Siamo continuamente sotto sforzo. Ma sai per cosa ti sforzi? Per mantenere quelle identità che ti sono tanto care e che ti hanno protetto e assicurato quello di cui avevi bisogno. Quelle che ti hanno assicurato la sopravvivenza quando eri piccolo/a e che per compiere quel processo di diventare adulto, hai bisogno di trasformare. Hai paura di svuotarti perché quel vuoto ti terrorizza, proprio quando perdi ciò che ritieni più importante per te e più sicuro, allora, si apre la grande possibilità dell’alchimia umana, quella di cui parlano gli sciamani e i guaritori da sempre, il grande salto quantico della tua vita.
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Sei un laboratorio alchemico e non lo sai. Hai solo bisogno di imparare ad usare gli strumenti e di qualcuno che li sa usare e te lo insegni, anzi, come diceva il mio Maestro, ti faccia RICORDARE. Non c’è nulla da eliminare, ma come un vero laboratorio dentro di te puoi trasformare il terreno inaridito dagli eventi della tua vita, in un terreno fertile e ricco di nutrienti, per coltivare quello che vuoi. La strada è quella dell’integrazione delle tue parti, dell’accettare di entrare dentro quei processi che si attivano nella vita, trasformando quegli schemi che sono rimasti registrati nella tua psiche e nelle tue cellule fin da piccolo. Sono quelli di cui non hai ricordo cosciente ma risiedono ne tuo inconscio, dove puoi attingere. Sono il tuo materiale grezzo, il piombo di cui hai bisogno per farlo diventare oro ed essere quel ricco/a persona che tanto sogni di diventare.
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Invece cosa fai? Cambi semplicemente da identità obsolete e giudicabili a quelle che vanno di moda ora e che vengono esaltate dai Guru spirituali, quelli che usano gli strumenti per leggerti, quelli che apparentemente sono sempre gentili, saggi, consapevoli, pieni di se, calmi, comprensivi, accoglienti, disponibili, amorevoli, gentili. Ma sei proprio sicuro/a che dietro quella facciata ci sia quel che ti aspetti di vedere? Io stesso sono stata una maschera, con tante belle teorie e conoscenze, finché la vita mi ha fatto mettere in pratica e dal mio piedistallo sono crollata e si è distrutto tutto quell’Ego che si sentiva bello, forte, saggio, brillante, amorevole, elevata, evoluta. Dietro vi era una bambina ferita, bisognosa, gelosa, triste, malinconica, controllatrice, dipendente e capricciosa. Orrore per i miei occhi. Quanto l’ho nascosta persino a me stessa.
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La vita…io l’ho sempre seguita. Anche dagli abissi più profondi mi ha sempre riportato in alto, verso la luce. Non mi ha mai abbandonato e perché dovrebbe farlo con te? E’ inutile che continui a sforzarti per essere “spirituale”, per non arrabbiarti, per non giudicarti o per lasciare andare e accogliere e accettare tutto…non funziona così. Ti riempi di belle parole, segui le energie alte, l’evoluzione, ma dentro di te quello spazio è troppo pieno di pensieri, di ricordi, di memorie, di emozioni mai permesse e mai espresse, di parti rinnegate. E allora ritorni a cercare ciò che ti mantiene lì….perché MAI affronteresti il tuo Drago interiore….ma con quello degli altri sei bravissimo/a.
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La vita fluisce e ci pensa lei a indicarti quando è tempo di chiedere aiuto, di stare con te, di sentire un’emozione, di fare un processo…ma tu la segui? o ti sei raccontato/a una storia e cerchi di mantenerla in piedi a tutti i costi pur di non buttarti nell’abisso? Se sapeste cosa c’è in quell’abisso io credo che vi buttereste tutti…. c’è solo un prezzo da pagare…ritornare a sentire quel dolore primario….ma dura un istante e ti serve per rompere le strutture che ti separano da te…. ti serve per tornare a casa, aprire il cuore e creare spazio dove tutto può iniziare ad esistere, ma senza nessun attaccamento.
Dis-identificarsi è il processo di una vita. Da soli ci raccontiamo tante storie è inevitabile. Essere disposti a lasciar andare un’identità è MORIRE. L’Ego infatti, crea la stessa dinamica della morte: paura e allarme, tensione, ansia, attacchi di panico, pressione alta e molto più, pur di non morire. Allora tu pensi che quella strada sia da evitare e scappi, allevi il dolore, torni indietro. Invece è lì che devi andare. Si risveglia tutto il tuo sistema perché avverte che sta per accadere qualcosa di strabiliante e ha paura. Non ha più il controllo. Ma tu fidati della vita perché ti conduce a rompere tutto, sradicarti da dentro, svuotarti. Se sapessi la pace che trovi dopo non rimanderesti mai più….
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Questo processo è attivo anche a livello collettivo. Ciò che accade “dopo” dipende da noi. Se finalmente diventiamo alchimisti di noi stessi e ricordiamo come usare i nostri strumenti, ognuno camminerà da solo, sostenuto e sostenendo, abbracciato e abbracciando. Ma il potere da recuperare è solo il TUO. Non darlo agli altri. Tu PUOI ritrovare la tua guarigione, la tua pace, la tua casa. Il resto sono solo parole al vento. Il cuore non parla…sente ed è presente. Nessuno qui sa davvero cosa sia l’amore, stiamo destrutturando migliaia di anni di storia, di credenze, di distorsioni. Stiamo imparando tutti. E’ potente se decidi che lo sia e dipende solo da te. Fuggirai finché non aprirai gli occhi e praticherai l’amore per ciò che ODI di te. Allora imparerai ad amare. Imparerai la compassione, la gioia, la calma, la centratura, il radicamento. Ma non eviterai gli eventi della vita. Avrai strumenti per viverli diversamente da prima. Diventerai genitore di te stesso/a e smetterai di dipendere da fuori, di limitarti nella realizzazione di ciò che porti nel Mondo. Sarai finalmente libero/a.
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Il vuoto è solo un’illusione. E’ il posto in cui ti sei perso/a…l’unico dove puoi ritrovarti. Fermati ed entra dentro. Lasciati modellare dalla vita come l’argilla. Fidati. Ogni processo è un evento sacro e tu ne sei l’unico artefice, il creatore e creatrice. Sei magico/a e ancora non lo sai. Il potere è dentro di te.
Poi accadrà che quel vuoto ti servirà….è l’unico modo per diventare il canale che sei. Ma di questo te ne parlo più avanti.
Sempre al servizio,
Fracesca Ollìn
*copia consentita con citazione della fonte e rispettandone la forma integra
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