Poco dopo aver scritto l’articolo della Dea Madre ho visto un post che iniziava con la frase: “Che la fine del patriarcato sia con noi”. Mi ha colpita la constatazione che, in effetti, il ritorno della Dea Madre consiste – e quello che sta accadendo nel mondo lo conferma – proprio nella fine di una società basata sulla predominanza maschile e sull’inferiorità femminile.
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Quella notte ho pensato di scrivere un articolo sui mille e più modi in cui agisce la manipolazione, la violenza psicologica oltre che fisica, il pesante giudizio e la condanna di molte donne sulle donne che osano uscire dai confini tracciati dalla cultura patriarcale, ma sono stata sopraffatta dalla consapevolezza che sarebbe stato un articolo troppo lungo, che avrebbe richiesto troppe puntate, come una telenovela infinita. E, soprattutto, arrivata al mattino mi sono resa conto che smantellare questi profondi retaggi millenari potrebbe richiedere più di un secolo, e questo mi ha lasciata senza fiato.
Ho lasciato decantare tutto quello che avevo pensato, per fare spazio e lasciar arrivare qualcosa di più importante, una comprensione maggiore.
E poco fa si è manifestato questo pensiero, che nel mondo sta già venendo a galla tutto il marciume che si è prodotto dal mancato riconoscimento della Sacralità Femminile, per cui non c’è bisogno di continuare a scandagliarlo; c’è piuttosto bisogno di riconoscere quello che è stato perduto e dimenticato, cioè la Sacralità che esiste in ognuno di noi.
Un patriarcato fallimentare non può essere sostituito da un matriarcato, soprattutto se le donne, per prime, continuano ad essere nemiche di se stesse ed a riprodurre, dentro di sé, gli schemi della cultura in cui sono state educate.
Una Donna Nuova ed un Uomo Nuovo sono quelli che hanno guarito le loro ferite più profonde, e riescono a stare in piedi sulle proprie gambe, senza aggrapparsi a qualcun altro per poter andare avanti. Sono coloro che non hanno bisogno di denigrare né giudicare nessun altro, perché si sentono completi in Se Stessi. Sono coscienti dei propri bisogni, ma evitano consapevolmente di manipolare, sedurre, attrarre, trattenere, ricattare, ingelosire, far stare male o denigrare altri uomini ed altre donne.
C’è una differenza enorme tra il restare intrappolati in rapporti sfibranti e sfinenti pur di non sentirsi soli, rifiutati ed abbandonati – o per non far vivere all’altra persona queste sensazioni – e lo stare bene, il sentirsi felici anche da soli, ed amare Se Stessi.
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E’ esattamente questo il salto quantico che siamo chiamati a fare, ognuno per Sé.
Non ci è dato di salvare il Mondo e, purtroppo, neppure di salvare coloro che amiamo. Ognuno si salva da Sé, solo se accetta di guardarsi dentro e di trasformare la sofferenza che ha inconsciamente rimosso, poiché è da quella che crea tutte le relazioni e le situazioni che vive.
Ritornare a ciò che è Sacro è connettersi all’Amore che – in molti modi – ha fatto sì che siamo stati concepiti e messi al Mondo, chiamati dalla Vita ad incarnarci di nuovo.
Grazie all’Unione Sessuale tra una Donna ed un Uomo siamo arrivati Qui. Nessuno dovrebbe negare che quell’atto è stato Sacro, Divino, meraviglioso e straordinario. Nessuno avrebbe dovuto convincerci che il nostro corpo abbia qualcosa di sbagliato o vergognoso, con il suo bisogno di contatto, di carezze e d’amore. Nessuno avrebbe dovuto bollarlo come “peccato” e far credere che ci sia qualcosa di più bello, potente e pieno di beatitudine del passare il proprio tempo l’uno nelle braccia dell’altro, condannando alla sofferenza e ad una Vita di fatica e dolore, per conquistare qualcosa che non potrà mai sostituire quello che è stato perduto.
Dalla notte dei tempi la Donna e l’Uomo si uniscono per condividere Amore e passione, e né le condanne morali né la povertà hanno mai impedito agli esseri umani di continuare a farlo.
Il delitto, perché di questo si tratta, è stato togliere a questa Unione la Sacralità che ha sempre caratterizzato questo incontro; è stato ridurre tutto ad un atto meccanico per scaricare tensione e stress, ad uno scambio di merce e di convenienza, ad un dovere imposto per contratto, ad una gestualità disgiunta dall’emozione e dal coinvolgimento, al controllo ed alla razionalità, al potere ed alla schiavitù.
Quando ho trovato nuovamente la connessione con la mia Fonte Interiore Divina, ogni cosa che mi riguarda è Sacra. E’ Sacro il mio corpo, che è il tempio in cui la mia Anima ha preso dimora; sono Sacri tutti i miei organi interni, che permettono il funzionamento perfetto di ciò che mi tiene in Vita; sono Sacri i miei genitali, gli organi femminili e maschili; è Sacro il cibo con cui mi nutro e che scelgo con cura; sono Sacre le mie deiezioni, che mi consentono di eliminare ciò che non serve; è Sacra la Terra che mi ospita, che rispetto ed onoro; è Sacra la Vita di chiunque altro, tanto quanto è Sacra la mia; è Sacra l’acqua, l’aria, il sole, la luna, il vento, gli alberi, gli animali, gli oceani, i mari e le montagne.
Quello che stiamo riconoscendo e siamo chiamati ad abbandonare, lo possiamo chiamare patriarcato ma anche orgoglio, presunzione, ego, potere, avidità, ignoranza, falsità e quanto altro vogliamo aggiungere…
Se voglio, se scelgo davvero, di cambiare il Mondo, mi rendo conto che posso farlo solo cambiando Me Stessa, prendendo tutto quello che ho ereditato dai miei avi – il piombo senza valore – e trasformandolo nell’oro della Luce, della Fiamma Sacra che arde in eterno.
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E’ semplice, ed è possibile, e non richiede secoli – poiché questa Epoca è sempre più veloce, e la sua vibrazione sempre più elevata – prendermi l’intera responsabilità della mia Vita e lasciar andare il paradigma del dolore e della sofferenza e creare quello della gioia e dell’Amore. Con grandissimo rispetto per Me Stessa e con Amore posso accendere la mia Luce per essere un faro che illumina nella tempesta, che viene visto e permette ad altri di salvare Se Stessi ed il Mondo intero.
Valeria Pisano
Fonte: https://valeriapisano.com/cambia-mondo-riconoscendo-cio-sacro/
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