di Noemi Fiorentino
Oggi, 27 aprile, meraviglioso giorno di primavera e portatore di cambiamento come i giorni di queste settimane, apre le porte a un’energia dolce, delicata e naturale, che può esserci d’aiuto per scongiurare la tensione che il tempo accelerato di questo periodo può causarci.
Lasciamo entrare, dunque, nella nostra giornata il Fante di Acqua che, nei tarocchi tradizionali, viene indicato come Fante di Coppe, il numero 11 nel seme “coppe” degli arcani minori. La sua posizione numerologica affascina quanto dirige in modo preciso l’attenzione su un significato importante: il numero 11 interviene nel momento di difficoltà estrema con la forza dell’intuizione che ognuno di noi possiede; e l’intuizione proviene dalla nostra parte morbida, vergine, costantemente in nascita che usiamo definire “sensibilità”. E, infatti, la figura del Fante di Coppe esprime esattamente questo concetto: egli è un giovane, timido, femmineo, cauto, ma immensamente empatico e in armonia con le sue emozioni. Egli mostra la sua coppa offrendo l’energia del cuore, in un periodo in cui è ancora in crescita (il fante è ancora giovane, da strutturare, “inesperto” e privo di salde costruzioni di sapere). Ed è proprio nella sua metamorfosi in atto che risiede la sua straordinaria forza, poiché, libero da convinzioni, egli può adattarsi alle difficoltà e vedere in esse il risvolto che la razionalità di un Re non riesce a vedere.
Il momento è delicato, ma il nostro Sentire conosce la strada e ci tende la mano per seguirlo, chiedendoci di abbandonare la paura di non farcela, per scorrere come farebbe l’acqua tra le fessure. Essa, inaspettatamente, arriva.
La carta che ho pescato per tutti noi oggi dal mazzo dei Tarocchi di Osho è proprio una carta d’acqua. Si tratta di COMPRENSIONE:
“L’uccello raffigurato in questa carta guarda verso l’esterno da quella che sembra essere una gabbia. Non c’è una porta e, di fatto, le sbarre stanno scomparendo. Le sbarre erano un’illusione e questo tenero uccellino viene invitato a spiccare il volo dalla grazia, dalla libertà e dall’incoraggiamento degli altri. Egli sta per aprire le ali, pronto a volare per la prima volta.
L’alba di una nuova comprensione – e cioè il fatto che la gabbia è sempre stata aperta e il cielo è sempre stato presente, affinché lo esplorassimo – all’inizio può farci sentire un po’ scossi. E’ sconvolgente. Va bene, ed è naturale sentirsi scossi, ma non lasciare che questo oscuri l’opportunità di sperimentare la leggerezza e l’avventura che ti viene offerta, proprio insieme alla trepidazione. Accompagnati alla dolcezza e alla grazia che questo momento ispira. Senti dentro di te il batter d’ali, schiudile e sii libero.
Sei fuori dalla prigione, fuori dalla gabbia; puoi schiudere le tue ali e tutto il cielo ti appartiene. Tutte le stelle e la luna e il sole ti appartengono. Puoi scomparire nell’azzurro del trascendente…devi solo smettere di aggrapparti a questa gabbia. Escine e tutto il cielo è tuo. Schiudi le tue ali e vola oltre il sole, come un’aquila. Nel cielo interiore, nel mondo interiore, la libertà è il valore più elevato – ogni altra cosa è secondaria, perfino la beatitudine, perfino l’estasi. Ci sono migliaia di fiori, un numero infinito, ma tutti quei fiori possono esistere solo in un clima di libertà. “
FONTE: http://psicologiacreativa.net/comprensione-la-tua-gabbia-e-unillusione/