Scrivo spesso dei movimenti di quell’Archetipo planetario chiamato Chirone, simbolo del Guaritore ferito che torna per portare amore dove ci fu un tempo un’enorme sofferenza. Ne scrivo perché posso definirmi una Chironiana, riconoscendomi in quella sensazione di vuoto e di separazione che ha attanagliato la mia vita fino a poco tempo fa. Ne scrivo per raccontare la mia esperienza nella guarigione di quel senso profondo di solitudine, nel testimoniare che si può guarire da tutto, si può guarire da tanto nel momento in cui si decide di prendere il coraggio di spiccare il volo.
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Ne scrivo perché nell’attuale Cielo astrologico degli Archetipi interiori, simboleggianti il Cammino della personalità verso l’abbraccio con il Sé, è in atto uno spostamento da parte del Guaritore.
Esso ha lasciato il segno dei Pesci lo scorso aprile 2018 per iniziare una nuova Era nell’Ariete (dal 2018 al 2027), con l’obiettivo di portare pace e coesione nei cuori, aiutando gli umani erranti a trovare il proprio posto nella vita, a non sentirsi più esclusi.
Nei Pesci ha viaggiato per circa 6 anni, fornendo uno spazio temporale di enorme guarigione per chi si è sentito abbandonato da sempre, per chi ha da sempre nostalgia di qualcosa che non c’è più, per chi non si mai sentito di appartenere. Durante quel periodo (2012/2018) tante persone si sono accorte di essere più forti di quanto si potesse supporre. Il transito di Chirone in Pesci ha risvegliato tante coscienze all’urgenza di vivere e sperimentare l’amore ed il rispetto per se stessi.
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Questo movimento è poi maturato in questi recenti mesi di transito in Ariete (aprile/giugno), diventando auto-affermazione, decisionalità, grinta, discernimento e autonomia. A luglio, quando Chirone è entrato nel suo consueto periodo annuale di retrogradazione, il flusso della forza è rallentato. Avevamo nel frattempo raggiunto posizioni ardite nella nostra vita, avendo avuto il coraggio di sperimentare l’inosabile perché finalmente ce ne sentivamo in grado. Ci ricordiamo bene come è stato affrontare il caldo insopportabile della scorsa estate in uno stato emozionale fragile e vacillante. Avevamo preso la decisione giusta? Forse avevamo fatto il passo più lungo della gamba. Probabilmente ci eravamo illusi di essere usciti dal tunnel. La paura si è fatta largo nel cuore, destabilizzando i risultati appena conquistati.
Mentre ci stavamo approntando ad affrontare per l’ennesima volta l’assalto dei draghi interiori, temendo di soccombere, Chirone è retrocesso a raggiungere i 29° dei Pesci (da ora fino al prossimo 18 febbraio si muoverà tra i 29° ed i 28° Pesci) e l’atmosfera è subito cambiata, addolcendosi. Una tregua in cui non sperimentare una lotta tra il Bene ed il Male, ma aprirsi in maniera consapevole all’esistenza del lato ombra, accettandolo con amorevolezza, tenendone conto, servendosi della grinta nascosta sotto la paura.
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Quando si apre una nuova Era, come nel caso del transito di Chirone in Ariete tra il 2018 ed il 2027, accade che quell’Archetipo planetario ci riporti indietro sui nostri passi, per aprire l’animo a domande importanti. Dove stiamo andando, è esattamente il posto dove siamo attesi? La vita è una serie di connessioni intrecciate tra loro a dare forma ad un’esperienza. E’ questa l’esperienza che vogliamo fare? Tempo di riflettere su quale sia la verità da rispettare, tempo di mettere a fuoco a quale frequenza lasciamo che l’amore vibri in noi. Tempo di vivere l’amore a qualunque livello.
Chirone tornerà definitivamente in Ariete il 19 febbraio 2019 (ci rimarrà fino ad aprile 2027) accompagnando il Ricercatore ad incontrare la propria Grotta dei Cristalli su cui troverà scritto il suo vero nome. Questi mesi di retrogradazione al Segno precedente, di ritorno indietro e di riflessione, possono diventare uno spazio sacro in cui prendiamo la rincorsa per un salto drastico e deciso oltre il burrone. Chirone in Pesci permette l’abbandono dentro l’abbraccio della Madre, a ricevere ciò che non pensavamo saremmo mai stati in grado di prendere. Esso apre a lasciare andare le reazioni all’amore ferito, al tradimento. Ma quale tradimento? Non ci siamo forse sempre e continuamente traditi per la mancanza di coraggio di sfoderare i nostri veri colori? Allora lasciamo da parte ciò che rimane della rigidità e facciamoci morbidi e malleabili, rotondi. Lasciamoci abbracciare fin dentro i livelli più profondi. Così il lungo viaggio verso la scoperta del nostro vero nome sarà un processo di costruzione di ponti di collegamento.
Mai più separazione ma discernimento.
Mai più scissione ma spazio grande dentro il cuore.
Mai più crepe nell’animo ma apertura che porta alla compassione.
Stefania Gyan Salila
Fonte : http://ashtalan.blogspot.com/2018/10/chirone-torna-in-pesci-e-apre-la.html
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