Sarà più di un anno che non scrivo un articolo. Molte volte la mente ‘pensava’ di scrivere ma, il pensiero non bastava, il mio ‘sentire’ aveva preso la pol position, perciò la mente non aveva più voce in capitolo!
Oggi qualcosa è cambiato, mi ‘sento’ di scrivere i miei pensieri, perciò eccomi qua.
Dall’inizio del 2019 sono stata, insieme alla mia famiglia, impegnata in un progetto che ci ha portati lontani dalla vita frenetica, perciò, la quarantena che ora è in vigore, non ha cambiato il nostro stile di vita, ma fortificato.
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Ora siamo tutti costretti a vivere un momento eccezionale di isolamento, e senza dubbio, quando il nostro equilibrio è scosso, ognuno reagisce diversamente, e come sappiamo tutti, davanti alle avversità, gli ostacoli che si presentano nella vita di ogni giorno, sia banali, sia importanti come ora, le emozioni giocano un ruolo fondamentale.
Solitamente, davanti a quello che non siamo in grado di controllare, le re-azioni emotive di paura e d’impotenza, ci dividono in due gruppi – quelli che lottano e quelli che subiscono.
Lottare richiede un’azione, una difesa che vuole forzare un rimedio o avere delle risposte a tutti costi, perciò il ‘fare’ diventa obbligatorio, un modo per non sentirsi impotenti e subire le conseguenze ma, al tempo stesso ci distrae e le numerose strategie farsì, che il dolore vero rimane inaccessibile per essere sentito, ascoltato e visto in maniere nuove e autentiche.
Il subire è l’opposto ma, non di meno, è inerzia, passività o implosione, dove i’impotenza rende qualsiasi azione inutile ma, il risultato è uguale, perché sentirsi vittima, cadendo nella trappola dell’autocommiserazione è sempre una strategia per evitare di prendere pienamente la responsabilità per il vero motivo dietro lo sconvolgimento emotivo.
Scrivo per le generazioni future, per voi, esseri umani che verrete…
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In entrambi casi, la mente è distratta nel cercare delle risposte per i motivi dietro questo cambiamento non voluto. Si spera poi nel cambiamento, ovvero che l’attuale situazione cambia per poi ritornare allo stato precedente.
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Questo non è un reale cambiamento.
L’attitudine mentale, che viaggia tra la paura del futuro e la nostalgia per il passato, non ci permette d’accogliere l’attimo presente in maniera autentica; qualcosa di fondamentale in questo momento perché, le nostre incertezze e paure rischiano di diffondere la disinformazione e il panico.
La verità è, il vecchio mondo è sparito e l’impressione di vivere sospesi in una bolla, dove il tempo si è fermata, è palese quando messo in confronto alla velocità con cui il tempo scorreva prima dell’arrivo del COVID 19.
Tutti hanno percepito il modo in cui il tempo scorreva prima e come il mondo correva senza fiato nella corsa di ‘avere’ sempre di più, ora non rimane più niente d’avere se non il virus stesso, e credo che è un ‘avere’ a cui tutti vorranno rinunciare!
Perciò ci rimane sperimentare ‘l’essere’ e ‘il sentire’.
Precedentemente, pochi hanno scelto d’intraprendere un percorso di ‘essere’ e ‘sentire’ tramite un lungo e arduo viaggio interiore verso il nucleo del cuore, ovvero, il luogo del non tempo.
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Se sei una di queste persone, l’impegno di vivere delle dimensioni opposte alla realtà esterna era impegnativo, ma ora il ricercatore di sé è testimone di un evento straordinario – l’interno è in sincronicità con l’esterno!
Improvvisamente, il mondo è cambiato a tal punto che il futuro, anche immediato, non è percepibile per nessuno. Chi ha già lavorato su questo tema negli anni, può finalmente fluire, senza sforzo, con una dimensione che fino a poche settimane fa era così difficile da mantenere perché in contrasto con la velocità della realtà esterna.
Le realtà descritta da molti come ‘apocalittica’ perché deserta, è un’ interpretazione soggettiva, per chi conosce il ‘vuoto’ interiore, la realtà presente rispecchia la quiete, una qualità meditativa; il presente è ovunque!
Senza eccezione, tutti devono fare i conti con questa straordinaria incapacità di programmare il futuro. I giorni della settimana, per la maggioranza, hanno perso significato. Costretti a vivere nello spazio vuoto del presente, costantemente nella vicinanza ristretta, dopo i primi giorni di apparenza ‘vacanza’ ognuno dovrà fare i conti con quello che affiora nello spazio vuoto, perché nessuno può scappare dal presente.
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E’ curioso come il COVID 19, ovvero ‘Corona Virus’ può essere invertito in “Virus della Corona”, il centro spirituale della corona di alta frequenza che rappresenta: la metamorfosi, la morte, la trasmutazione e la trasformazione, qualità simili al virus.
‘Diciannove è una distorsione dell’indipendenza e autonomia dell’Uno. Per questo motivo, la persona sotto la sua influenza tende a esasperare il senso di autonomia fino rifiutare l’aiuto degli altri. Questa situazione può portare il Diciannove a non accettare il fatto che siamo tutti intimamente collegati tra noi. Il motto del numero Uno è: Io sono io e desidero essere me stesso sempre. Inoltre, questo numero può essere considerato una sorta di connubio e unione tra gli attributi del numero 1 e del numero 9. In questo caso, il numero uno, nel diciannove, si riferisce alle parole “Unico” e “Indipendente” con chiare connotazioni simboliche rivolte alla motivazione e a nuovi inizi. Il numero 9, invece, va interpretato come trascinatore delle energie del Principio Universale o del Karma, ovvero del risveglio e dell’illuminazione. Letto in questo modo il 19 assume il significato di “Nuovo Inizio” nel suo percorso unico e indipendente’. https://www.ilgiardinodegliilluminati.it/significato-dei-numeri/numero-diciannove/
Le implicazioni del dopo COVID 19 sono ignote. Nuovamente siamo chiamati a rimanere ricettivi, di non lottare o subire, bensì, di abbracciare con responsabilità, qualunque innovazione che ci arriva, perché non si può più tornare indietro.
Caroline Mary Moore
crescita ed evoluzione
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