I SETTE TIPI DI EGO

Le sette identificazioni della mente

Ogni centro psicoenergetico è connesso a una precisa struttura mentale che possiamo definire ego. L’ego, o più comunemente l’io, è il centro della mente e della nostra personalità sociale. Personalità deriva da persona: la maschera che i greci usavano nelle tragedie. La personalità, l’ego, è quindi una maschera sociale in cui ci caliamo per essere accettati e riconosciuti dagli altri.

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Ogni persona nella nostra società desidera di possedere un ego forte, ammirato e stimato. Di fatto il livello di evoluzione estremamente basso della nostra “società dello spettacolo” basata sulla divisione e il potere, impone che le persone si selezionino per la loro personalità. E’ un processo narcisistico collettivo che si attua forzando ogni essere umano a rappresentare un personaggio. Essendo identificata con la realtà esteriore, la nostra società crea esseri umani identificati con il lato esteriore del loro essere. Questo capitolo intende fornire una rapida panoramica dei sette livelli o tipi di personalità tipici della nostra società attuale. Queste sette tipologie nascono semplicemente dall’identificazione della mente con l’attività più bassa ed esteriore di uno dei sette chakra. Esistono di fatto anche sette tipi di sé che tuttavia non tratteremo in questa sede data la maggiore complessità.

L’ego fisico

Nasce dall’identificazione della mente con il primo chakra.

L’ego di primo chakra è tipico quindi di chi si identifica con il proprio corpo fisico, nel bene e nel male. Atleti, culturisti, sportivi, miss, attrici, modelle spesso sono esempi chiari di questo tipo di ego, identificato in positivo con gli aspetti fisici della forza o della bellezza.

L’ego, ossia la personalità identificata, può anche essere negativa: abbiamo così le persone ossessionate dalla propria magrezza o grassezza, dalla pancia, dalla cellulite o dalle rughe.

L’ego affettivo

Nasce dall’identificazione con il secondo centro.

L’ego di secondo chakra è tipico di tutti coloro che vivono per un altra persona, per cui le relazioni affettive rappresentano il nodo principale della vita. La grande maggioranza delle canzoni, dei film, dei programmi televisivi sono orientati a questo tipo di ego. Una persona che vive la fine di una relazione può entrare in uno stato di estrema depressione e perdita di senso del vivere se il suo ego era fortemente orientato sul secondo. Il senso di abbandono e le ferite infantili da carenza di contatto fisico con la madre e il padre sono responsabili della creazione di un enorme “buco” sul secondo centro che porterà l’individuo a restare ossessivamente orientato su questo livello e quindi schiavo delle relazioni.

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L’ego sociale

Nasce dall’identificazione con il terzo chakra che gestisce il potere e la paura. Ogni persona nella società esprime un suo proprio ego, ossia la sua identificazione con il proprio lavoro, posizione, valore, grado, livello o stato. L’ego si identifica con il denaro guadagnato o posseduto dalla famiglia, con le amicizie influenti, con il prestigio e i riconoscimenti ricevuti, con la nobiltà del casato o con qualsiasi altra condizione ritenuta buona a livello di massa. Più la posizione è elevata più l’ego deve essere forte e maggiore sarà la pressione. L’ego di terzo chakra negativo si identifica con la sua debolezza o impotenza di agire o di essere “qualcuno” nella società.

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L’ego esteso

Nasce dall’identificazione con il centro del cuore, viene chiamato “self-extension”, estensione del self. In questo tipo di ego si ritrovano tutti coloro che si identificano in una squadra, in un club, in un partito, in una religione, in uno stato o razza. C’è un profondo senso di compiacimento in questa identificazione che a volte può portare al fanatismo, ancora comune nelle discussioni politiche e religiose come negli scontri tra tifoserie avversarie.

L’ego creatore

Nasce dall’identificazione con l’attività del quinto centro. E’ caratterizzata dall’identificazione con l’attività creatrice o con l’oggetto creato. Artisti, “creativi”, poeti, scienziati, ma anche semplici pittori, artigiani, agricoltori o casalinghe possono avere questo tipo di ego. Normalmente chi riesce a creare, dal compositore, al grande scienziato o all’eccelso pittore, e a vivere di ciò, sarà ovviamente identificato con la sua scienza o arte. Ma, per quanto riguarda l’ego, non ha la minima importanza che l’oggetto creato sia una crosta o una poesia dozzinale: l’ego non vede e non sente, chi non apprezza la sua creazione non comprende.

 

L’ego mentale o di comando

Questo tipo di ego nasce dall’identificazione con l’attività del sesto centro.

La caratteristica essenzialmente generale e universale di questo centro, che nella sua reale espressione porta alla coscienza planetaria, nei suoi risvolti inferiori crea una visione mentale allargata e onnicomprensiva, un sistema di pensiero. Sono le doti dei veri statisti, dei grandi filosofi, scienziati, ecologi, umanisti, letterati, psicologi che hanno allargato gli orizzonti del loro lavoro alla massima estensione possibile o ad un livello internazionale. Questa visione spesso contraddistingue i grandi personaggi, così che la loro attività si ripercuote universalmente. Al suo livello inferiore troviamo gli intellettuali, i pensatori, i sognatori, gli idealisti, i teorici, ecc….

L’ego superiore

Nasce dall’identificazione con l’attività del settimo centro. E’ caratterizzato dal desiderio di passare alla storia o comunque di essere ricordati anche dopo la propria morte per le proprie azioni o qualità. E’ quindi un tipo di personalità che confonde l’esperienza di immortalità o sopravvivenza della propria coscienza dopo la morte con la fittizia sopravvivenza del proprio ego nella società futura.

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I giochi dell’ego

Un essere umano completo dovrebbe avere tutti e sette i tipi di ego e, nel suo processo di evoluzione e disidentificazione, potrebbe via abbandonare queste identificazioni e questi atteggiamenti esteriori giungendo ad un suo “centro di gravità permanente”, come Gurdjieff chiamava il sé stabilizzato.






LE TRAPPOLE DELL’ EGO

Se pensi sia più “Spirituale” andare in bici o con i mezzi pubblici a lavoro, ma poi ti trovi a giudicare coloro che vanno in macchina, sei caduto in una trappola dell’ego.
Se pensi sia più “Spirituale” smettere di guardare la TV perchè annulla il cervello, ma poi ti trovi a giudicare coloro che ancora la guardano, sei caduto in una trappola dell’ego.
Se pensi sia più “Spirituale” evitare di leggere quotidiani e riviste di gossip, ma poi ti trovi a giudicare coloro che li leggono, sei caduto in una trappola dell’ego.
Se pensi sia più “Spirituale” ascoltare musica classica o i suoni della natura, ma poi ti trovi a giudicare chi ascolta la musica commerciale, sei caduto in una trappola dell’ego.
Se pensi sia più “Spirituale” diventare vegetariano, comprare cibi bio, praticare yoga e meditare, ma poi ti ritrovi a giudicare coloro che non fanno tutte queste cose, sei caduto in una trappola dell’ego.

Bisogna sempre stare attenti al sentimento della “superiorità”. Esso è infatti l’indizio più importante che abbiamo per capire che stiamo incorrendo in una trappola dell’ego. L’ego si nasconde abilmente in pensieri nobili come quello di iniziare una dieta vegetariana o usare la bicicletta per poi trasformarsi in senso di superiorità nei confronti di coloro che non seguono lo stesso percorso “spirituale”.

Facciamo attenzione alle trappole dell’ego …

Bisogna assolutamente trovare il coraggio di abbandonare i nostri meschini egoismi e cercare un nuovo slancio collettivo magari scaturito proprio dalle cose che ci fanno male, dai disagi quotidiani, dalle insofferenza comuni, dal nostro rifiuto!
Perché un uomo solo che grida il suo no, è un pazzo.
Milioni di uomini che gridano lo stesso no, avrebbero la possibilità di cambiare veramente il mondo.
G. Gaber

Se è presente l’Ego, tutto il tuo essere è una ferita. E tu te la porti dietro.
Nessuno è interessato a ferirti, nessuno vuole intenzionalmente ferirti.
Tutti sono impegnati a salvaguardare la propria ferita, chi ha energia ulteriore ? Eppure accade, poiché tu sei così pronto a essere ferito, così ben disposto, sei semplicemente in attesa, ti aspetti qualsiasi cosa.

Non puoi toccare un uomo del Tao. Come mai ?
Poiché non c’è nessuno da toccare, non c’è alcuna ferita; egli è sano, guarito, integro.
Il termine “whole” (“integro”, in inglese) è bellissimo.
La parola “heal” (“guarire’, in inglese) deriva da “whole”, come pure “holy” (“santo”): quell’uomo è integro, guarito, santo.

Stai attento alla tua ferita. Non aiutarla a crescere, lasciala guarire; e guarirà solo allorché ti avvicinerai alle radici.
Meno testa e maggior guarigione: senza mente non c’è alcuna ferita.
Vivi una vita spensierata. Agisci come un essere globale e accetta ogni cosa.

Provaci soltanto per ventiquattr’ore: totale accettazione di qualsiasi cosa accada.
Qualcuno t’insulta: non reagire, accettalo e guarda cosa accade.
All’improvviso sentirai fluire in te un’energia che non hai mai percepito in passato.Fonte :http://costellazionifamiliaripat.blogspot.it/

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