di Alessandra Barbieri
Esoterismo e magia, facciamo chiarezza.
Facciamo ulteriore chiarezza su una questione molto complessa, che va trattata con delicatezza e rispetto, ma visto l’aumento vertiginoso dell’interesse rispetto questi argomenti è il caso di portare un po’ di luce.
Nel mio precedente articolo: https://scuola.symbolcacademy.com/blog/posts/angeli-demoni spiego come la presenza di entrambe le entità sia fondamentale per l’espressione della vita terrena. Ho anche spiegato che è necessario conoscere e integrare la propria ombra va però sottolineato che l’oscuro non va sottovalutato.
Oggi quindi vorrei spiegare perché è meglio non usare determinate formule e riti per ottenere ciò che si desidera.
Ma facciamo un passo indetro. Il concetto di male è cambiato nella coscienza dell’uomo con il tempo e con le migrazioni. Prima dell’avvento del cristianesimo era più vicino al significato derivante dal greco: demònio (ant. e poet. dimònio) s. m. [dal lat. tardo daemonium, e questo dal gr. δαιμόνιον, propr. neutro sostantivato dell’agg. δαιμόνιος «appartenente alla divinità», der. di δαίμων «demone»] (pl. -î o -ii; ant. anche le dimònia femm.)
Appartenente alla divinità: quindi a suo servizio. Infatti nelle antiche culture il demone era visto come il tentatore che aveva la funzione di mettere alla prova l’anima dell’uomo per farla deviare dalla sua strada e permettere la dimostrazione di fermezza, tra l’altro spesso erano rappresentati come spiriti.
Infatti nelle antiche danze tribali, della quale si ha ancora qualche reminescenza nel folklore, si rappresentava lo spirito del demone come un’elemento burlone un po’ cattivo.
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Nella cultura Giapponese, dove la figura del demone ha sempre avuto una grande rilevanza, essi sono spesso spiriti di uomini o donne che hanno subito grandi delusioni o dolori.
Nella cultura Sudamericana erano più legati agli eventi nefasti, quindi alla forza della natura nel suo aspetto più distruttivo, essi infatti facevano i sacrifici per propiziarseli, anziché negarli come accade nella cultura occidentale.
Caso a parte sono due culture: quella egizia e quella ebraica. Molti si chiedono da dove derivano certe conoscenze esoteriche che sono visibilmente in possesso a queste due grandi civiltà. Alcuni saggisti ipotizzano una loro matrice extraterrestre, altri una loro particolare connessione con gli extramondi. Non volendo entrare nel merito di queste teorie, mi limito a sottolineare che la loro conoscenza delle entità, della simbologia, dei materiali magici e delle formule per produrre effetti nel reale è vastissima.
E c’è un aspetto che le accomuna: la profonda conoscenza della demonologia, intesa come le vibrazioni del mondo distorto dalla quale pescare per modificare la realtà visibile.
Come ho accennato entrambe le culture avevano una grande conoscenza degli extramondi e di come questi influenzino la realtà. Se voglio agire nel reale devo necessariamente impastare la luce all’ombra per ottenere effetti. Il problema di questo gioco è il limite, il potere e lo stato di coscienza di chi li compie.
Quando io evoco un’entità del mondo oscuro per ottenere un effetto, esso non vede l’ora di accontentarmi, ma il costo è altissimo, anche se non immediatamente visibile. Quindi io ottengo ciò che il mio EGO vuole, ma perdo parte della mia coscienza e diventerò maggiormente preda di dolore e sventura.
Dopo che ho scritto il “Grimorio degli incantesimi e dei riti”, ho svolto alcune presentazioni del libro e ho incontrato il pubblico. Da questi incontri è scaturita la mia necessità di chiarire il senso del rito e dell’incantesimo.
Purtroppo in commercio a disposizione di tutti circolano testi che contengono riti e evocazioni di entità demoniache molto potenti, che in mano a persone che non hanno la coscienza per agire diventano come una mina inesplosa in mano ad un bambino.
Le persone credono di poter risolvere il proprio problema economico o d’amore con questi mezzi senza comprendere che così facendo amplificano di molto il buco energetico nella quale sprofonderanno sempre di più e dalla quale sarà sempre più difficile risalire.
Non voglio alimentare la paura del male, che esiste ma che non può nuocere alla persona che tiene alta la propria vibrazione, anche nel caso degli sbalzi energetici che ci squilibrano, se siamo in lavoro su di noi questo ci rende immuni.
La magia bianca ha tutto un altro significato e si basa su tutt’altro concetto.
Essa chiede assoggettandosi al massimo bene. Nel caso dell’incantesimo si attivano proprie attitudini per arrivare a trovare la naturale soluzione. Nel caso del rito, ci si allinea all’armonia naturale delle cose per ritrovare il proprio giusto posto nelle situazioni.
Ho voluto scrivere il “Grimorio degli incantesimi e dei riti” depurandolo al massimo da qualunque allusione alla ritualità oscura, al fine di permettere a tutti di poter usare questi potenti mezzi allenando la propria naturale parte magica senza entrare in risonanza con la parte oscura che si risveglia quando si evocano certe entità.
Non dovete avere paura della magia, solo imparare ad avere timore e rispetto della potenza del mezzo. Imparare ad avere l’umiltà di iniziare dal poco e se volete proseguire assumervi la responsabilità di imparare seriamente a gestire le energie facendovi guidare, come ho fatto anch’io a mio tempo.
Spero di aver contribuito a fare un po’ di chiarezza.
Siate saggi e ricordatevi che spesso le scorciatoie portano in un burrone.
L’esoterismo è bello, affascinante e utile, basta saperlo usare.
Alessandra Barbieri
Fonte : https://scuola.symbolcacademy.com/blog/posts/esoterismo-e-magia-facciamo-chiarezza