In tempi di Grande Purificazione la nostra radice è il centro  energetico in assoluto più sofferente e squilibrato …la maggior parte dell’umanità rivela grandi disarmonie in relazione a questo chakra…nostro compito in questo momento evolutivo così particolare è appropriarci dei  suoi significati fondamentali e accompagnarne  consapevolmente la purificazione..

Cammina nel Sole (Maria Rosaria Iuliucci)

 

I Chakra e le malattie ad essi collegate

Come sappiamo l’uomo non vive di solo pane ma ha bisogno anche di un apporto immateriale, sopratutto di amore, quale forma energetica più elevata. Quali uomini, possiamo deciderci ogni ora e ogni minuto di quale forma di amore vogliamo vivere, se di quello divino o di quello umano. L’amore divino affluisce in noi attraverso l’anima. DIO lo dona altruisticamente a tutti gli esseri dell’infinito che sono pronti ad accoglierlo in sé. La corrente eterica può essere assorbita dall’uomo se si apre a Dio e se in lui c’è il desiderio struggente del Padre. Quindi, scorre tanta più energia nell’anima quanto più grande è la fede, l’amore, la speranza e la fiducia in Dio. Inoltre l’afflusso della corrente d’amore dipende dal grado di evoluzione dell’anima, dai sui “blocchi”, ossia da quanto essa è libera.
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La maggior parte degli uomini vive tuttavia nella forma energetica umana, ossia da riconoscimento, lode, attenzione e se non ricevono queste cose se le prendono cercando a tutti i costi riconoscimento e comportandosi in modo da ricevere attenzione e, se non riescono a farlo, denigrano gli altri fino ad arrivare all’odio, all’invidia, alla gelosia.  Le persone che si comportano in questo modo ricevono brevemente energia. Tuttavia l’energia umana ha una vita breve e deve essere continuamente rimpiazzata. Il corpo, quale ultimo destinatario dell’energia, non è in grado di distinguere da quale fonte provenga questa energia. E’ sano se riceve sufficiente energia, sia da fonte divina che umana. Tuttavia è nella Legge solamente accettare l’energia divina, l’energia umana non è nella Legge, ma corrisponde alla legge del Karma, alla Legge di Causa ed Effetto. L’energia umana si diffonde senza regola nel corpo, mentre l’energia divina si diffonde seguendo determinate leggi. Così l’energia divina scorre nel corpo lungo la colonna vertebrale, prima scendendo e poi salendo, e si distribuisce tramite sette Chakra, che sono come dei nodi energetici, in tutti gli organi del corpo, per mezzo del sistema nervoso.La nostra anima immortale fornisce l’energia vitale al nostro corpo, il quale vive fino a quando essa decide di abbandonarlo, perchè ha concluso la sua attuale esperienza terrena.

La distribuzione dell’energia vitale può avvenire senza problemi solamente se questi chakra sono liberi ed essi sono liberi se l’uomo vive in armonia con le energie dei vari chakra, con se stesso e con l’ambiente che lo circonda (la Natura e il Prossimo).

Se questa armonia viene a mancare, si provocano dei blocchi energetici nei centri e gli organi soffrono a causa della mancanza di energia e si giunge così ad una malattia.

Da notare che, poiché il tutto è compreso nel tutto, i vari chakra devono essere in equilibrio fra loro. Una certa malattia può interessare più centri di coscienza, tuttavia si manifesterà negli organi relativi al centro di coscienza verso cui maggiormente si è trasgredito.

Da determinati nostri comportamenti (atteggiamenti) possiamo così desumere quali malattie ne conseguiranno e, viceversa, da determinate malattie possiamo risalire agli atteggiamenti che le hanno determinate.

Chakra Ruote di Vita

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Esempio : il problema dell’aggressività stabilisce il modello (nel programma di vita dell’anima incarnata è previsto che essa debba viversi l’aggressività al fine di comprenderla e trasformarla). A livello superficiale può assumere anche aspetti visibilmente molto diversi come allergie, pressione alta, sfoghi sulla pelle, calcoli biliari o mangiarsi le unghie. Anche sul piano comportamentale c’è una vasta gamma di possibilità con cui lo stesso modello può esprimersi.

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I modelli (registrati nella nostra anima) determinano la nostra vita. La conoscenza di sé è in ultima analisi consapevolezza del modello, l’auto-realizzazione è la sua accettazione e redenzione. L’opera di auto-conoscenza va dai livelli superficiali, corpo e comportamento, fino al nucleo divino dell’essere, il Sé. L’essere prigioniero in modelli inconsci impedisce l’accesso al vero Sé.

Una malattia non potrà mai essere cancellata senza una compensazione, poiché il modello che ne sta alla base non scompare tanto facilmente. La vera guarigione richiede un’alternativa nell’ambito del modello precostituito. I sintomi delle malattie possono in effetti essere sostituiti con contenuti psichici o modelli di comportamento, ma questi devono essere omogenei al modello. Le alternative non devono venire dal polo opposto (esempio: mortificazione di un desiderio), ma dalla stessa catena simbolica (esempio: vivere il desiderio moderatamente e coscientemente). Essi devono essere i più simili possibile in base al modello, in altre parole, devono essere “omeopatici”. Da ciò si nota come il principio dell’omeopatia (il simile cura il simile) sia valido sia sul piano fisico, sia sul piano psicologico/spirituale.

La malattia è l’incarnazione problematica di un modello. Il paziente è costretto a vivere questo modello, che gli si oppone e che consapevolmente non accetta. Vivendo consapevolmente un modello si compie un rituale. Il manifestarsi di una malattia è di conseguenza un rituale di cui non si è coscienti, cioè relegato nell’ombra.

Il primo passo verso la guarigione consiste nel riportare alla coscienza questo rituale. Un aiuto notevole in questa ottica consiste nel fare in modo cosciente e volontario ciò che la malattia sollecita.

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Esempio: nel caso dell’ingordigia, bisognerebbe imparare a mangiare con consapevolezza. Mentre inghiottiamo consapevolmente cibi dolci e appetitosi, impareremo a godere delle conseguenti piacevoli sensazioni. Potrebbe così crearsi un rituale dell’alimentazione capace di piacere e gratificare. E’ pero importante non dare spazio a una cattiva coscienza: questa infatti è propria del polo allopatico e in questo caso è solo dannosa.

Il problema vero e proprio non è rappresentato dai sintomi fisici, che si possono superare in pochi giorni, ma dal modello che resta ancorato in profondità e del quale i malati non riescono a liberarsi.

Tutte le terapie prescritte con le migliori intenzioni, che non riescono a raggiungere il livello del modello che ne sta alla base, non hanno a lungo risultati accettabili. Spesso (vedi tossicodipendenti) il modello non può essere cambiato e l’unica possibilità consiste nel viverlo in altra forma.

Le malattie possono essere considerate di volta in volta da due diversi punti di vista. In primo luogo ci rendono sinceri e ci rivelano quello che finora non abbiamo voluto accettare. Una paralisi può, ad esempio, far sapere al soggetto quanto questi sia (divenuto) paralizzato e immobile psicologicamente e spiritualmente. In secondo luogo ogni malattia ha un significato e un compito da svolgere. La paralisi potrebbe per esempio rivelare che vale la pena di allentare il controllo cosciente e di lasciarsi andare con tranquillità. In base al detto “la malattia rende sinceri”, ci si rivela il livello non risolto e, in base al detto “la malattia mostra il compito”, ci si chiarisce il livello risolto. Dal primo punto di vista, presenta un modello doloroso e un decorso della malattia di cui non si ha coscienza. L’accettazione di questo modello e del suo messaggio può condurci al secondo livello e trasformare un’esperienza dolorosa in un rituale che rende possibile la crescita.

CHAKRA N°1

 

Parliamo ora del livello situato più in basso, ossia del Chakra della Radice. Si trova nella regione del coccige e vi sono collegati gli organi del bacino e delle gambe, ossia: la vescica, l’intestino (parte terminale), una parte degli organi sessuali, La parte midollare delle surrenali, le anche, le articolazioni delle ginocchia, delle caviglie e dei piedi, e la muscolatura, lo scheletro osseo generale.

Il bacino sostiene il corpo e ne è il fondamento. Avendo tre chakra, ospita un numero superiore di vortici energetici rispetto alla testa. Il serpente Kundalini riposa arrotolato alla sua base e aspetta di essere risvegliato per potersi innalzare fino al capo. Il bacino racchiude gli organi della procreazione e, con la vescica e la parte terminale dell’intestino, quelli preposti all’escrezione. Sostiene, come base di appoggio della colonna vertebrale, l’intero peso della parte superiore del corpo e collega tra loro gli organi di movimento.

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La posizione del bacino rivela come veramente stiamo. I due atteggiamenti opposti che questa parte del corpo può assumere esprimono infatti la nostra realtà : il bacino aperto e il bacino chiuso.

La persona con bacino aperto denota sicurezza e sensualità. Si apre naturalmente ai piani inferiori e tende ad esprimere i propri sentimenti.

All’altro polo estremo troviamo l’individuo con il bacino chiuso che non lascia trapelare neanche un briciolo di sentimento o di sensualità.  Non si concede né emozioni, né sentimenti, solo vigile attenzione e volontà di auto-affermazione. La sessualità viene dominata e l’energia sessuale non viene vissuta con atteggiamento sensuale, ma in maniera aggressiva e spesso precoce.

Entrambi questi comportamenti estremi (di individui con bacino aperto e chiuso) determinano l’insorgere di difficoltà. La soluzione sta nel cercare la via di mezzo.

 

Per guarire il 1° chakra occorre mettere ordine in noi.

 

L’Ordine divino comprende un campo molto vasto ed in genere trasgrediamo a quest’ordine. Non intendiamo in questo caso solamente il disordine che seminiamo intorno a noi ma, sopratutto, l’ordine interiore che abbiamo dentro di noi e che esiste se siamo completamente in unità ed in armonia, ossia se in noi non esistono più delle contraddizioni.

L’Ordine è quindi la sintonia tra le sensazioni, i sentimenti, i pensieri, le parole e le azioni. In genere non conosciamo le nostre sensazioni, oppure non vogliamo conoscerle e le reprimiamo.

Una parte delle sensazioni sono anche i pensieri reconditi e nascosti che non vogliamo vedere perchè sono spiacevoli. Possiamo accedere facilmente al mondo dei pensieri, tuttavia pensiamo spesso in modo negativo e ci facciamo delle illusioni a questo riguardo credendo che il nostro modo di pensare sia buono.

Tra le sensazioni ed i pensieri di cui siamo coscienti esiste spesso una discrepanza; le parole spesso, a loro volta, non corrispondono ai pensieri, ma sono rivolte ad ottenere un determinato scopo o una determinata mèta, qualcosa che vogliamo avere.

Per quanto riguarda le azioni, questo è ancora più chiaro, sopratutto riguardo al nostro ambiente e alla risonanza che abbiamo. Se siamo riusciti a creare una sintonia in queste quattro forme di espressione abbiamo realizzato una gran parte dell’Ordine.

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Un altro campo riguarda quello del nostro rapporto con la natura, con le persone che ci circondano, con noi stessi e con il cosmo. In genere con la natura non abbiamo un buon rapporto,  e spesso la danneggiamo, anche solo opprimendola con le nostre vibrazioni che lei assorbe.

Per quanto riguarda il nostro prossimo, il nostro rapporto è spesso contraddittorio. Molti ci sono simpatici, altri invece ci sono antipatici.

L’Ordine sarà realizzato quando riusciremo ad accettare e ad accogliere in modo positivo tutti i nostri simili e non faremo più delle grosse differenze.

Riguardo al rapporto con noi stessi, è spesso poco chiaro; delle parti di noi ci piacciono, altre invece no; non ci accettiamo nel nostro complesso a causa dei nostri errori e denigriamo oppure sopravvalutiamo i nostri lati positivi.

Spesso abbiamo anche una maschera, una facciata che presentiamo e che sembra essere positiva per nascondere le negatività. Tuttavia possiamo amare gli altri solo se riusciamo ad amare in modo giusto noi stessi.

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Per quanto riguarda il rapporto con il cosmo, con DIO, spesso non è in ordine dato che portiamo con noi delle idee sbagliate di DIO, dalle nostre incarnazioni precedenti, che ci sono state inculcate dalla chiesa, oppure anche da inquisitori che ci fecero credere di agire nel nome del Cristo. Dovremmo però creare un’unità anche in questo senso.

Esiste, infine, un altro campo importante dell’ordine che è l’unità tra il corpo, l’anima, l’intelletto e lo Spirito, intendendo come Spirito il nucleo divino nell’anima. Dovremmo accettare il nostro corpo come tempio dello Spirito. Tuttavia non sopravvalutarlo e nemmeno rifiutarlo.

I desideri fisici vanno esauditi nella misura in cui sono giusti, ossia con moderazione e coscientemente. Per quanto riguarda l’intelletto in genere lo sopravvalutiamo e gli diamo troppa importanza a scapito del cuore.

L’intelletto è al servizio dell’ego. L’anima, in genere, è un essere che non conosciamo, di cui conosciamo solo il nome, ma che ci è piuttosto sconosciuta. Questo lo possiamo comprendere se pensiamo agli involucri dell’anima nei quali sono memorizzate le nostre esperienze, sotto forma di campi energetici, che tendono anche ad uscire. Ma se ci identifichiamo con la parte libera dell’anima, con il Signore, Dio del nostro essere, allora riusciremo a staccarci quanto necessario dal nostro ego alterato e ne saremo al di sopra.

Lo Spirito in noi, la parte divina, dovrebbe essere il nostro centro. Vediamo, quindi, che l’Ordine presenta molti diversi aspetti.

Gli organi collegati al 1° chakra rappresentano degli esempi di trasgressione contro la Legge della Vita. Queste trasgressioni si possono dedurre dalla funzione degli organi e vi sono contenute simbolicamente.

Prendiamo per esempio la  vescica che dovrebbe raccogliere brevemente l’urina per poi espellerla e questo significa che la sua funzione è quella di lasciar uscire. La trasgressione è il legare, il fissarsi, l’essere fissati su qualche cosa e non riuscire o non voler staccarsene.

Questo può riguardare oggetti, persone in particolar modo, ovviamente il proprio partner, però, sopratutto, anche le proprie idee, le proprie opinioni, giudizi e pregiudizi, oppure programmi che sono in noi e che non vogliamo cancellare.

La stessa cosa vale anche per la parte finale dell’intestino che dovrebbe raccogliere le feci brevemente per poi espellerle.

Il voler trattenere è in questo caso la trasgressione centrale che causa costipazione ed emorroidi.

Gli organi sessuali ci indicano se il rapporto che abbiamo con il nostro sesso è a posto e se anche quello verso l’altro sesso e verso i rapporti fisici sono in ordine.

Dovremmo accettare completamente il nostro sesso e sviluppare gli aspetti che comporta. Tuttavia, in genere, gli uomini non sono maschili e le donne, invece, lo sono.

Nel campo della sessualità si tratta di trovare una via di mezzo; nessuno però vive questa via di mezzo, la maggior parte oscilla tra i due estremi, nella realtà oppure nell’immaginazione. Vivere estremamente la sessualità è dannoso come mortificarsi o reprimerla. Sarebbe giusto viverla consapevolmente, piuttosto che reprimerla.

Se si aspira a fare questo si riuscirà ad ottenere quasi da sé un’evoluzione della sessualità che perde sempre più il suo aspetto egoistico e che contribuisce all’evoluzione dei due partner. Tuttavia, spesso, siamo contratti e tesi in questo campo oppure abbiamo dei complessi di inferiorità. L’uomo ha paura di fallire e la donna mostra dei sentimenti di inferiorità, che vengono compensati con il desiderio di regnare e di dominare.

Esaminiamo per esempio la malattia chiamata Herpes genitalis molto diffusa, che viene contratta solo attraverso una relazione sessuale extraconiugale. Il rapporto adulterino non è però di per sé una condizione sufficiente : spesso è determinante il senso di vergogna e di colpa per far esplodere la malattia

L’infezione è un’autopunizione che colui che si è rivolto altrove infliggere a se stesso, non essendo in grado di confessare la sua esperienza. La malattia allude vistosamente ed inequivocabilmente al luogo in cui è stato commesso il passo falso.

Come tutte le altre malattie sessuali, l’herpes genitalis è carico di pregiudizi morali, alimentati da un’educazione religiosa errata basata sulla repressione e sull’ipocrisia, secondo la quale le malattie veneree sono considerate particolarmente impuri e umilianti, per cui i soggetti si sentono colpevoli.

Il motivo psicologico di base è l’ambivalenza tra il piacere e il senso di colpa. Piacere ed estasi sono esigenze fondamentali dell’uomo, che non possono essere eliminati, e perciò vengono  repressi. La sessualità è né più né meno che l’aspetto fisico dell’amore. La regione dei genitali vuole essere colmata di vita. Vivere la sessualità -che è creatività ed è una cosa del tutto naturale – senza sentirsi in colpa, anche se vissuta in ambito extraconiugale, è una possibilità di liberazione.

Da notare per inciso che il Re David, ebbe rapporti extraconiugali con Betsabea, da cui ebbe un figlio adulterino. Fu proprio questo figlio che, benedetto da Dio, divenne poi il famoso Re Salomone.

L’ipertrofia della prostata costituisce un problema particolarmente diffuso tra gli uomini in età matura. Attraverso un generale aumento delle dimensioni, l’organo, che confluisce nell’uretra, può provocare alterazioni nel getto urinario che tende a diminuire in modo sempre più considerevole, mentre la vescica viene svuotata solo con notevole sforzo e mai in modo completo. Il grande arco dell’urina decresce trasformandosi in uno stanco rigagnolo, il che costringe il malato, che vive la debolezza (del flusso) come un’umiliazione, a nascondere la malattia. L’organismo indica chiaramente una convergenza verso il polo femminile, ma se questa viene vissuta dall’anima troppo rapidamente il corpo è costretto a vivere quello che la psiche cerca di schivare.

Il sintomo indica anche il compito da svolgere : l’uomo deve rinunciare alle proprie grandi fantasie. Il corpo rende il soggetto sincero e lo costringe a riconoscere che con il suo membro virile non può più andare così lontano. Al tempo stesso si delinea chiaramente l’altra parte del compito, che consiste nell’avvicinarsi simbolicamente al polo femminile.

Il sintomo della malattia indirizza a una maggiore pratica sessuale e con ciò al riconoscimento e all’elaborazione del tema della polarità. Il paziente ha trascurato di occuparsene in modo adeguato e ora avverte la necessità di un maggiore contatto fisico con il sesso femminile e di un più profondo rapporto psicologico col proprio lato femminile. Con l’avanzare dell’età il baricentro dell’incontro sessuale viene spostato verso quello con l’anima, ossia il soggetto deve sviluppare in sé il proprio opposto, non sul piano del flusso dell’urina, ma su quello dell’irradiazione psico-spirituale.

Una guida all’auto-riconoscimento è costituita dalle seguenti domande :

1.    In che misura sento indebolita la mia irradiazione maschile ? Mi sento troppo vecchio ed esaurito per svolgere un’attività sessuale ?

2.    Dove combatto contro ostacoli che crescono tenacemente ?

3.    Che cosa non va nel mio modo di liberarmi ? Dove creo dei blocchi ?

Ho fatto troppo poco nella vita ?

4.    Dove ho eliminato il grande arco ? Dove l’ho perso di vista ?

5.    Quale ruolo svolge la femminilità nella mia vita, quale il “sesso debole” ? Quali sono gli incontri (sessuali) che ho con esso ?

6.    In che misura ho incontrato dentro di me la femminilità ?

Le anche ci mostrano se accettiamo la vita e noi stessi e se accettiamo ed approviamo il destino, oppure se lo sentiamo come un fardello e un peso; allora camminiamo curvi e ci trasciniamo e le anche vengonosovraccaricate.

Chi riesce ad affermare la vita ed accetta se stesso riesce a camminare in modo leggero e sciolto; può camminare in modo nobile.

Le articolazioni delle ginocchia ci mostrano se ci inginocchiamo in modo errato oppure se facciamo inginocchiare gli altri davanti a noi; dovremmo inginocchiarci solo davanti a DIO e non davanti agli uomini, davanti al potere, davanti al denaro, cosa che però facciamo molto spesso, oppure costringiamo altri a farlo; entrambi le cose fanno ammalare le ginocchia. Per quanto riguarda le articolazioni delle caviglie, queste rappresentano la vita passo per passo e ci indicano se percorriamo la via giusta.

Spesso però abbiamo delle pretese troppo grandi nei nostri confronti, vogliamo fare dei grandi salti per raggiungere la perfezione, vogliamo purificarci dall’oggi al domani e non accettiamo noi stessi; non vogliamo vivere e creare la base dell’ordine, ma vogliamo volare al disopra però questo non si può fare e così le caviglie si ammalano.

I piedi ci indicano alcune cose riguardo al rapporto con il prossimo. Se, per esempio, vogliamo dare dei calci nel sedere al nostro prossimo, allora avremo dei disturbi nel campo delle dita dei piedi, come, per esempio, dei funghi. Se vogliamo incitarlo e spingerlo, allora avremo dei disturbi ai calcagni; riguarda però anche noi stessi. Se, invece, vogliamo calpestarli e camminarci sopra, allora avremo dei disturbi alla pianta del piede, come per esempio dei calli. Se desideriamo farlo ma non osiamo e lo facciamo solo nei pensieri, questo si riflette sui piedi.

La circolazione del sangue nei piedi dipende molto dal sistema nervoso; spesso abbiamo i piedi freddi e, in senso figurato, questo è sintomo di essere vigliacchi e di avere paura davanti al proprio coraggio che in fondo non esiste; ma, se accettiamo noi stessi, allora i piedi sono la base su cui noi stiamo anche durante il giorno e la circolazione funziona bene. E’ facile che si formino delle vene varicose nella parte della gamba tra il ginocchio ed il piede e questo avviene quando il sangue stagna anziché fluire verso il cuore. Il sangue, quale linfa e forza vitale, non fluisce verso il cuore quando questo non è al centro dell’esistenza, ossia quand’è incapsulato e quando il mondo dei sentimenti non viene aperto ma viene represso e mortificato; le vene varicose rappresentano, quindi, un ristagno di sentimenti. In questo caso non abbiamo in noi, l’unità delle nostre espressioni di vita.

Vediamo, quindi, che l’ordine è veramente difficile da raggiungere completamente, è un compito che ci accompagna per tutta la vita. C’è molto da fare. Affrontiamolo!

Fonte : www.lorecalle.it

 

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