“…La gran parte delle persone vede i gatti in maniera positiva, mentre alcuni umani provano verso i gatti un’inspiegabile antipatia: li innervosiscono, danno fastidio e suscitano il desiderio di cacciarli via.
Certo, può succedere… uno non ama i gatti, che c’è di strano! Mentre alcuni affermano che questa posizione fa pensare anche ad altro.
Il gatto, come il cane, vive accanto all’uomo dai tempi immemorabili, ma se il ruolo del cane era inizialmente concreto e semplice (la guardia e la caccia), il compito del gatto è sempre stato più complicato.
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L’eliminazione dei piccoli roditori, da parte dei gatti, potrebbe essere considerata un favore in più: il compito del gatto non è questo.
Il gatto possiede un sistema bio-energetico unico, essendo capace di sintonizzarsi ai bio-campi che trova vicino, di entrare con loro in risonanza, correggendoli e nutrendoli, se necessario. Qualsiasi alterazione nel nostro organismo provoca l’alterazione dell’aura e il gatto lo sente e accorre in aiuto.
Ma non è tutto; il gatto è un indicatore del benessere dell’uomo. Quando stiamo bene, il gatto che vive accanto è calmo, dorme molto, fa le sue procedure igieniche e mangia a dovere.
Ma se il vostro beniamino è nervoso, se smette di pulirsi, di alimentarsi, significa prima di tutto che siete voi che non state molto bene.
Di solito i gatti sensibili reagiscono alle liti in famiglia, assumendo la parte di chi ha subito l’ingiustizia. Se, per esempio, avete punito ingiustamente il vostro bambino, il gatto cercherà di calmare il piccolo e di ripristinare il suo equilibrio.
E ora parlerò di ciò che mi ha fatto scrivere questo post. Come qualsiasi collegamento sottile, il rapporto uomo-gatto corre in due direzioni: il gatto sente l’uomo ma anche l’uomo sente il gatto.
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E’ per questo che non esistono persone che sono indifferenti ai gatti: o sono simpatici o sono antipatici.
Quanto alle simpatie, non c’è nulla da spiegare, ma quanto alle antipatie, secondo le mie osservazioni, il 90% dei forti alcol-dipendenti non sopportano i gatti, molte donne con problemi di relazioni dicono spesso categoricamente, anche se suona fuori luogo, “odio i gatti!”, e i bambini maltrattati in famiglia trasportano la loro rabbia sui randagi o sui gatti di casa.
Si può dire con sicurezza che coloro che hanno forti problemi karmici, provano verso i gatti delle emozioni negative. Queste persone dovrebbero pensare seriamente a come cambiare la vita, facendola più serena e felice… e allora questi piccoli animali non susciterebbero anche in loro nient’altro che un sorriso.”
di Olga Samarina
letto su: http://aprilamente.info/il-gatto-e-unindicatore-psichico/
Illustrazioni di Eloisa Scichilone
€ 14
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