di Maddalena Premuti Bonetta
Qualche settimana fa, mentre annaffiavo le piante del mio giardino, vedo dentro ad un secondo annaffiatoio una coccinella; all’inizio non capivo se fosse ancora viva o meno ma decido di immergere l’indice, per farla delicatamente appoggiare sulla superficie del mio dito mentre lo estraggo dall’acqua. La coccinella è ancora viva, ma tutta zuppa e dopo qualche secondo fuori dall’acqua apre le sue elitre rosse (ovvero quelle ali dure e maculate che proteggono completamente anche addome e torace a riposo) come per voler spiccare il volo, tutta via le alae (le ali che servono per il volo) non si muovono, sono bagnate e ferme: non riesce a spiegarle, quindi richiude le elitre e ritenta. Fa numerosi tentativi, durante i quali un po’ sta sul mio dito e un po’ su qualche foglia delle piante del giardino, dove io la poso; cerco di asciugarla con un pezzetto di carta assorbente, ma non mi avventuro a toccarle le alae poiché è evidente che sono troppo delicate e non vorrei interferire in maniera irrimediabile; faccio tuttavia il tifo per lei e cerco di mandarle energia affinché riesca nel suo riscatto.
Nel mentre di tutto ciò osservo, vivo il momento presente e contemplo questo evento: senza il mio aiuto sarebbe sicuramente morta nell’acqua dell’annaffiatoio, però posso solo aiutarla fino ad un certo punto, l’unico supporto che mi è concesso darle ora è stare con lei, supportarla con la presenza lasciando che la vita faccia il resto, smetto quindi di mandarle energia e semplicemente le sto vicino, la guardo un po’ e mi guardo intono. Mi svuoto e preferisco immaginarmi come il letto di un fiume, mi arrendo, mollo la presa e respiro in un caldo giorno di luglio.
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Dopo poco la coccinella apre le elitre per l’ennesima volta, le tiene aperte, e sembra spinga, si percepisce un certo sforzo e volontà a spiegare le alae, e una riesce a spiegarla! Evviva! Però una non basta.. ci vuole anche l’altra.. passa ancora un po’ di tempo, forse un minuto, si trova su una foglia di pomodoro e mi chiedo cosa ne sarà di lei; la prendo sul mio dito ancora un po’, così per stare insieme, due secondi dopo spicca il volo all’improvviso! Tutte e due le alae funzionano e lei è di nuovo ormai già in alto nell’aria che libra vicino
all’albero del fico a qualche metro da me.
La vita è un atto intimo e mistico tra noi e il divino, e questa relazione è tale per ogni creatura, da un essere umano ad una coccinella; ogni tanto siamo aiutati concretamente da azioni fisico-meccaniche (come aver tolto la coccinella dall’acqua in questo caso) che ci danno una spinta, una possibilità in più per rimetterci nel flusso dell’esistenza, tuttavia la rinascita, il riscatto personale, è qualcosa appartiene esclusivamente al dialogo, all’accordo che c’è tra noi e l’Assoluto, e la cosa più preziosa e bella che si può fare è essere testimoni presenti del percorso di ciascuno (noi stessi compresi), senza voler forzare le cose né tantomeno disperarci.
Viceversa, una delle cose più preziose che possiamo ricevere è la testimonianza presente del nostro unico percorso e disegno di vita, attraverso le sfide, i momenti più difficili e quelli più entusiastici.
Molte volte “il fare” che più dà è quello che “meno fa”.
L’ascolto, l’osservazione, la presenza, l’inclusione degli eventi nello spazio del cuore supporta il divenire di ognuno in modo molto più considerevole rispetto a ciò che si potrebbe supporre, questo accade poiché questo assetto interno non porta con sé blocchi né resistenze, bensì permette al flusso della vita di scorrere libero: e la Vita, quando è libera e amata, va sempre verso la Vita.
Allora se semplicemente ci mettiamo in un assetto di “ossa vuote” come direbbero i nativi Maori, lasciamo che lo spirito ci riempia, ci pervada e infine possa confluire nella materia, nel modo più fluido possibile.
Quale fosse il destino di quella coccinella io non lo sapevo, ma ho scelto di starle vicino lo stesso, qualsiasi strada la sua vita avrebbe preso. È stato un incontro molto toccante e profondo, come ogni incontro che la Natura ci offre; che duri un’ora o qualche istante.
Fonte : https://maddalenapremutibonetta.com/blog/la-lezione-della-coccinella?