La visione scientifica della realtà materiale …non va mai di pari passo alla visione spirituale della stessa …risultando spesso separativa …(l’olismo ancora oggi purtroppo è una chimera) …ma credo…invece… debba essere sempre presa in considerazione…Le conforme scientifiche sono fondamentali..perchè danno sostegno e forza a un sentire e un sapere millenario…
Cammina nel Sole
Intorno a ognuno di noi c’è un campo bioenergetico misterioso
Il biochimico John Norman Hansen, ricercatore presso l’Università del Maryland, ha scoperto l’esistenza di un campo bioenergetico attorno alle persone. Per migliaia di anni, molte tradizioni spirituali hanno supposto l’esistenza di questo campo. Ora, grazie alle ricerche scientifiche possiamo confermarne l’esistenza.
Il dottor Hansen ha condotto centinaia di esperimenti adoperando dozzine di soggetti con risultati che si ripetevano regolarmente. Altri scienziati sono stati in grado di replicare gli stessi risultati. Tra questi annoveriamo Willem H. van den Berg, del dipartimento di biofisica e biochimica del Johnson Research Center presso l’Università della Pennsylvania e il fisico William van der Sluys del Gettysburg College, che ha pubblicato il suo studio sul Journal of Scientific Exploration il 15 marzo scorso.
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I primi studi sui campi bioenergetici umani sono stati condotti utilizzando sensori di luminosità. Il dott. Hansen, invece, ha utilizzato un approccio diverso. Secondo la sua intuizione, se il campo bioenergetico fosse davvero esistito, sarebbe stato in grado di spingere un pendolo di torsione – uno strumento abbastanza sensibile da muoversi con una forza minima. Ha appeso il pendolo al di sopra della testa di un soggetto e ha registrato una chiara oscillazione dello stesso.
Il dottor Hansen, nel suo studio condotto nel 2013 dal titolo Uso dell’equilibrio di un Pendolo di Torsione per rivelare e determinare un possibile campo bioenergetico umano, pubblicato nel Journal of Scientific Exploration, ha spiegato che «dopo aver condotto esperimenti di controllo per escludere correnti d’aria o altri artefatti, è chiaro che gli effetti sono stati generati da un qualche campo di forza generato dal soggetto seduto sotto il pendolo. Non conosciamo alcuna forza facente parte degli spettri elettromagnetici in grado di registrare questi risultati. Forse verrà data una spiegazione convenzionale per questi risultati sorprendenti, ma è possibile che ci troviamo davanti ad un fenomeno che richiederà lo sviluppo di nuovi concetti teorici».
Una delle osservazioni rilevanti è che l’effetto della presenza umana si è prolungata dai 30 ai 60 minuti dopo che il soggetto si era spostato. Con altre forze, come le correnti d’aria, il pendolo sarebbe tornato immediatamente alla sua classica staticità.
Ogni soggetto ha sortito più o meno lo stesso effetto sul pendolo, «ciò indica che gli effetti sul pendolo non richiedano né talento né pratica», ha scritto il dott. Hensen nella sinossi di un discorso tenuto alla 34esima conferenza annuale della Society for Scientific Exploration a fine maggio. «Comunque è stato registrato che alcuni soggetti, specialmente quelli che hanno fatto meditazione per molti anni, danno effetti diversi durante uno stato meditativo rispetto ad uno non meditativo. Questo sta ad indicare che lo stato mentale del soggetto può fortemente incidere sull’oscillazione del pendolo».
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C’È UNA SPIEGAZIONE CONVENZIONALE?
Van den Berg e van der Sluys hanno adoperato la stessa tipologia di pendolo usato da Hansen (Hansen ha reso pubblico il modello così da incoraggiare gli altri a replicare i suoi risultati) e hanno osservato la stessa oscillazione in prossimità della testa del soggetto. Si sono chiesti, tuttavia, se questo cambiamento fosse dovuto da un cambio della temperatura dell’aria come conseguenza del calore emanato dalla testa umana. Hanno affermato che un cambiamento della temperatura dell’aria potrebbe generare correnti convettive.
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Hanno notato che posizionando uno strato di plastica tra la testa e il pendolo, l’oscillazione era sparita. Hanno pertanto suggerito che la plastica isolava il pendolo dal misterioso campo bioenergetico o semplicemente la fonte di calore.
Hansen ha pubblicato una risposta a questo studio sottolineando quelle che per lui sono le carenze della teoria secondo la quale il calore del corpo causi il movimento del pendolo.
Innanzitutto Hansen ha affermato che «ponendo uno strato spesso di plastica tra il soggetto e il pendolo, la forza di spinta [del campo bioenergetico] andrebbe inizialmente contro la plastica e il pendolo risponderebbe solo a una qualunque forza di spinta rimasta dopo essersi scontrata contro lo strato di plastica. Una forza di spinta che superi lo strato di plastica e si scontri contro il pendolo violerebbe i principi fondamentali della fisica; infatti, una forza può essere usata una sola volta e se viene utilizzata per spingere la plastica, non potrà essere utilizzata per far muovere il pendolo».
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Hansen ha altresì evidenziato che van den Berg non è riuscito a considerare gli effetti postumi persistenti. Ha spiegato che «un principio fondamentale della fisica del pendolo è che questo viene guidato da una forza esterna. In mancanza di quest’ultima, il pendolo tornerebbe immediatamente alla sua classica staticità».
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Qualsiasi accumulo di correnti convettive calde svanirebbe nel momento in cui il soggetto se ne va. Per questo motivo, le correnti convettive non spiegano questi effetti postumi. Hansen ha descritto gli effetti del campo bioenergetico del soggetto come«impressi» nel pendolo.
Secondo Hansen, lo studio di van den Berg non è riuscito a riconoscere le frequenze di oscillazione diverse in presenza di un uomo. Il pendolo oscilla con una singola frequenza quando il soggetto è assente. Invece, in presenza del soggetto, il pendolo oscilla con tante nuove frequenze che persistono per più di mezz’ora dopo che il soggetto si è allontanato. Quest’ultimo punto non è riconducibile alle correnti convettive causate dalla variazione della temperatura dell’aria.
Fonte: http://epochtimes.it/n2/news/intorno-a-ognuno-di-noi-ce-un-campo-bioenergetico-misterioso-1765.html