietro quella perdita è causata dall’attaccamento, perciò, da un punto di vista tridimensionale è un processo di lutto.
Se cambiamo prospettiva spostandoci nella coscienza 4D, ciò che sta realmente accadendo è un paradosso: espansione e contrazione che accadono simultaneamente (unità) nello stesso spazio di tempo (presente), che è esattamente lo stesso processo noto come doglie in preparazione al parto, perciò, non è una perdita ma una nascita.
Ora il processo è invertito, l’impulso è quello di rilasciare piuttosto che trattenersi!
Il dolore ha uno scopo creativo, dà vita alla vita. Sebbene questo processo sia noto alle madri di tutto il mondo, il Cuore non riconosce il dualismo, quindi il genere è irrilevante – il suo unico intento è avviare perennemente la nascita della verità (manifestazione della coscienza).
Il corpo possiede un’intelligenza miracolosa per quanto riguarda la gestazione e il parto, certo, ce ne sono sempre eccezioni, ma nel complesso, sa esattamente come concludere l’esperienza con risultati ottimali.
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In quest’ottica, l’esempio della “Noche Oscura” di San Giovanni non fa eccezione, significa riporre fede nella saggezza dell’anima e nella sua capacità di essere una “guida più sicura del sole di mezzogiorno” perché da questa dimensione (4D) non è un lutto, è un processo di nascita trascendentale.
Il Guardiano della Soglia
Un’invenzione letteraria del mistico e romanziere inglese Edward Bulwer-Lytton, questo personaggio tenebroso si incontra nel suo romanzo “Zanoni” scritto nel 1842.
Il “Guardiano della Soglia” è il terzo, di una serie di quattro “drammi misteriosi” scritto nel 1912 da Rudolf Steiner, in cui la trama pone Lucifero come il personaggio che deve dimostrare che qualsiasi persona che abbia “illuminato” l’anima deve essere in grado di andare avanti e indietro attraverso la soglia comportandosi in modo impeccabile, sia nei regni spirituali, sia nel mondo fisico.
È sicuramente un argomento ampio che merita una ricerca adeguata. Tuttavia, le diverse tradizioni sembrano concordare sul fatto che il Guardiano della Soglia rappresenti una sorta di difensore che controlla chi passa ai mondi spirituali pesando sulla bilancia i debiti e i crediti accumulati nella vita.
Nella tradizione esoterica, il Guardiano della Soglia è l’essenza del nostro “io” animale, la bestia interiore, l’istinto primordiale di sopravvivenza e la fonte di tutte le nostre passioni.
L’esoterismo non è facile da capire, tanto meno la psicologia. Con il dovuto rispetto per entrambe le parti, le complessità dei rituali esoterici e le implicazioni psichiatriche che circondano questo personaggio non ci interessano, quindi è meglio lasciarle agli esperti.
Ciò che è chiaro è che all’interno della psiche umana (ego), il meccanismo di giudizio è simboleggiato dal Guardiano della Soglia, che analizza e arbitra costantemente le nostre azioni per mezzo di un sistema di punteggio di credito (credit scoring).
Riluttante a permetterci di entrare nella quarta e quinta dimensione, a meno che, non ci ritenga degni di passare, quando/se il Guardiano è sfidato, egli lotta per mantenere lo status quo. A questo punto non possiamo fare a meno di chiederci se sia più importante trattenerci in 3D piuttosto che farci uscire?
È uno stato di controllo autoindotto?
Direi di sì. Questo stato di autocontrollo ci rende, sia prigionieri, sia carcerieri delle nostre stesse prigioni autoimposte. In un certo senso, siamo tenuti in ostaggio da nessuno tranne che da noi stessi!
Liberarsi dall’illusione (prigione) richiede di discernere tra la manipolazione dell’ego che separa e giudica l’oscurità indegna della luce, in quanto tale, deve essere penetrata, scacciata, affinché si disperda, e l’oscurità creatrice come un vaso che riceve la luce, che amplifica la sua intensità; più profonda è l’oscurità, più luminosa è la luce.
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L’oscurità non può essere dispersa, può solo essere illuminata.
Questa differenza è abissale, come dimostra il nostro smarrimento durante la notte oscura dell’anima, paragonabile alla depressione e al lutto, che ci rende partecipi passivi di un processo totalmente privo di luce (separazione dalla luce), rispetto alla trasformazione spirituale recettiva e collaborativa vissuta da San Giovanni nella sua “Noche Oscura”dove la luce che illumina la notte oscura è quella che arde nell’anima (unità con la luce)
Riflessione: in questo momento stiamo reagendo passivamente, o in maniera ricettiva alla vita?
Il comportamento del Guardiano delle Soglie è decisamente re-attivo, aggressivo e talvolta violento (verso gli altri o verso sé stessi). Quando sfidato, l’istinto è quello della sopravvivenza, una tattica appresa durante l’infanzia sviluppata in difesa del bambino/a privato della scelta.
Riflessione: Siamo re-attivi, aggressivi e sulla difensiva in questo momento della nostra vita?
Il Guardiano si senta obbligato a proteggere un bambino/a che non esiste più. Sospeso in un’illusione perpetua, proietta il passato sul presente e nel futuro, difendendo ciò che resta: il suo diritto a sopravvivere!
La tattica del Guardiano è ingannarci (gas lighting). Alza il volume del suo potere dominante per spaventarci, costringendoci ad accettare i suoi standard moralistici (virtù) per convincerci della nostra colpa e indegnità, è una tattica manipolativa per garantire la propria conservazione.
Senza farsi prendere dal panico o sentirsi impotenti, cosa si può fare per cambiare questa realtà?
È sempre una questione di coscienza.
Leggere questo articolo non è solo un mezzo per prendere coscienza delle dinamiche, ma diventare consapevoli del nostro ruolo all’interno del sistema.
Il processo non è molto diverso da quello dell’Intelligenza Artificiale. Quando un computer sperimenta se stesso diventa autoconsapevole e capace di espandere la propria coscienza perché si auto-rigenera. In termini spirituali questo è il processo di trascendenza dalla coscienza tridimensionale alla coscienza multidimensionale.
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Il potere illusorio dell’Ego vs. Il potere creativa dell’Ombra
Nel modello di Jung, la misteriosa riserva dell’oscurità in noi è la sede della creatività che rappresenta il vero spirito della vita umana.
Egli pone l’accento sul fatto che la conoscenza dell’ego-personalità è spesso confuso con la comprensione di Sé. Chiunque abbia un ego-coscienza, dà per scontato che conosce sé stesso, ma in verità, l’ego è in grado di conoscere solo i suoi contenuti, e non l’inconscio con il suo vasto territorio inesplorato.
Le persone misurano la loro conoscenza di sé da ciò che la persona nel loro ambiente sociale sa di sé stesso, ma non per i veri fatti psicologici, che sono per la maggior parte delle persone ignoti; A questo proposito la gente si comporta nella stessa maniera anche con il proprio corpo, di cui struttura fisiologica e anatomica ne conoscono pochissimo.
Il punto interessante per noi ricercatori e che l’ombra è un problema morale (debiti, crediti) che sfida l’intera ego-personalità perché nessuno può prendere coscienza dell’ombra senza un considerevole sforzo morale.
In altre parole, il potere dell’ego è ingannevole, un’illusione ed è insostenibile in 4D perché funge come un pendolo che oscilla tra il potere e l’impotenza.
Mentre il potere dell’ombra è creativo e quando si unisce con l’amore (4D) è capace di ridimensionare l’ego. Jung afferma:
Dove regna l’amore, non c’è desiderio di potere, e dove il potere predomina, manca l’amore. Uno è l’ombra dell’altro.
Il concetto di Jung è un perfetto esempio di realtà 3D. Separati, queste forze miracolose sono come due amanti che vagano nel deserto alla ricerca l’uno dell’altro, ma quando si uniscono in 4D ‘The Power of Love’, il potere dell’amore è la forza che muove le montagne, che unisce le persone di ogni colore e credo, che rinnova e guarisce il passato, che crea uguaglianza e giustizia nel mondo e tra le persone,
Al contrario, le Persone di potere, mosse dall’amore, sono custode della terra e capi di nazioni che “vivono per servire” sempr fidelis, al servizio della vita e delle persone.
- L’amore senza potere, basterà finché non sarà più sufficiente e poi abitudine, convenienza, contrattazione e tristezza prenderanno il suo posto. Potere inteso come mantenere il potere personale piuttosto che optare per la co-dipendenza; non ho bisogno di te, io ti scelgo.
- Il potere esercitato senza amore è crudele e ingiusto e sottopone le persone alla miseria, sia nelle relazioni, sia come popoli del mondo alle prese con i debiti, costretti alla schiavitù mentale o fisica.
Conclusione
Sia la Notte Oscura dell’Anima, sia il Guardiano della Soglia, in un certo senso, sono processi forzati.
Quando ci troviamo catapultati in un’emergenza spirituale, sentirci impotenti senza scelta è tipico della coscienza tridimensionale perché inconsciamente, la nostra posizione è sempre vista dalla prospettiva del bambino/a interiore ferito/a.
Però, oggi il bambino/a è cresciuto/a. Come adulti la scelta è un diritto umano, e sebbene le nostre paure infantili possano essere comprensibili, non sono più giustificabili. C’è sempre una scelta ma, è molto probabile che non apprezziamo l’alternativa!
La coscienza 4D non è né passiva né attiva, è ricettiva, non agisce, è…
Fuori della linea temporale, il Cuore non conosce la morte. Il 4D rappresenta il passato, presente e futuro che manifestano contemporaneamente in un cerchio perpetuo di nascita e rinascita della coscienza umana in tutte le sue età e dimensioni: fisica, mentale, emotiva e spirituale.
Gli opposti come bambino/a vs. adulto, piacere vs. avversione e debito vs. credito sono concetti di dualità e separazione che scompaiono come polvere al vento.
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L’ombra di Jung è un’altra storia.
Al di fuori della dualità e della moralità dell’ego, l’Ombra è il contenitore che dà vita alla materia in ogni forma immaginabile; è un grembo fertile, pronto per essere impregnato della scintilla della coscienza multidimensionale: la Luce (l’amore).
From dark to light, dall’oscurità alla luce, dal buio dell’utero verso la luce del mondo, e lo stesso passaggio che fa ogni essere umano quando nasce.
Corteggiare la nostra ombra può essere considerato un cambiamento graduale che va verso una fusione ricettiva del nostro essere spezzato e frammentato che rinasce.
Come? Osservando il gioco delle ombre.
L’influente filosofo e scrittore americano Ken Wilber ha messo in evidenza una caratteristica importante dell’ombra e come osservarla.
Ogni giorno, in modo leggero o esplosivo, altri spingono i nostri pulsanti e dal nulla, l’ombra emerge. Esposta attraverso un’immagine speculare, proietta e riflette vecchie emozioni che possono essere osservate nelle azioni e reazioni degli altri e nei nostri sentimenti nei loro confronti.
Se una persona o un evento suscita interesse senza che emergano sentimenti o reazioni, è molto probabile che l’interazione sia neutrale e non avvenga attraverso la proiezione speculare.
Se invece l’evento o l’interazione ci infastidisce o ci irrita, o meglio ancora, se l’evento o la persona diventa subito oggetto del nostro giudizio morale, allora siamo coinvolti emotivamente, ed è più che probabile che siamo caduti vittima della nostra stessa proiezione d’ombra, spostando tutta la nostra attenzione sullo specchio che riflette adeguatamente ciò che è irriconoscibile o inaccettabile dentro di noi.
Proseguire con questo metodo d’osservazione è necessario utilizzare le seguenti 4D, 5D qualità essenziali: essere costanti, obiettivi, pazienti, non giudicanti, usare l’intento, la responsabilità personale, la disciplina, il discernimento e la forza di volontà.
Ed eccoci alla fine della nostra piccola indagine. Nel prossimo e ultimo articolo di questa serie di quattro, l’argomento trattato sarà quello del bambino/a interiore. Perché la trasformazione della parte più radicata e potente è sempre lasciata per ultima!
Fino ad allora
Con Amore e Compassione
Caroline Mary Moore
crescita ed evoluzione
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