Amico/a del Nuovo Mondo ciao.
Con questo post voglio ancora affrontare alcune tematiche veramente coinvolgenti e affascinanti che riguardano la quantistica (è da un po’ che non ne scrivo).
Il nostro rapporto con la realtà può distinguersi in due modalità e attitudini:
– Approccio ordinario della personalità (sé egoico)
– Approccio tramite il sé quantico (intuitivo/creativo)
Premesso che non c’è giusto o sbagliato ma entrambi gli approcci sono parte di noi.
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L’approccio ordinario della personalità è abituale. Esso è quello che utilizziamo per la maggioranza dei frangenti della nostra esistenza. Se dovessi sintetizzare questo approccio alla realtà con un simbolo utilizzerei il tasto REWIND (riavvolgere) che si utilizza per far ripetere all’infinito una canzone dall’inizio. In qualche senso la nostra vita abituale è così: una ripetizione costante di schemi, modi di fare e dire, situazioni emozionali che si ripetono sino alla noia. Questo perché l’essere umano (addormentato) vive di schemi, di meccanismi. L’interpretazione che egli dà della realtà è monotona e ripetitiva. Non fa altro che confermare ciò che percepisce con i suoi sensi attribuendo un significato rassicurante e scontato. E’ un circolo vizioso o come lo chiama il ricercatore Vadim Zeland un effetto retroazione.
OSSIA CREDE A CIO’ CHE VEDE E VEDE CIO’ A CUI CREDE
Naturalmente anche questo ha un senso nella totalità. Dimentichiamo troppo spesso l’approccio tramite il sé quantico.
Può accadere di sentirci in connessione in alcuni particolari frangenti assai rari. Per esempio quando siamo coinvolti in un’azione che richiede passione e gioia, alla nascita di un figlio, quando siamo innamorati. E allora entriamo in uno stato di flusso extratemporale, in quei momenti ci sentiamo in sintonia con il tutto e parliamo il linguaggio silenzioso e potente del “campo”.
Questo secondo approccio potrebbe però divenire anche esso uno stato abituale e non essere soltanto confinato tra i ricordi memorabili di una esistenza. Il ricercatore, mistico, studioso degli anni 70 Bentov scoprì che il corpo umano oscilla continuamente come un pendolo ad una velocità media di circa 7 hertz al secondo, con due importanti pause. In quei momenti di pausa prima di ricominciare l’oscillazione Bentov ha compreso che l’essere umano si trova in una particolare condizione fuori dal tempo e dallo spazio (punto zero).
Quando l’essere umano medita, contempla e si trova in presenza abbassa le vibrazioni dei suoi atomi ed amplia l’energia connettiva. E questo vale anche per le onde cerebrali alpha e theta (tra gli 8 e 4 hertz). In questa condizione riusciamo ad avvicinarci al concetto di sé quantico che entra in connessione con il campo.
L’obiettivo, come suggeriva Maharishi che tanti anni ha dedicato allo studio della meditazione trascendentale, è di entrare profondamente in contatto con noi stessi abbandonando anche se per poco tempo il sé superficiale del pensiero cosciente.
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Non immaginare questa attività soltanto coincidente con la meditazione a gambe incrociate in uno spazio chiuso e con una candela accesa. La meditazione di cui parlo è nella quotidianità e in ogni frangente. Si tratta di trovare dentro di noi uno spazio di presenza (mindfulness) che non ci faccia distrarre dai sensi catturati dall’esterno e da una mente errabonda. L’obiettivo è di sentirci vivi, gioiosi di essere e ascoltare la vitalità presente in noi che va oltre il corpo fisico. In questa condizione le frequenze rallentano ma l’ampiezza della nostra energia si allarga. Bisogna rallentare tutti i processi della mente ordinaria e sentire di essere al di là di tutto. Sfidiamo così la mente egoica che tutto vuole, controlla e giudica.
C’è quindi uno spazio (un punto zero) che ci permette di accendere una parte divina da cui proveniamo. Questo spazio al nostro interno è connesso con una campo quantistico di coscienza (luce pura e informazione) che ci accende letteralmente. Noi proveniamo da lì essendo spirito (ossia pura energia) che entra nella materia con la densità della massa (attraverso un corpo e l’anima).
Prova, sperimenta: fermati, respira, lascia andare la mente errabonda e ripetiti IO SONO. Accadrà qualcosa di miracoloso. Puoi avvertire uno stato di intensità, di gioia, di consapevolezza differente? Ecco come si comprende di essere vivi e svegli e di aver vissuto nel sonno.
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Fonte : http://www.unnuovomondo.net/come-entrare-nel-se-quantico/
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