Una delle difficoltà più grandi che si incontrano nel cercare di diventare Chi Sei Davvero è che stai svolgendo un lavoro che non ti corrisponde per niente, estraniante, che non senti tuo, che ti fa stare male solo al pensiero di alzarti al mattino per tornare lì.

Quasi tutti, purtroppo, sono o sono stati in questa situazione, tranne i fortunati che sono nati con le idee chiare su ciò che volevano fare, ed hanno inizato a ballare, cantare, suonare, recitare fin da bambini, ed hanno avuto una famiglia che li ha assecondati e sostenuti nel coltivare i loro talenti.

Per tutti gli altri c’è stato, invece, un rassegnato seguire le orme dei genitori, o dei loro desideri per noi. Ho incontrato moltissime persone che avevano abbandonato i loro sogni per un posto fisso ed uno stipendio sicuro. Altre ancora non hanno avuto neppure i sogni da abbandonare, hanno visto solo la strada che era stata già tracciata per loro.

Tutte queste persone sono rassegnate, stanche ed apatiche. Non hanno mai conosciuto l’entusiasmo che scaturisce dal seguire le proprie inclinazioni e l’eccitazione di fare qualcosa di banale, ma che piace immensamente. Conoscono solo la tristezza ed il trascinare avanti un giorno dietro l’altro.

Tutto ciò che scrivo l’ho sperimentato sulla mia pelle, quindi conosco bene la differenza.

In questi ultimi anni di grande trasformazione, coloro che hanno rinunciato ai propri sogni o a manifestare i propri talenti stanno sempre più male, sentendo che c’è un’enorme pressione sulla loro corazza, che li schiaccia, per costringerli a rompere il guscio e venire fuori.

Se assecondassero questo processo, che è voluto dall’Universo intero, troverebbero il modo per realizzare, almeno in parte, ciò che desiderano e, soprattutto, avrebbero modo di Vivere la Vita che gli resta in modo più semplice e reale, secondo la loro Natura.

Molti di loro, però, oppongono resistenza, bloccati dalle promesse inconsce fatte a mamma e papà, dalla paura di trovarsi senza soldi, senza stipendio, senza la Vita sicura e programmata che hanno creato per proteggersi. Che è, senza che se ne rendano conto, la loro stessa gabbia. Una gabbia, più o meno dorata, è sempre una casa sicura in cui abitare, o così sembra da chi ci sta dentro. Se faccio fatica adesso, pensano, figurati se rinunciassi a tutto questo! Con che cosa pagherei l’affitto o il mutuo, e le bollette?

Non hanno davvero idea di cosa voglia dire starsene fuori e vivere secondo la propria naturale inclinazione. Avere tempo e modo di fare ciò che si desidera seguendo i ritmi ed i bisogni del proprio corpo. Uscire, stare all’aria aperta, godersi la natura e le sue meraviglie, anzichè stare rinchiusi tutto il giorno. Visitare luoghi magici e ricchi di energia, colmarsi della ricchezza che si trova sul cammino di chiunque segua la propria strada.

Non so come avvenga, perchè è diverso per ognuno di noi, ma quello che ho verificato, compiendo quel primo passo che fa uscire dalla gabbia, è che l’Universo intero ti aiuta e congiura perchè tu possa diventare Te Stesso. La fatica ci sarà comunque, ma si sommerà alla gioia ed all’energia che deriva dal nutrimento che ricevi facendo ciò che ti corrisponde. Forse avrai ancora difficoltà per arrivare a fine mese, o a pagare le bollette, ma sentirai dentro la possibilità di farcela, e questo farà la differenza.

La rassegnazione di chi ha rinunciato a Se Stesso è mortale, la gioia di chi ha trovato Se Stesso è vitale. Non c’è nessuna motivazione in una Vita che non ti appartiene. C’è Tutto da godere sulla Tua Strada. Ogni situazione o incontro è magico, incredibile, straordinario. Le persone che conosci sono tutte sullo stesso cammino e le opportunità che nascono sono eccezionali.

I nostri ragazzi sono un esempio straordinario, hanno trovato il modo di guadagnare facendosi filmare mentre fanno gli stupidi, mettendo i video su Youtube e guadagnando un mucchio di soldi, solo esprimendo ciò che sono.

Non abbiamo idea di quante cose sono possibili, oggi, e sono a disposizione di chi voglia, DAVVERO, diventare Se Stesso. Il presupposto necessario è quello di uscire dallo schema in cui sei ingabbiato, mollare l’ancora delle certezze che ti mantengono prigioniero, e volerti affidare alla Provvidenza che assiste gli audaci.

C’è una Voce che ti sta chiamando, ed il suo richiamo è diventato assordante. La tua Anima sta cercando di svegliarti e ricordarti la tua Missione. Se la svolgerai avrai vinto, se non ci proverai nemmeno, la tua Vita sarà stata inutile.

A Te la scelta.

FONTE:https://valeriapisano.com/2015/11/06/diventare-se-stessi-e-le-bollette-da-pagare/

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4 Replies to “DIVENTARE SE STESSI E LE BOLLETTE DA PAGARE”

  1. Vorrei fare un appunto o critica che dir si voglia a questo articolo.Mi prendo la responsabilita di sostenere che un articolo del genere, nonostante l’intento sia sicuramente positivo, sia di una pericolosita’ estrema e nascosta.Chi si avvicina a certi argomenti o a certe pratiche ci si avventura molte volte in momenti di crisi, di dubbi, di cambiamento e di difficolta’. Incitare al cambiamento dovrebbe essere un suggerimento, un invito velato accompagnato dal suggerire di non abbandonare elementi razionali di giudizio.Lasciare il posto di lavoro da postino (esempio) potrebbe essere una buona idea…ma poi? Quale e’ l’interesse reale di scrivere in grassetto se non ci proverai la tua vita sara’ stata inutile? Non scherziamo su certe cose…mi sembra evidente che molti ,se non tutti alla fine quindi compresa la sig.ra Pisano, vogliano portare acqua al loro mulino sotto forma di un non so quanto vile marketing spiritualistico.Chi opera nel settore della guarigione insegnamento etc etc. guarda un po’ suggerisce sempre certe cose…ma magari ha anche un interesse di fondo no? O non si puo’ dire altrimenti si giudica o si pensa male?
    Non avrei detto o pensato cosi se la sig.ra fosse per esempio una raccoglitrice di pomodori presso l’orto di casa sua o se fosse una allevatrice di gatti da corsa…e invece e’ una yoga leader life coaching e bla bla bla. Non metto in discussione l’intento di stimolare una ricerca interiore ma la superficialita’ delle parole scelte… soprattutto il finale in grassetto che mi sembra quasi una forma di violenza psicologica.

  2. articolo molto generale, sarebbe interessante approfondire i “come” per
    non incappare in banalta e cliché poco utili, a chi vive queste esperienze duramente sulla sua pelle e non sa
    bene da che parte girarsi…:-S puoi dare qualche consiglio concreto?

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