Verso le 05,00 ora italiana del 06 gennaio 2020 è iniziata la tanto temuta Congiunzione al grado (22°) tra Saturno e Plutone, le cui qualità potrebbero essere riassunte come “tutto ciò che ho da offrire a me stesso”. Essa rimane in atto fino al 14 gennaio, quando Saturno procede nel suo transito verso il 23° del Capricorno. Tuttavia i due Archetipi rimarranno in Congiunzione fino al 22 marzo, poi Saturno entra fino a giugno in Aquario, aprendo una finestra molto potente di opportunità per manifestare finalmente il coraggio della libertà. Fino a marzo dunque la tendenza è di sprofondare letteralmente dentro di noi, per avvolgersi dentro se stessi, assaporando come mai prima tutte le nostre idiosincrasie, le paranoie, le inquietudini, le zone d’ombra nella loro totalità.
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Questa congiunzione ci mette nella posizione di non poter più scappare da noi stessi. E questa è la vera bellezza. Tutto quello che ho da offrire a me stesso:
per essere felice;
per potermi amare;
per poter amare;
per garantirmi una vita che mi piaccia.
Non sarà facile permanere in quello stato, non sarà necessariamente una passeggiata. Tuttavia un confronto così stretto con tutto ciò che abbiamo sempre rifiutato di noi produrrà una compassione tale da trasformare la sostanza dei cuori più stratificati.
Il 2020 è un anno fondamentale proprio per questo. E’ l’ultimo anno in cui Saturno, Maestro di Saggezza, transita nel suo Segno. Dopo questo periodo (dicembre 2017/dicembre 2020) esso entrerà in Aquario, rivoluzionario Segno d’Aria, portatore della Nuova Coscienza Telepatica. Mi dite come possiamo diventare telepatici, se ancora combattiamo contro noi stessi e non ci accettiamo per quello che siamo?
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Sincronicamente la Congiunzione stretta inizia nel giorno dello Specchio Bianco Solare, Kin 178, nono giorno dell’Onda del Cane Bianco, il cui significato letterale è: voglio guardarmi nel Riflesso dell’infinito, per notare chi io sia veramente nella mia totalità. Lascio che tutto emerga dal profondo, domo la paura davanti ai miei draghi interiori, lascio che avanzino verso di me, non fuggo, ma mi permetto finalmente di guardarli negli occhi. Nel respiro, integro il loro respiro; negli occhi, assorbo la loro forza; nel corpo assumo la loro forma.
Fino a marzo sarà così. Poi potremo librarci in volo, che sarà tanto più potente quanto profondo sarà stato il processo di questi mesi.
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Non molliamo proprio ora, per favore. Qualunque peso stiamo sentendo nel cuore, stiamoci dentro. Qualunque tarlo stia vibrando nella mente, lasciamo che esso ci porti a sprofondare dentro il nostro personale inferno. E’ solo una fase, che poi finisce. E’ però fondamentale che essa venga attraversata in piena consapevolezza.
In lak’ech!
Stefania Marinelli
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