di Maddalena Premuti Bonetta
Accade per ognuno di noi, ciclicamente, di esser messi di fronte alle proprie parti nascoste, oscure, occultate, represse, oppresse o ignorate. Carl Gustav Jung direbbe che l’uomo è ciclicamente chiamato a prendere contatto con la propria ombra. Nel mondo occidentale si dà una forte precedenza a tutto ciò che è yang (quindi luce, mascolino, visibile, materico) creando di conseguenza forte instabilità nel serbatoio psichico inconscio, dove tutto ciò che non rispetta certi standard sociali e morali viene categorizzato come male, sbagliato, non giusto e infine da omettere e condannare.
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In questo modo la coniuctio oppositorum, chiamata anche matrimonio mistico o nozze alchemiche tra le nostre varie parti diventa molto ardua e difficile. Il mondo sociale con la sua morale è diventato antitetico a tutto il mondo naturale e quindi dell’anima, e la maggior parte delle persone è fortemente imbibita di concetti e credenze morali, o spiritual-popolari che si trasformano in comportamenti i quali creano una barriera e divisione tra la loro parte più autentica e vera e quella messa in scena per essere e sentirsi adeguati a certi standard.
In un intervista di Pier Paolo Pasolini al poeta Ungaretti, quest’ultimo disse : “ La civiltà è di per sé un atto di violenza nei confronti della Natura. L’uomo è dunque di per sé contro natura. E il nucleo più autentico e prezioso resta quello del linguaggio fantastico, pre-culturale, pre-razionale.” Il linguaggio immaginale, così coniato da James Hillman, allievo di Jung è proprio il codice dell’anima: simbolico, e foriero di un messaggio o se si preferisce di uno spirito, di un nume, per vederla come gli antichi ellenici e tutte le tradizioni animiste. Lo sciamanesimo è quella filosofia, e approccio alla vita, dove l’armonizzazione dell’esistenza nella sua indiscutibile e qui (sulla Terra) inevitabile polarità si basa sulle le leggi di Natura (nel Tengrismo chiamate Yasa) nelle quali si inseriscono tutte le pratiche sciamaniche e spirituali.
L’esistenza, l’incarnazione di un’anima e la formazione quindi di un individuo non è un percorso lineare; è piuttosto un viaggio con ostacoli, prove, lotte, battaglie, discariche a cielo aperto e/ma anche panorami meravigliosi, sorgenti cristalline che sgorgano forti e spontanee, incontri preziosi che nei loro pochi istanti diventano eterni, il Grande Mistero che si fa sentire nella sua estasi quando sentiamo davvero che il nostro respiro è quello della foresta, e la linfa degli alberi è il nostro sangue. Se si inizia a giudicare moralmente ogni nostra azione e nostro moto interiore, questo viaggio diventa pieno di rovi ed edere che avvinghiano e avvolgono e bloccano lo stesso esploratore. Se invece si riesce a mantenere uno stato di equanimità, senza per ciò abbandonare il proprio profondo discernimento interiore, allora ogni esperienza diventa una prova iniziatica che costella questa epica avventura che è la nostra Vita.
Jung ha elencato 12 archetipi connessi allo sviluppo della coscienza in quello che è stato chiamato la Vita dell’Eroe da Joseph Campbell. Questi archetipi sono: l’Innocente, l’Orfano, il Guerriero, l’Angelo custode, l’Amante, il Cercatore, il Distruttore, il Creatore, il Sovrano, il Mago, il Saggio, il Folle. Perché è talvolta tanto difficile affrontare le prove della vita? Dal canto mio, assieme a molti altri, è la scissione tra la propria parte cosciente e la propria ombra a creare tanto attrito e frammentazione. Abbracciare, integrare la propria ombra è fondamentale e ciò non passa attraverso l’immaginazione beatifico-palliativa di figure di luce, ma immergendosi totalmente nella propria ombra, facendo il cosiddetto viaggio Ctonio (sotterraneo) e portando alla coscienza ciò che lì è presente e necessita di tornare a far parte di noi per riportarci ad uno stato di unione e completezza.
Forse non tutti sanno che il potere (di scegliere, creare, realizzare, manifestarsi e fare) proviene dal “basso”, dalla propria terra personale, e quindi da quell’aspetto della Madre che è ombra, yin, utero, mondo infero, mondo sotterraneo, grembo, nutrimento, radici, Anima e inconscio. La guida invece viene dallo Spirito, dall’”alto”, dal mondo celeste, dal Padre, yang. Tanto quando le radici sono profonde, tanto meglio un albero può tendere e slanciarsi verso il cielo, dal quale riceverà luce e aria mentre dalle radici avrà terra e acqua. Insieme collaboreranno e si uniranno nell’unione dei due mondi. Se un polo viene sconnesso dal suo complementare, entrambi si manifesteranno in maniera squilibrata e nefasta. Se invece tra i due poli viene mantenuta comunicazione e unione, allora entrambi contribuiranno ad un terzo elemento in equilibrio e armonia.
Riuscire a vedere la propria ombra vuol dire essere nudi di fronte a se stessi, arrendendosi (che non è rassegnarsi) completamente a ciò che è, non temere le proprie emozioni quali esse siano, e dar voce ad ogni nostra parte che chiede espressione. La psico-spiritual-chic “new age cattolica” o anche una più spiccia psicologia da supermercato che trova molti consensi e va per la maggiore impediscono il vero contatto con l’ombra, gettando su di essa un un velo o una caterva (dipende) di condanna e giudizio negativo, lasciando quindi l’individuo frammentato ma convinto di star facendo “il bravo evoluto.” Un postulato molto fuorviante di certi mondi psico-popolari è che bisogna “andare d’accordo con tutti”. Questo è deleterio nei confronti della propria anima, della propria struttura interiore, coscienza ed ogni altra nostra parte. Questo significa essere totalmente disconnessi dal proprio sentire, dal proprio olfatto naturale che dice cosa è per noi e cosa no, vuol dire amputare parti di se in favore di…? Un ideale spirituale che vuole volare senza toccare la terra inclusiva sia di luci che di ombre? In favore di un’accettazione proveniente dal mondo sociale? O per rientrare nei binari pre stabiliti della nostro albero genealogico non tradendolo, rimanendo quindi invischiati in dinamiche senza fine che la vita puntualmente ci farà più o meno gentilmente vedere?
Un altro esempio di psicologia spiccia è: “quando qualcosa ti fa stare male cerca di capire che lezione/messaggio ti sta dando”. Così facendo però, la parte mentale regolatrice e analitica va a sedare e tappare tutta la boule di dolore che se accolta e attraversata ci porta in contatto proprio con le nostre profondità più autentiche e che fanno e faranno sempre parte di noi dalle quali attingere al proprio vero potere dimenticato e nascosto. E tranquilli, che facendo così la lezione/messaggio arriva lo stesso, anzi meglio se lo raggiungiamo attraversando l’emozione senza sedarla immediatamente.
Il dolore viene sempre per farci risvegliare e mai per farci semplicemente soffrire gratuitamente. Un mito che rappresenta molto bene questa narrazione è Arianna, quando viene tradita da Teseo. Prima lo aiuta ad uccidere una parte di sé rappresentata dal minotauro, suo fratello e successivamente Teseo, dopo aver promesso ad Arianna di sposarla la abbandona sull’isola di Nasso. Arianna disperata si sente sola e piange tutte le sue lacrime, non scappa dal proprio dolore. Dioniso la vede e va da lei su di un carro trainato da pantere, vuole sposarla e così avviene in una ierogamia dove assistono tutti gli dei olimpici. Il diadema creato da Efesto regalatole da Dioniso, una volta lanciato nel cielo diventa la costellazione della Corona Boreale. Dioniso è quella parte di noi con la quale possiamo unirci quando entriamo in uno stato ampliato di coscienza attraverso una mente poetica, creativa che ci connette al nostro sposo/a divino/a. (leggi a questo proposito l’articolo che ho scritto sull’Ongon o sposo celeste)
L’ombra non va negata, l’ombra non va pulita, l’ombra va integrata e trasformata. Nell’ombra bisogna immergercisi, attraversala, conoscerla senza barriere mentali, e dialogarci, stando in ascolto delle sue voci. Una pratica meravigliosa è l’immersione e conoscenza del Beato Tremendo, che si trova nel Vijnana Bhairava Tantra.
In questa pratica ci si immerge nella parte oscura di ogni elemento, poiché ogni elemento ha la propria oscurità: la terra, l’acqua, l’aria e il fuoco. Molto spesso parlerà di nostri dolori e ferite, auto-boicottaggi che se non vengono integrati continueranno creare eventi nella nostra vita volti proprio a sollecitarle appositamente per ricordarci il lavoro che siamo chiamati a fare: integrare ed essere amministratori della propria ombra. Così facendo sentiamo che tutti quegli aspetti di oscurità dell’anima legati agli elementi, terra acqua fuoco aria, si trasformano in forze costruttive, positive, in Amore che ci conduce alla libertà; è proprio riconoscendole queste ombre, che adesso si trasformano in forze; proprio perché vengono incluse e ammesse, queste ombre si trasformano in possibilità, doti, capacità, conoscenze, energie che ti aiuteranno nel tuo cammino fino alla liberazione finale. Si sarà così abbracciata la propria ombra, e si avrà incarnato il proprio potere.
L’Amore è un ruggito, è ribellione, e porta in se anche la dimensione della lotta. Jung disse: “ L’amore è un concetto estensibile che va dal cielo all’inferno, riunisce in sé il bene e il male, il sublime e l’infinito.”
Diventare i saggi adulti-genitori di noi stessi vuol dire accompagnarci attraverso le prove che siamo chiamati ad attraversare, amandosi incondizionatamente riconoscendo anche dove la nostra sana follia (non pazzia) ha necessità di esprimersi.
Per esempio: ciò non vuol dire stare zitti quando vogliamo parlare, anzi, poiché se una parte viene repressa e viene negata continuerà a crescere ed espandersi finché la sua voce, in un modo o nell’altro non verrà fuori (a questo proposito puoi leggere il mio articolo dal Corpo all’Anima che trovi nel mio blog) ; ma vuol dire prima di tutto ammettere ed ascoltare ciò che la nostra voce interiore ha da dirci, parlare onestamente a noi stessi e successivamente darsi la possibilità di scegliere se e come comunicare all’esterno ciò che abbiamo dentro.
La molto seguita blogger Maria Rosaria Iuliucci, ci dice qui che nel 2024, secondo la legge degli elementi il nuovo ciclo decennale inizierà il 10 febbraio 2024 e che sarà un anno collegato alla cistifellea (come lo è il mese di dicembre 2023), e che gli anni 2024/2025 chiederanno una revisione di tutto il lavoro fatto riguardo il nostro terzo chakra.
L’organo cistifellea è collegato al terzo charka assieme agli organi stomaco, fegato e pancreas. In sanscrito questo centro energetico si chiama Manipura, “città del gioiello splendente”, fa capo al plesso solare e ci parla del nostro potere personale e della nostra capacità di scelta. Nella tradizione sciamanica questa è la sede del Mago/Maga, Sciamano/a, Donna / Uomo di Potere, Curandero/Curandera. Quando nutriamo il nostro Mago interiore la nostra Volontà Personale incontra ed è in armonia con la Volontà del Cosmo. Per nutrire la nostra Magia dobbiamo liberarci dall’idea di essere obbligati, costretti, giudicati, di avere dei limiti che impediscono la nostra autentica espressione, e quindi affrontare e trasformare tutti quegli agglomerati di credenze rappresentati dagli “inarrivabili” e “inaccettabili” che ci portiamo dietro da tempi immemori e che ci separano da ciò per cui ci siamo realmente incarnati in questo tempo. È nel terzo chakra che nasce l’idea dello spazio e del divenire, che si debba fare dello sforzo per raggiungere i propri obiettivi, che bisogna cambiare e migliorarsi. In realtà la visione vincente una volta vista, colta e accolta è già qui ed è già presente, ha semplicemente bisogno di tempi tecnici di manifestazione nel mondo 3D, e di avere la via libera da blocchi e schemi limitanti. Nel mio libro “Getta la bilancia! Trasforma il peso in eccesso in energia creativa” c’è una pratica specifica per nutrire e ravvivare il proprio terzo chakra, inserita in una pratica ancora più ampia: “Nutrire i sette chakra principali attraverso l’invisibile” che attraversa e comprende per l’appunto tutti i nostri principali centri energetici.
Abbracciare la propria ombra, che non è assenza di luce, bensì è la notte delle stelle, della luna e delle lucciole, permette di incarnare veramente e totalmente senza frammentazioni tutto il proprio potere di essere e di agire in accordo con la propria Essenza messa in esistenza; con forza, serenità e la gioia di sentirsi vivi e integri.
Maddalena Premuti Bonetta – Counsellor Immaginale