Come alcuni di voi sanno, io vivo a Bologna.
Alcuni giorni fa la mia città è stata investita da una nevicata, tanto intensa quanto inaspettata.
Un pallido sole poi ha provveduto ad eliminare ogni traccia di neve, ma camminando per la città sono rimasta colpita dallo stato degli alberi, che mi ha ispirato una riflessione.
[wp_ad_camp_2]
Le piante che hanno retto meglio all’urto del vento e della neve sono quelle che per prime si erano liberate del carico delle foglie; si sono fatte trovare nude e non hanno subito alcun danno da un evento che di per sé non è né buono né cattivo.
Le piante che, invece, hanno trattenuto il loro manto, in alcuni casi ancora verde, confidando sul protrarsi di un tiepido autunno, sono state piegate dalla forza degli elementi, e in alcuni casi si sono spezzate sotto il carico della neve o sono state sradicate dalla spinta del vento.
Così è per noi ora.
Siamo in balia di forze ben più grandi di noi, e, al di là di tutte le meravigliose visioni sulle caratteristiche della Nuova Era che ci attende (peraltro è già qui..), ora dobbiamo fare i conti con una serie di eventi e sollecitazioni che hanno lo scopo di sradicarci dal vecchio, per permetterci di raggiungere il nuovo.
Più ci facciamo trovare appesantiti, aggrappati alle nostre meravigliose foglie, e più doloroso sarà il cambiamento.
[wp_ad_camp_1]
Sì. Doloroso. È inequivocabile che lo sia. Straziante a volte. Ma le energie che si muovono, come gli elementi della natura, non sono né buone né cattive e rispondono ad un ordine più grande
E’ vero. L’idea di trovarsi nudi a novembre non attrae nessuno, ma la scelta tra questo e lasciarsi spezzare dal peso di ingombranti zavorre di un passato che non è più lo è ancora meno.
Il richiamo del nuovo è ormai assordante, la spinta inarrestabile, pronta a travolgere tutto ciò che fa resistenza.
Non si può rimandare.
Aylaluce
Rivisto Da Cammina nel Sole (per i riferimenti temporali)
Fonte : https://www.facebook.com/aylaluce.it/
[wp_ad_camp_4]