di Paolo Quagliarella
Hillman ripercorre ne “il Codice dell’Anima” il mito di Er di Platone e ricorda come le anime prima di reincarnarsi scelgano, secondo quello che “era loro toccato” il kleros che può significare: pezzo di terra, spazio, nel senso di ordine delle cose, oppure eredità; secondo l’autore i kleroi sono immagini e l’Anima sceglie secondo ciò che più l’attrae. Anche le altre tre definizioni sono interessanti perché ci conducono all’associazione con il Tema Natale personale: noi ci scegliamo il nostro cielo prima di nascere.
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Cosa accade nel racconto del mito di Er? Ciascuna Anima, scelto il kleros, il tema natale, si presenta alla Moira Lachesi (parte di destino) che le associa il daimon che poi le farà da guardiano, da genio, per tutta la vita e farà in modo che il destino da lei, liberamente scelto, si compia. Subito dopo passerà dalla sorella Cloto che con il suo fuso volge il filo destinico e lo ratifica, per poi giungere dall’ultima sorella, Atropo, che lo renderà irreversibile e dal quale non si potrà tornare indietro. L’avallo finale sarà dato da Ananke (Necessità) che metterà la firma finale sul destino di quell’Anima.
Il tema natale che abbiamo scelto è, dunque, pura forma che viene riempita, inizia a solidificarsi con il passaggio dalle tre sorelle e con l’impronta del daimon.
Da questo possiamo dedurre che un oroscopo identico a quello di un altro, seppure nella forma (ascendente, aspetti) è naturale abbia, una volta sulla terra, un destino diverso proprio grazie al daimon che ne è il custode. Il daimon è il garante di quel destino, è colui il quale ricorderà, una volta sulla terrà, il futuro dell’Anima che quest’ultima ha dimenticato passando nella valle del Lete, della dimenticanza.
Sembra, leggendo questa storia, che l’Anima non sia libera, l’uomo non sia libero, ma non è così, perché ha scelto liberamente il kleros inoltre il passaggio nella valle della dimenticanza, a mio avviso, permette, una volta che l’Anima vive nel mondo, in quanto soggetto, di trasformare la propria vita, attraverso le scelte. Se possiedo un bicchiere dalla forma di cuore, ma lo riempio d’acqua, anziché di vino, avrò la stessa forma, lo stesso destino, ma di liquidi diversi, una vita diversa sulla medesima linea destinica, il daimon avrà adempiuto al proprio compito.
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Proprio il genio, il daimon apre ad ulteriori considerazioni astrologiche. Possiamo generalizzare, è non errato, affermando che il daimon rappresenti l’intero tema natale di quel soggetto, di quell’Anima a cui è stato dato come garante. La domanda invece è: possiamo trovare quale sia il nostro daimon analizzando un oroscopo personale? La risposta è sì, ma possiamo capirlo con certezza, soltanto confrontandoci con il vissuto vero del soggetto e con la sua storia, quando il tempo è, appunto, entrato nella vita dell’Anima e l’ha “precipitata”, per utilizzare un termine caro alla chimica. In questo modo vedremo se il bicchiere di soggetti con il medesimo tema è stato riempito di acqua o di vino.
L’orchestra che riempie di musica la vita dell’Anima è diretta dal daimon, dalla dominante o da un gruppo di dominanti astrologiche, che possono essere aspetti fra pianeti, posizioni angolari, non è detto che il daimon sia un solo elemento zodiacale, anzi, è l’intera trama tessuta dalla Moire.
Fonte: https://www.astrologiajunghiana.it/astrologia-junghiana/tema-natale-daimon-destino/
letto su : http://www.sentieroastrologico.it
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