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Settembre è il nono mese dell’anno e dal punto di vista della numerologia esoterica si relaziona alle fini e ai nuovi inizi. Nel simbolismo dei numeri non vi è alcuna differenza tra l’1, l’inizio del ciclo, e il 9, la fine, poiché entrambi sono rappresentati da un cerchio con un punto al centro. Energeticamente tuttavia la differenza è sostanziale, perché convogliano un intento e uno scopo completamente diversi.
I numeri sono consapevolezza, portano con sé la frequenza con cui la vita si manifesta e i nostri numeri riflettono la consapevolezza con cui siamo nati per manifestare la missione della nostra anima e il suo proposito in questa incarnazione.
Tutto inizia dall’1, un atto di Volontà e Potere, nato dal grande potenziale, che è lo 0. Lo 0 può essere comparato all’ Ein Soph Aur kabbalistico (che significa “Luce Infinita”), lo stato di tutte le cose prima della loro manifestazione iniziale: è la causa ultima della materia e della forza. Lo 0 non ha né un inizio né una fine, è la completa totalità, la causa originaria dell’esistenza e contiene il potenziale, che è l’energia di ciò che potrebbe essere.
La Volontà o Potere di manifestarsi giunge con il numero 1. L’1 è un numero “che sprizza fuori” da nessun numero, porta con sé l’energia creativa, il flash di luce che fuoriesce dal nulla per iniziare i cicli di manifestazione attraverso tutti i numeri fino al 9. Il numero 9 indica la fine della lezione e prepara la strada per quella nuova. La volontà rappresentata dall’1 è passata attraverso le diverse esperienze espresse dal 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8 per raccogliere la saggezza dell’esperienza e salire ad un nuovo livello dell’essere, un nuovo livello di coscienza nel 9.
La differenza tra l’1 e il 9 è che dopo aver sperimentato tutti i diversi cicli numerologici, abbiamo liberato l’idea originaria da tutti gli attaccamenti della personalità e nel 9 possiamo divenire la nostra vera Anima. È ritornando al potenziale, allo 0, che troviamo il nuovo inizio: man mano che diventiamo noi stessi, la nostra anima, la personalità (il nostro pensare, sentire e il nostro comportamento) si dissolve.
Per questa ragione il 9 è quello che deve agire dall’Anima. L’Anima contiene tutte le memorie delle esperienze precedenti, tutto quello che è accaduto sinora, così da poter essere compreso, digerito e portato ad un nuovo livello di coscienza nella fase successiva della nostra vita. Quando sperimentiamo l’energia del 9, dobbiamo lasciare andare i bisogni della nostra personalità e agire nella nuova direzione che emerge da dentro. L’aspetto molto interessante è che questo mese, che porta già in sé l’energia del 9, sperimenteremo tre portali 9-9-9 per poter accelerare il processo di cambiamento già innescato dall’energia dell’anno 2016.
Il 2016 è un 9 (2+0+1+6), la fine del passato, di quello che siamo stati o che abbiamo pensato di essere per aprirci al nuovo. Possiede l’energia del 20, che significa Gestazione e Partorire, e il potere della Torre, la sedicesima carta dei Tarocchi negli Arcani Maggiori,descritta come “l’Esperienza della Via per Damasco”, che rappresenta il crollo di tutte le vecchie credenze in modo che lo Spirito possa raggiungere il Cuore dell’uomo.
L’espressione “l’Esperienza sulla Via per Damasco” si riferisce alla conversione di Saulo di Tarso (che divenne poi San Paolo) sulla strada che porta da Gerusalemme a Damasco con una lettera del Primo Sacerdote del Tempio che gli concedeva l’autorità di arrestare chiunque appartenesse alla “Via”, ad indicare i seguaci di Cristo. Simbolicamente il Cristo è l’anima e la Via è la via dell’anima. La parola conversione significa “cambiare direzione”, è il passaggio di un uomo dalla natura inferiore della sua personalità alla sua anima, la subordinazione della volontà personale alla Volontà Superiore. Nella sua apparizione a Saulo di Tarso, Gesù (l’anima) chiarì che egli aveva già perseguito abbastanza la sua strada ed era giunto il tempo per lui di divenire uno strumento nelle mani del Maestro.
Nel processo non vi è possibilità di negoziare o discutere, poiché la risposta di colui che è redento può solo essere l’obbedienza alla propria anima. Quando Dio tocca veramente i nostri cuori, la nostra unica risposta può essere: «Signore, sia fatta la tua volontà e serviti di me per attuarla».
Il 9-9-9 significa il completamento di una circostanza di vita, un passaggio temporale in cui dovremo lasciare andare vecchie credenze e idee che abbiamo avuto riguardo a noi stessi perché non ci appartengono più e dare il benvenuto al nuovo.
Questi tre Portali del 9-9-9 che si apriranno il 9, il 18 e il 27 Settembre, accelereranno il nostro processo di risveglio all’energia dell’anima permettendo alla Luce di raggiungere i nostri cuori. Ci daranno la possibilità di trasmutare gli effetti del conflitto interiore in una nuova comprensione che ci condurrà attraverso l’esperienza sulla Via per Damasco.
Nell’Aura-Soma® color-care system la bottiglia Equilibrium numero 9, turchese su verde, è chiamata “La Grotta di Cristallo”/“Il Cuore Trascendente”/”Il Cuore nel Cuore”. Questa combinazione di colore evidenzia la possibilità di una più profonda comunicazione del cuore dalle profondità del nostro essere per rivelare il nostro potenziale, chi siamo e che cosa siamo venuti qui a fare. Il Signore disse a Saulo: «Ti sarà detto cosa devi fare».
Nelle carte dei Tarocchi esoterici il 9 si relaziona all’Eremita. Egli è colui che prepara la via per coloro che scelgono di aprire la propria mente all’introspezione. Questa carta è raffigurata da un uomo anziano perché indica qualcosa che in noi sta per morire. Ci ricorda che dobbiamo sperimentare una fine a qualche livello del sé (fama, riconoscimento, gratificazioni sociali, ecc.) per riapparire come anima. L’Eremita è un’incarnazione di Saturno, il Maestro del Tempo. Il tempo è un grande giudice delle nostre vite e dissolverà tutto ciò che non è vero, in modo da poterci allineare alla verità di chi siamo veramente. Il cappuccio infatti non permette all’Eremita di guardare né indietro, né ai lati, poiché egli deve continuare a guardarsi dentro per permettere alla propria anima di trasmutare l’oscurità delle esperienze passate.
La scelta è tra la personalità, la biologia e l’anima, mentre il vecchio crolla e la mente osserva tutto questo.
Il 9-9-9 in riduzione dà 27/9. Il 2 è il numero del conflitto emotivo interiore della personalità, mentre il numero 7 è il nuovo ordine che proviene dall’anima (9). Nella Numerologia Esoterica il 27 è chiamato “Nascita della Saggezza” e “Saggezza attraverso il Sentire”, ad esprimere il cuore della materia che si fonde con la Luce dell’anima.
Saulo di Tarso venne accecato dalla luce di Gesù, l’anima. Dopo aver ricevuto la preghiera di Anania (che in ebraico significa “Yahweh è generoso”), le squame caddero dai suoi occhi e gli venne ridata la vista. La nuova vita sta per essere rivelata, è una scelta senza scelta. Siamo alla fine della notte e più scura è la notte, più luminosa sarà l’alba.
“Quello che ti ferisce, ti benedice. L’oscurità è la tua candela” – Jalāl al-Dīn Rūmī
Cristiana Caria
Fonte: http://it.blog.cristianacaria.com/2016/09/05/9-9-9-le-energie-dei-tre-portali-sulla-via-per-damasco/
Pagina FB : https://www.facebook.com/CristianaCariaTeacher/?ref=hl
Immagine : http://sullaturanny.com.br/2016/numerologia-mes-9/
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L’ora che precede l’alba è sempre la più cupa.
È una massima nata dall’intuizione che ebbi anni fa a seguito di un sogno lucido e tutt’ora la sento concreta.
Vedere qui che trova conferma mi allieta.
Come quest’estate al mare quando il mare era mosso e le onde s’infrangevano a riva rudi, mi tuffai in acqua.
Così intendo fare quando sarà il momento, aspetto in piedi sulla riva del fiume, accanto all’acero dalle foglie cremisi che si china dolcemente al vento, sempre più forte.
Mi permetto di citare un verso della Divina Commedia dell’Alighieri
Canto IX
O voi ch’avete li ’ntelletti sani,
mirate la dottrina che s’asconde
sotto ’l velame de li versi strani. 63
E già venia su per le torbide onde
un fracasso d’un suon, pien di spavento,
per cui tremavano amendue le sponde,
non altrimenti fatto che d’un vento
impetuoso per li avversi ardori,
che fier la selva e sanz’alcun rattento 69
li rami schianta, abbatte e porta fori;
dinanzi polveroso va superbo,
e fa fuggir le fiere e li pastori. 72
Li occhi mi sciolse e disse: «Or drizza il nerbo
del viso su per quella schiuma antica
per indi ove quel fummo è più acerbo». 75
Come le rane innanzi a la nimica
biscia per l’acqua si dileguan tutte,
fin ch’a la terra ciascuna s’abbica, 78
vid’io più di mille anime distrutte
fuggir così dinanzi ad un ch’al passo
passava Stige con le piante asciutte. 81
Dal volto rimovea quell’aere grasso,
menando la sinistra innanzi spesso;
e sol di quell’angoscia parea lasso. 84
Ben m’accorsi ch’elli era da ciel messo,
e volsimi al maestro; e quei fé segno
ch’i’ stessi queto ed inchinassi ad esso. 87
Ahi quanto mi parea pien di disdegno!
Venne a la porta, e con una verghetta
l’aperse, che non v’ebbe alcun ritegno. 90
«O cacciati del ciel, gente dispetta»,
cominciò elli in su l’orribil soglia,
«ond’esta oltracotanza in voi s’alletta? 93
Perché recalcitrate a quella voglia
a cui non puote il fin mai esser mozzo,
e che più volte v’ha cresciuta doglia? 96
Che giova ne le fata dar di cozzo?
Cerbero vostro, se ben vi ricorda,
ne porta ancor pelato il mento e ’l gozzo». 99
Poi si rivolse per la strada lorda,
e non fé motto a noi, ma fé sembiante
d’omo cui altra cura stringa e morda 102
che quella di colui che li è davante;
e noi movemmo i piedi inver’ la terra,
sicuri appresso le parole sante.
Sembra che già settecento anni fa’ si fosse previsto questo momento.
Dante Alighieri non era uno sciocco, questo è certo.