L’inizio della guarigione – L’ottenimento della conoscenza necessaria
Ogni opera che porta al successo, inizia con un’affidabile e comprovata conoscenza. La guarigione Sufi si basa sulla conoscenza delle leggi dello sviluppo umano, dal primo all’ultimo giorno della vita, e sulle conoscenze dei cambiamenti che accadono ogni giorno. Dopo aver avuto cognizione profonda della teoria secolare presente nelle opere Sufi della nostra linea, ad esempio di Ibn Sina (Avicenna), il caro lettore comprenderà le cause delle sue malattie e dei suoi insuccessi, ma poi applicherà consapevolmente i metodi proposti per la sua vita.
La vita intera è suddivisa in una serie di cicli settennali (vedi schema). Al termine d’ogni ciclo sperimentiamo un certo peggioramento della salute che è legato al rinnovamento del nostro organismo. “I germi” di parecchie malattie croniche appaiono proprio al limite d’ogni sette anni della vita umana. Questi dati si accordano con la scienza moderna secondo cui le persone cambiano ogni cinque-sette anni. Se nella fase di declino temporaneo s’inizia ad assumere farmaci alimentando la malattia, c’è il rischio che essa diventi una compagna per l’intera vita. Non ha senso, naturalmente, restare a braccia conserte: in questo libro ho cercato di raccontare le più efficaci pratiche Sufi, che consentono al lettore di sostenere nei momenti più difficili il suo corpo.
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Fino a 40 anni una persona utilizza il potenziale energetico
che è stato fornito dai suoi genitori.
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Verso i 42 anni iniziano i problemi legati al calo energetico, cosicché l’individuo non riesce a riempire le sue riserve energetiche a causa “di blocchi” e per l’incapacità di armonizzare la vita. Nel migliore dei casi, vi è un leggero affaticamento,
mentre nel peggiore arrivano malattie e depressione.
La maggioranza della gente che ha superato il limite dei 42 anni, conserva i comportamenti acquisiti durante la sua vita passata, persino l’espressione facciale.
Solo il bisogno di mantenere un rapporto accettabile con l’ambiente (lavoro, famiglia, cane, auto) permette alle persone di “portare la croce della propria vita” fissando delle abitudini (bene, farò tutti gli esercizi, ma per adesso guardo il calcio,
anzi è meglio che li inizio domani a mente fresca…).
Pertanto, più una persona è anziana, più tempo dovrà lavorare per il ristabilimento dell’armonia. L’esperienza suggerisce che bisogna lavorare attivamente per altrettanti giorni corrispondenti agli anni dell’uomo. Questa formula proviene dagli antichi Sufi, ed è ancora usata nella pratica per l’armonizzazione della vita umana.
La malattia in qualche modo ricorda una cattiva abitudine: danneggiamo l’organismo, ma nello stesso tempo riceviamo dolci minuti di piacere. Avete visto l’espressione di una persona malata che ha messo in bocca la sua solita pasticca? Non era una smorfia di piacere, era almeno un sollievo?
Adesso spero, giacché in vita gli individui sperimentano inevitabilmente fiacchezza e perdita di forze, che il caro lettore utilizzi i metodi Sufi per reintegrare le riserve della sua forza vitale.
I medici sanno che la maggioranza della gente può vivere fino a 110-112 anni. Infatti, proprio la maggioranza, perché alcune persone sono in grado di vivere più a lungo. 112 anni è il limite cui tutti possono sperare, ma a causa dello stile di vita scorretto e per l’ambiente nocivo, la maggior parte della gente non raggiunge la durata di vita assegnatagli dalla natura.
Questi 112 anni sono divisibili in quattro grandi fasi vitali di 28 anni. A sua volta, ciascuna di queste quattro fasi è divisibile per quattro cicli settennali.
Bisogna conoscere il ruolo di questi cicli per rapportarsi intelligentemente al processo di ripristino della salute.
Ogni ciclo della vita umana nelle rappresentazioni degli antichi Sufi ha il suo scopo. Assomiglia un po’ al viaggio compiuto lungo un tratto di strada che da stazione a stazione, ha il suo compito, il suo scopo. Per raggiungere quest’obiettivo, il viaggiatore deve prepararsi nel modo dovuto: conoscere le caratteristiche del percorso e le condizioni di vita dei luoghi che attraversa nel suo cammino. Se sa che passerà in una zona naturale con un alto tasso d’umidità, avrà con lui un ulteriore cambio di vestiti e avvolgerà i piedi con del tessuto impermeabile. Se dovrà visitare delle terre aride e non coltivabili, in cui il cibo scarseggia, imparerà a digiunare e a gestirsi con poco.
Tempo di crescita
Tempo di stabilità
Tempo di prosperità
Tempo di saggezza
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Fig. 2. Le quattro fasi della vita umana
Il nostro cammino esistenziale ricorda i lunghi viaggi del derviscio. Esso è diviso in 4 grandi tappe di 28 anni, di cui ognuna è suddivisa ancora in 4 piccole parti di sette anni (Fig. 2). Non tutti attraverseranno questo cammino dall’inizio alla fine: dipende dalla volontà Divina. Ognuno di noi può conoscere ciò che ci attende in questo cammino per essere preparato alle varie evenienze. Se conosci te stesso, conoscerai l’Altissimo!
La prima tappa Sufi è chiamata il tempo della crescita. Essa rappresenta i primi 28 anni. Il tempo della crescita si caratterizza dal contenuto eccessivo d’acqua nell’organismo. L’acqua è il simbolo dell’incostanza e della variabilità. Fino all’età di sette anni ai bambini piacciono innumerevoli giochi, ma spesso è difficile gestire questi bambini. L’equilibrio non sopraggiunge nemmeno più tardi: fino a 28 anni le persone sono alla ricerca di qualcosa a cui aspirare.
Il tempo della crescita
Il primo ciclo di vita finisce a sette anni. Questo è un tempo di crescita attiva, si forma lo scheletro e i sistemi principali dell’organismo. Si costituisce il temperamento e la parola del bambino. Se durante questo periodo il bambino è troppo tutelato, si sviluppa lentamente. Abituato a continui riguardi, si sforzerà d’attirare l’attenzione su di sé con i suoi piagnucolii. È utile ricordare ai genitori che il pianto non è nocivo in sé stesso. Un bambino di quest’età, in media, piangerà almeno una volta al giorno. Il piagnisteo è utile per il rafforzamento dei polmoni. È necessario, naturalmente, distinguere il pianto che serve per attirare l’attenzione dal piagnucolio per la sofferenza.
Un bambino di tre anni che cade, dovrebbe rialzarsi da solo, mentre un bambino che giocando si sporca, non commette un guaio. Il gioco in questa fascia d’età è un modo per comprendere il mondo circostante. Alla fine dei primi sette anni, il bambino si allontana gradualmente dai giochi: gli studi riempiono la sua vita e s’interessa agli interrogativi degli “adulti.” Inoltre, simbolicamente, la caduta dei denti da latte a 7 anni rappresenta il primo passo verso il mondo degli adulti.
Il secondo ciclo di vita di solito si completa a 14 anni. In ogni epoca, questo periodo che comporta una maturazione fisica-sessuale ed un mutamento di voce, è stato sempre difficile per la persona. Spesso, quest’età è chiamata il periodo dell’esplosione ormonale. Si tratta di un importante periodo per la formazione della mentalità della persona.
A 21 anni si conclude la formazione del sistema riproduttivo e delle caratteristiche sessuali secondarie. I giovani diventano villosi, la costituzione fisica si è formata. Inoltre, la formazione delle funzioni intellettive è completata.
A 28 anni una persona s’impadronisce di una professione, mette su famiglia e passa in una fase di sosta. Più sotto, sono schematicamente mostrate le immagini dei cambiamenti nell’uomo dalla nascita fino a 28 anni. Ovviamente ad ogni ciclo, la parte da aggiungere al piano psico-fisico è sempre minore rispetto al suo stato iniziale.
Il tempo della stabilità
Il tempo della stabilità è un periodo in cui si ritrova l’equilibrio, l’auto-realizzazione. Se durante questo periodo la persona distribuisce armoniosamente le forze, raggiungerà un gran successo. Sbalzi bruschi del tenore di vita e d’attività possono danneggiare considerevolmente la salute. Per alcuni uomini moderni è di norma vivere alti e bassi, tempeste e bonacce. Ad un simile approccio della vita è perfino dato il benvenuto. Di conseguenza, osserviamo uomini calvi a 30 anni e donne incapaci di avere una vita intima, solamente perché non hanno tempo.
Nel tempo della stabilità, la salute della persona è determinata dal modo uniforme e armonioso in cui si sviluppa in tutti i campi della vita: famiglia, lavoro, vita pubblica, rapporto con gli amici e con la natura. Se qualche ala “si abbassa”, il nostro volo diventa impetuoso, a scatti, e ci immerge occasionalmente nella zona di malattia e d’insoddisfazione della nostra vita.
A quest’età, il corpo di una persona non può crescere e, di norma, l’individuo è autosufficiente. Per il mantenimento della propria esistenza e del suo sviluppo personale, non ha bisogno dell’aiuto d’altre persone. Invece, ogni spinta eccessiva che altri vogliono apportare alla nostra “felicità”, può solo spingerci nel baratro della sfortuna e del dispiacere; poiché non sono delle emergenze che richiedono un aiuto necessario, ma si tratta di soccorsi superflui.
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Il nostro corpo nel periodo della stabilità non richiede speciali esercizi, medicine e terapie. Dovrebbe essere così, ma poiché la gente non conosce le leggi dell’esistenza, non tutti riescono a vivere in armonia.
Rispetto alla prima fase della vita umana, questa tappa ha meno calore. Ciò non significa che la temperatura del corpo diminuisce, in media è sui 36° C. Si può affermare che la sua “luminosità” si riduce. Mi viene in mente un’analogia con la lampadina elettrica. Con una diversa incandescenza, ma a pari temperatura, la sua luminosità varia: maggiore nella prima, minore nella seconda. Avviene lo stesso nelle fasi della vita. Nel periodo di stabilità è sufficiente dormire 6-7 ore al giorno. Va ricordato che si ferma solo lo sviluppo dell’organismo, mentre la mente continua a migliorare: una persona diventa più saggia e ragionevole.
Il tempo di prosperità
Il periodo di prosperità (56-84 anni) richiede all’uomo del movimento e dell’attività, soltanto in questo caso potrà garantirsi una condizione armoniosa. Vi è un crescente desiderio di vivere, l’uomo diventa più forte nello spirito. A quest’età, diminuisce il contenuto d’acqua nel corpo. L’organismo, inoltre, avverte la mancanza anche d’altre sostanze; quindi, cominciano a farsi sentire differenti “disturbi” conosciuti. È necessario riguardare particolarmente gli organi interni, osservare un’attività lavorativa ed il riposo, regolarmente e ogni giorno. Bisogna fare più ginnastica e lavoro fisico, muoversi maggiormente. Assumere cibo più spesso, ma in piccole dosi, pulire l’intestino sovente. Ho già dichiarato che a quest’età molti si ammalano per vari acciacchi. Questa gente prende molto seriamente tali disturbi “alimentandoli” con medicinali e fantasticherie. Un malanno comparso in età precoce guarisce abbastanza rapidamente, mentre la guarigione dello stesso in età avanzata avviene molto più lentamente. In questa fase d’età, come per la successiva, dormire 4-5 ore al giorno è sufficiente per recuperare le forze.
Il tempo di saggezza
Il tempo della saggezza cade negli ultimi 28 anni. L’uomo ritorna bambino. In maniera analoga al bambino, cade spesso, è capriccioso e bisognoso d’attenzione. Le ossa diventano fragili e rigide. Iniziano a crescere nuovi denti e capelli, simili a chicchi di riso. La persona diventa somigliante ad un albero vecchissimo, sul quale appaiono freschi germogli. Dal ciclo undicesimo inizia la seconda infanzia. Un proverbio dice: “Un vecchio simile ad un piccino”. Chiede attenzione, carezze, ha più bisogno di sostegno spirituale che di supporto fisico. Senza parenti e amici, quest’uomo non è in grado di soddisfare la maggior parte delle
sue necessità, ma i vecchi hanno una qualità magica. I loro desideri riguardanti altre persone spesso si avverano, così in Oriente è conveniente chiedere la benedizione degli anziani. Non v’è alcun miracolo in esso, coloro cui giunge il tempo della saggezza vedono in ogni individuo la condizione del suo raggiungimento. La loro benedizione, se volete, è una specie di programma vitale. Il vecchio saggio vede ciò che è ancora inaccessibile agli altri.
Alla fine d’ogni ciclo settennale vi è una ricostruzione nell’attività dell’organismo, che può condurre al peggioramento temporaneo della salute. Se durante questo periodo non eseguiamo gli esercizi specifici, la malattia si stabilizza ed il corpo può abituarsi. Le psicotecnologie Sufi per molti aspetti sono orientate proprio per superare queste difficoltà temporanee nel modo meno doloroso.
FONTE : http://visionealchemica.com