Bellissima domanda che mi ha fatto un gentile lettore dopo aver letto questo articolo. “La paura del nulla“.

La domanda era più articolata, ma la sintetizzo così: dopo la morte perdo tutto?

Innanzitutto ringrazio i lettori che mi fanno domande, perchè mi danno la possibilità di scendere ancora più nel dettaglio e approfondire i temi.

Premesso che i prossimi video della rubrica del mercoledì del mio canale youtube tratterà proprio il tema della paura, della paura della morte e della paura della malattia, vi linko il mio canale youtube, temi tra l’altro estremamente di attualità.

La domanda se perdo tutto, se non ritroverò più nessuno esprime chiaramente un’identificazione, ovvero un’attaccamento all’idea di me.

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Questo è il concetto principale sulla quale si lavora in qualunque disciplina iniziatica, purtroppo però la maggiornaza delle persone non si è mai neanche posto l’interrogativo se IO esisto veramente oppure no.

Queste sono conoscenze in mano agli iniziati, ma che è arrivato il tempo vengano divulgate a tutti e da tutti fruibili, in quanto l’identificazione nell’IO è la causa di tutte le problematiche dei tempi moderni, compresa quella di moda in questo momento.

IO non sono io, lo so ti capisco, probabilmente ti viene voglia di chiudere l’articolo, ma prima di farlo continua un’altro po’.

E se io fossi parte di D-IO? Tra l’altro in italiano è anche piuttosto visibile la relazione. Ma cosa vuol dire essere parte di Dio?

Vuol dire che ciò che io sto manifestando in questo piano terrestre è solo una proiezione del Sè.

Il Sè è la parte di me che è già unita a Dio (o fonte o coscienza universale) se io sono la proiezione del Sè, il mio Sè può assumere qualunque forma di IO essa decida di provare, e se questo vale anche per gli altri, chi sono gli altri?

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Chi è quindi mia madre, o mio fratello o la persona amata? Saranno altre proiezione di altri Sè che sono assieme a me parte di Dio.

Quindi se io sono già con Dio nel mio Sè, e il Sè di mia madre è già con Dio vuol dire che io e mia madre siamo due particelle di Dio…vuol dire che siamo tutte e due Dio e che quindi lei non è mia madre e io non sono sua figlia. Significa quindi che il fatto di essere madre, figlia, sorella o innamorata è una proiezione di un’esperienza del Sè.

Significa che ognuno di questi rapporti è vero per l’esperienza che mi permette di fare, ma non lo è nell’essenza del mio Sè.

Detto questo: posso io perdere qualcuno?

Ovviamente no, in quanto chiunque ha attraversato la mia Vita è con me da sempre nel suo Sè e quindi nel Sè collettivo e sempre lo sarà.

Posso quindi perdere qualcosa? Nella mia proiezione sì, ma nella realtà del mio Sè non c’è nulla che io possa perdere.

Ma allora, la morte, che cos’è? Non è nient’altro che la fine del film, finito il quale il mio Sè si alza dalla poltrona del Cinema e torna alla sua normalità, ovvero al tutto, che però è anche nulla (come spiegavo nell’articolo).

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Approfondiremo questo tema, in particolar modo la paura della morte e della malattia nei prossimi articoli.

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Fonte : https://astroscienza.wordpress.com/2020/10/12/dopo-la-morte-perdo-tutto/

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