IL MANDORLO IN FIORE – SETTIMANA 43: DAL 22 AL 28 OTTOBRE 2018. JOELE SAHEL SCHIAVONE

Entriamo oggi nella settimana 43 con un’energia introspettivamente pragmatica e creativa, immaginiamo questa settimana come una guida turistica di una classe di stranieri che con la sua conoscenza ed esperienza da una direzione definita alla passeggiata, e pone dei limiti con le giuste pause e i giusti passaggi affinché possa esser visto tutto quello che ha già in mente ma che il giusto tempo scandisce in diversi attimi. In questa settimana non assecondiamo la fretta e anzi affidiamoci con pazienza alla vita godendoci in maniera creativa il viaggio. Il 43 è un numero che tende al silenzio e alla riflessione, è un numero che ci invita a riconoscere quello che sta accadendo per ciò che è, senza fronzoli e merletti, nell’autenticità e nella verità e allo stesso tempo ci spinge a fare un passo ulteriore, su delle scale, verso un promontorio da cui la visuale è più ampia, il 43 ci spinge a chiederci se ciò che vediamo soddisfa il nostro respiro pieno e ci invita a creare uno spazio di immaginazione e di ricerca in cui poter comprendere quello che stiamo attraversando da diversi punti di vista sempre più ampi ed esaustivi.

[wp_ad_camp_2]

Una volta compresa la visuale e respirato ancora un po’ il 43 da guida turistica cambia i panni e diviene falegname, un falegname scherzoso, docile, fidato che sa scegliere le materie prime adatte alla sua costruzione e a ciò che desidera creare, così una volta entrato nel suo cantiere inizia a lavorarci su con pazienza, con amore, con dedizione, impegno e senso di responsabilità riconoscendo nei suoi sforzi qualcosa che alla lunga gli potrà donare sicurezza , stabilità e quella calma necessaria per potersi godere il meritato riposo e divertimento con le persone più vicine. Non rischiamo per la fretta di bruciarci delle occasioni, anzi viviamo realmente giorno dopo giorno ciò che osserviamo accadere, il tempo giusto saprà farsi riconoscere.

[wp_ad_camp_5]

Il 43 nella Kabbalah è il numero a cui corrisponde la parola “felicità”, “età”, “grande” e questa triplice valenza del numero mi fa pensare a qualcosa che si conquisti con la saggezza, un punto luminoso che viene nutrito giorno dopo giorno con le scelte che facciamo, e con la legna che scegliamo per alimentare il fuoco della nostra esistenza. E’ come se questo 43 ci invitasse a riflettere su quello che è il concetto di gioia, più che di felicità, e ci invitasse a riflettere sui diversi modi di vedere uno stesso accadimento, ritrovando in ciò che ci accade lo splendore primigenio e in noi stessi lo stesso se ciò che ci accade non ci soddisfa, come a dire… non importa l’esperienza che attraversi, ma lo stato con il quale lo attraversi… questo numero ci mostra la luce all’interno del vivere, il fuoco vivo che può divampare e distruggere ma anche riscaldare e accendere, e ci suggerisce il silenzio, non quello passivo però, un silenzio attivo, un silenzio che ci spinge verso l’altro ma con la fiamma accesa in noi, sempre.

[wp_ad_camp_1]

La frequenza di questa settimana ci parla anche di balzo, di salto quello che ci permette di passare da una situazione di stallo ad una situazione dinamica, i giorni a venire ci chiederanno di divenire dei piccoli ingegneri che trovano le chiavi di volta della gioia e della leggerezza interiore con costanza, perseveranza e ingegno. Il numero 43 infine è la rappresentazione di una coppa ( simbolo della conoscenza, del femminile e del sentire ) a forma di mandorla ( simbolo della via ascetica, della vita e della verità ), questo simbolo ci invita a discernere con pacatezza e amore per allontanare dalla nostra vita ciò che non è bene che rimanga, accogliendo invece ciò che ci da energia, vigore, forza. Riconosciamo oggi e nei giorni a venire i pensieri, le abitudini, i gesti, le parole, i rapporti, le emozioni che ci intossicano e liberiamocene giorno dopo giorno, imparando a nutrirci e a nutriresempre di più il bene in noi stessi e in ciò che ci circonda.

Prendiamoci il tempo di sentire dove siamo, e ciò di cui abbiamo bisogno, creando uno spazio di contemplazione e protezione che ci permetta un riconoscimento delle nostre volontà e delle nostre qualità.

Buon inizio,