di Maddalena Premuti Bonetta
A volte la vita può sembrarci confusa, e anche dopo aver fatto tanti percorsi di auto conoscenza non capiamo bene o non ci è chiaro perché agiamo in un certo modo pur sentendolo profondamente “nostro”, come se andasse al di là della nostra vita anagrafica attuale e appartenesse qualcosa di profondo ed eterno che giace in noi.
Conoscere se stessi, conoscere la propria Anima permette di orientarsi meglio in modo saldo e fluido senza farsi sballottare di qua e di là dai moti ondosi vaghi e incompresi della nostra Psiche quando questa non è riconosciuta.
Ogni filosofia dà la sua definizione di Anima e ogni tradizione ha una visione spirituale e metafisica propria in accordo con la storia, tradizione e chiamata evolutiva di quella zona particolare del pianeta Terra.
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Oggi vorrei introdurvi e parlarvi dell’anima come alcuni miei insegnanti mi hanno tramandato e in particolare dei 7 raggi.
Ogni compendio di nozioni e conoscenze si basa su un sistema di riferimento, il quale esiste e poggia su dei postulati, tuttavia il proposito di questo testo è di offrire ai lettori non mere teorie astratte ma spunti di riflessione sulle proprie esperienze personali. Ogni anima riconosce il proprio (o i propri raggi) e avverte chiaramente qual è il proprio raggio attuale di appartenenza. Perché è cosi utile ricordarsi della propria origine animica? Perché in questo modo si comprenderanno molto bene alcune dinamiche, si saprà da dove derivano e si avrà la possibilità di risolvere e approcciarle in modo risolutivo e differente. I 7 raggi dell’anima sono un concetto occulto ed esoterico , apparso in diverse filosofie già dal VI secolo A.C. Successivamente sono stati presentati in modo elaborato e modificato nell’ambito teosofico, prima da H.P. Blavatsky e poi da Alice Bailey.
Se siete già a conoscenza delle loro antecedenti divulgazioni, potrete trovare la modalità con la quale verranno trattati, leggermente differente da tutte quelle precedenti, con aggiunta di nuovi dettagli.
Vediamo innanzi tutto “cos’è” o come si forma l’Anima: quando un raggio dello Spirito Divino attraversa l’Idea dell’Uomo un’anima È. Si può dire analogamente che, quando un raggio dello Spirito Divino attraversa un’archetipo connesso ad un essere vivente (albero, animale, cristallo, etc) un’anima È. L’anima non è una creazione bensì un’emanazione di qualcosa che già c’è ed esiste nell’eternità. Essere è la Natura Divina di ogni anima, l’esistenza invece necessità di condizioni di tempo-luogo-spazio e implica un divenire. L’Anima sente, ricorda, anela e desidera; (lo Spirito invece ispira, guida, pensa, e porta con sé idee, ideali, principi e valori). Ognuno di noi è una monade costituita da un’anima e uno spirito. L’anima è la possibilità dello spirito di manifestarsi e vivere nei mondi dell’esistenza e acquisire uno stato auto-coscienza e super-auto-coscienza.
”L’anima è la preziosa perla dello spirito” (Matteo 13:45,46)
Veniamo ora ai 7 raggi dell’anima.
I 7 raggi sono delle frequenze vibratorie che hanno origine da una fonte comune chiamata luce bianca. Per quanto riguarda la vita umana sul pianeta Terra, preziosa perla del Creato, (non vista solamente come un brutto posto difficile dal quale svincolarsi prima possibile) la luce “bianca” proveniente dai mondi spirituali, si manifesta sul pianeta attraverso queste 7 diverse frequenze. Ogni anima che sceglie di fare un ciclo o vari cicli di incarnazioni sul pianeta Terra, sceglie un raggio di appartenenza per ogni ciclo, da portare e manifestare concretamente nella vita terrena: questo è il processo di manifestazione del divino in Terra. Nella creatura umana, identificare il raggio di appartenenza contribuisce ad una individuazione più chiara e precisa sia dei talenti che essa custodisce come anche delle difficoltà che tipicamente caratterizzano il percorso di esperienza attraverso un dato raggio.
Ogni raggio ha specifiche caratteristiche e nella sua manifestazione può mostrarsi ugualmente attraverso svariate distorsioni e deviazioni rispetto alla sua pura origine. Conoscere le distorsioni permette di individuarle e riconoscerle senza ritrovarsi incastrati in circoli viziosi dai quali sarebbe molto difficile uscire senza le conoscenze e strumenti adeguati.
Molto importante è la questione dei raggi quando si ha a che fare con i bambini: alcuni gesti, comportamenti e frasi possono condurci a capire che raggio o che raggi quella creatura porti con sé. Vedere un’anima svelarsi e manifestarsi, scoprirsi e quindi rivelarsi per ciò che è, è molto più semplice nei bambini che negli adulti già pieni di dolori e problemi corazze e protezioni. Conoscendo e sapendo il raggio di appartenenza è più facile indirizzare l’individuo infante a seguire i suoi talenti innati, cioè “nati con sé”, e risulterà meno difficoltoso capire quando certi comportamenti spesso travisati o non capiti, siano invece forti segnali dell’anima, che parla, e si mostra.
In origine, quando un’anima si incarna per la prima volta non ha idea di come funzionino le cose nel piano materiale, ecco quindi che l’avventura inizia e ad essa susseguono inevitabilmente sbagli, errori e deviazioni di percorso che però fanno parte integrante dell’evoluzione. Ad un certo punto arriva a vivere e sperimentare molte o tutte le distorsione del/dei propri/i raggio/i e la chiamata è quella di tornare all’origine pura del proprio raggio ma con l’esperienza, coscienza e consapevolezza acquisite grazie alle proprie esperienze. Tornare alla fonte non vuol dire sparire e dissolversi in un vuoto luminoso e stazionare lì.
Tornare alla fonte vuol dire invece riprendere e ri-appropriarsi dell’intenzione originaria del proprio raggio consci delle variabili terrestri e quindi portarla in terra, in esistenza nel modo più bello, funzionale e sano per sé e quindi per la collettività.
La parabola del figliol prodigo ci dà un esempio di questo: il percorso di auto-coscienza che sperimenta un’anima incarnata.
Sebbene ogni anima abbia uno o più raggi preponderanti ognuno di noi è influenzato da tutti e sette, e il compito della nostra evoluzione è quello di integrarli tutti quanti in modo armonioso e in “percentuale” personalizzata e individuale a seconda dell’unicità di ciò che siamo.
Oltre a dare una coloritura particolare alle nostre anime, questi raggi sono frequenze vibratorie e intelligenze che di epoca in e epoca partecipano collettivamente in maniera peculiare nell’evoluzione collettiva dell’umanità.
Infatti Alice Bailey collega i 7 raggi non solo alle singole anime ma anche alle singole nazioni.
Vediamo ora qui di seguito ogni raggio:
1 Raggio Volontà e Potere, colore Rosso.
2 Raggio, Amore e Saggezza, colore Blu.
3 Raggio, Intelligenza Attiva, colore Giallo.
4 Raggio, Armonia tramite il conflitto, colore Arancione.
5 Raggio, Conoscenza Concreta, colore Verde.
6 Raggio, Devozione e Idealismo, colore Indaco.
7 Raggio, Alchimia e Magia Cerimoniale, colore Viola.
nei prossimi articoli approfondirò ogni raggio e alla fine di ogni descrizione ci sarà una storia e/o una poesia che ho scritto per raccontare il raggio in modo narrativo, immaginale e simbolico.
Fonte : https://maddalenapremutibonetta.com/blog/i-7-raggi-dellanima-lanima-e-i-suoi-7-raggi