22 settembre 2017, ore 20,02 UTC: Equinozio d’Autunno. Inizia il viaggio del Sole verso l’equilibrio tra gli opposti, una tematica estremamente importante da quando l’Eclissi totale del 21 agosto ha rivelato l’impellente necessità di azzerare qualunque tipo di conflitto a cominciare da quelli interiori.
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Osservando il Cielo Astrologico dell’Equinozio, stavo notando come molti aspetti planetari portino l’attenzione sulla possibilità di guarire una delle relazioni più importanti e delicate della nostra vita, quella con i genitori. Tanti tipi di conflitti nascono da qui, da come ci siamo sentiti amati, da quanto ci siamo sentiti visti o non visti, riconosciuti oppure non presi in considerazione. Su questo terreno si gioca la partita della crescita matura o del rimanere in ostaggio dei bisogni inascoltati del nostro Bambino Interiore. La relazione con i genitori determina il senso di radicamento e di accettazione della vita. La qualità del primo respiro, quando abbiamo preso la vita da nostra madre, descrive poi la modalità con cui andremo a sviluppare l’esistenza, con quanta grinta e volontà la creeremo o se saremo soggetti a doverci far largo in mezzo alle nebbie della paura.
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Quale scenario dunque si apre il 22 settembre? L’Ascendente cade a 2° dei Gemelli, il Segno del Bambino delle Stelle, l’anima di pura luce che scende con la sua innocenza a rischiarare i cuori di chi l’accoglie con quanto più amore possibile, perché, a prescindere da tutto, questo accade quando si diventa genitori. Mercurio, governatore dei Gemelli, e quindi Signore del Tema, si trova a 18° della Vergine, di cui pure è reggente, quindi in piena forza di espansione con la sua curiosità, desiderio di esplorare, di conoscere, di mettere ordine alle informazioni ottenute per vedere con nuovi occhi vecchi argomenti. Esso cade in V° Casa, la Casa del Figlio, della Creatività, della Giocosità, ed è preceduto da Venere (3°) e Marte (11°), gli archetipi della Giovane e del Giovane. Venere congiunta a Marte congiunto a Mercurio è l’umano che sperimenta diversi stati interiori per conoscere se stesso sotto diversi aspetti e scegliere CHI ESSERE. In opposizione quasi precisa si trova Nettuno a 12° dei Pesci, la Grande Madre, che dalla Casa del Sociale, la 11°, riveste il ruolo di modello per le azioni dei giovani nei confronti del mondo esterno. Il Segno dei Pesci è collegato con il senso di sacrificio, mentre la Vergine rappresenta il discernimento: vogliamo ancora seguire le orme della famiglia in modo cieco ed inconscio, oppure preferiamo analizzare le radici, per liberarle dai diversi pesi di un’amore mancato, per costruire un nuovo senso di appartenenza? Oppure abbiamo un’altra opzione: liberare i genitori da ogni tipo di richiesta che abbiamo fatto loro, pur se legittima, accettando di essere stati amati per quanto fosse loro possibile, liberando lo sguardo dalla pretesa. Così diventiamo adulti. Ci prendiamo la responsabilità di ciò che siamo, riconoscendo da dove veniamo. Lasciando andare, diamo a noi stessi ciò che vorremmo ci venisse dato da qualcun altro e proseguiamo il cammino, liberi per quanto possibile dal passato.
Questo aspetto di purificazione del passato è descritto anche dalla congiunzione di Saturno a 21° del Sagittario con Lilith, la Luna Nera, a 24°, un aspetto molto forte perché richiama la possibilità di fare pace con i conflitti più antichi i cui ricordi ristagnano dentro l’anima, impressi nel DNA. Saturno e Lilith si trovano nell’VIII° Casa del Tema dell’Equinozio, dove si leggono le memorie della storia della nostra famiglia d’origine, trasformando le quali possiamo avere l’occasione di occupare il posto nel mondo che ci spetta da sempre. L’VIII° Casa racconta l’intento che l’anima emana nei confronti della stirpe in cui ha scelto di incarnarsi, quale ruolo svolgiamo nei confronti degli antenati, dei genitori, se vogliamo salvarli, se ci sentiamo oppressi dalla loro storia, se siamo in fuga e se riusciamo a starci dentro in modo comodo.
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L’invito di Saturno e Lilith è quello di prendersi la responsabilità della propria storia, riconoscendo dentro di sé la forza della stirpe da cui proveniamo, nonostante tutto e a prescindere da tutto. Noi siamo un loro frutto, l’abbiamo scelta quale radice e ad essa apparteniamo. Sarà solo dopo aver affrontato questo passaggio che potremo intraprendere il nostro percorso esistenziale con successo e pienezza, dopo che ci saremo rivolti ad essi decidendo di prendere a piene mani la vita che ci deriva da lì.
L’Equinozio che porta equilibrio tra Luce e Ombra, tra azione e ricezione, tra trasmissione e ricettività, tra maschile e femminile, ci stimola a trovare il punto di centratura da cui osservare. Aprire, introiettare, respirare, stare, accettare, lasciar andare, elaborare, integrare, diventare, essere. E sempre in celebrazione della Vita!
Stefania Gyan Salila
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