La ruota delle reincarnazioni
Oggi so che questa descrizione è allo stesso tempo vera e non vera: tutto dipende da quale punto di vista si guarda… ma procediamo per gradi.Quella della “ruota del tempo” è un’immagine bellissima… e anche perfetta per il tassello che mi accingo a inserire. Le incarnazioni, infatti, sono da sempre simboleggiate da una ruota, per questo si parla anche di “ruota delle reincarnazioni“. Ed è qui che voglio portare la tua attenzione, caro navigante di Spiritualità Quotidiana.Prima di continuare, devo aprire una breve parentesi sulle “dimensioni”, affinché ti sia chiaro come, ampliando la tua consapevolezza da una dimensione a un’altra, la tua esperienza possa modificarsi drasticamente.
Pensa a un rappresentante della seconda dimensione, per esempio a un foglio di carta. Dal punto di vista del foglio, la realtà è misurabile solo in termini di superficie, e qualora dovesse incontrare un oggetto tridimensionale, non saprebbe vederlo.
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Mettiamo che il foglio si intersechi con una ciambella (che è un oggetto tridimensionale). Guardando a ciò che accade, esso noterebbe solo due cerchi, reputandoli due fenomeni distinti nello spazio e nel tempo… ma chiunque guardasse lo stesso fenomeno dal punto di vista della terza dimensione, vedrebbe che in realtà si tratta di un unico oggetto: una ciambella, appunto!
L’immagine qui sotto (ottenuta attraverso avanzati strumenti di grafica computerizzata), può aiutare a comprendere l’idea:
Cambiando la prospettiva dimensionale, dunque, cambia totalmentel’esperienza percepita.
Parlando dei piani spirituali e in particolare dell’anima, essa vive in una dimensione superiore, dove il tempo e lo spazio sono trascesi… Se sei un praticante di meditazione, hai certamente familiarità con la sensazione di non-tempo e di unione con il tutto, che spesso si verifica durante tale pratica. Questo accade perché in quei momenti sei più vicino, come consapevolezza, al piano dell’anima.
Domanda: com’è possibile, allora, che abitando in una dimensione dove il tempo è trasceso, l’anima “viaggi” attraverso varie incarnazioni, una dietro l’altra, cioè usando il tempo stesso?
(Hai già capito dove voglio arrivare?)
Per quanto riguarda la singola incarnazione, certamente questa si verifica mediante il tempo. Per il piccolo-io incarnato, il tempo esiste così come esiste lo spazio: andare da Roma a Milano richiede del tempo, che cambierà in base al mezzo usato, ma in ogni caso si tratta di due luoghi diversi (nella nostra dimensione) e quindi per andare dall’uno verso l’altro ci muoveremo temporalmente.
Per l’anima, invece, per la quale non esiste né spazio né tempo poiché ogni cosa è Uno, non ha senso parlare di entrare e uscire da un’incarnazione all’altra, perché per lei significherebbe muoversi proprio nel tempo (ossia sarebbe come non vedere la ciambella intera, ma solo i due cerchi)…
Sto dicendo che la reincarnazione dell’anima non esiste? Non proprio… Sto solo sottolineando che essa si svolge su un piano “privo di tempo”!
Ancora non riesci a vedere il quadro? Tranquillo! Esiste uno schema che ti mostra facilmente questo concetto. In realtà lo hai sempre avuto sotto il naso, ed è proprio l’immagine simbolica della ruota delle reincarnazioni di cui facevamo cenno prima.
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Abbiamo detto che, dal punto di vista animico, un punto di vista che appartiene a una dimensione superiore, non esiste distanza spaziale né temporale, ma tutto è istantaneamente. Tenendo ciò presente, significa che, quando guardi alla ruota delle incarnazioni, ti accorgi che ogni raggio cioè ogni incarnazione accade nello stesso istante!
Questo concetto per la mente non è semplice, poiché la mente abita nello spazio-tempo tridimensionale e quindi può solo “capire”. Ora invece, per stare dietro a quello che ti sto rivelando, devi usare l’intuizione. L’intuizione, il pensiero astratto, è la facoltà che ci collega con la mente superiore altrimenti detta “anima”… Molla il controllo, ascolta col cuore!
Riprendiamo l’immagine della ruota.
Attraverso ciascuno dei raggi, l’anima immerge una parte di sé nella dimensione materiale (quindi in una realtà con minori dimensioni rispetto alla sua). Ciascun “raggio” fa esperienza di una “nota”, di una qualità che si ha bisogno di assorbire, di rendere armonica. Ma tutte le esperienze accadono simultaneamente: non può essere diversamente!
Quando un bambino nasce già con un talento, egli sta usando una qualità che, osservata dal piccolo-io incarnato, ha “già” coltivato in una vita passata; ma per l’anima questa “vita passata” sta accadendo istantaneamente (per l’anima esiste solo l’eterno, cioè “atemporale”, presente).
Allo stesso modo, ciò che il bambino apprenderà in questa vita, a sua volta se lo ritroverà già acquisito in una “vita futura” che, anch’essa, si sta svolgendo istantaneamente.
Il fatto che le incarnazioni siano istantanee (oltre a fornirci materiale per farci un paio di seghe mentali non indifferenti) ci permette diintuire come ogni cosa sia collegata…
Ciò spiega, per esempio, perché certi sensitivi vedano gli eventi del futuro: non in quanto già scritti, piuttosto in quanto già esistenti.
E spiega anche perché la previsione di un buon medium può fallire: non perché egli abbia errato nella sua percezione, ma perché il “futuro” nel frattempo si è modificato…
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Non si pensi, infatti, a ciascuna vita (ciascun raggio della ruota) come a qualcosa di stabile e ben definito: in realtà, a ogni istante, la ruota, e i suoi raggi, può modificarsi.
Ciò che la coscienza ha pienamente acquisito non ha più bisogno di essere proiettato ossia esperienziato nella materia e quindi può addirittura “scomparire” dal presente, dal passato e dal futuro, cioè dalle varie vite (in altre occasioni avrei detto che, semplicemente, siamo saltati su una diversa linea temporale)…
Questo tipo di nozione ci dà la chiave per comprendere anche il funzionamento dei traumi. I traumi sono aggregati di energia che sono sempre vivi nell’oggi. Anche se accesi da un evento del “passato”, essi agiscono nell’oggi. Ma quando nell’oggi tu riesci a scioglierli, allora automaticamente sono sciolti nel passato (se ne può addirittura perdere memoria) e così nel futuro (dove non influenzano più le nostre scelte). Questo significa che non esiste un trauma che non possa essere superato, ma anche che, nel momento in cui lo superi, in un certo senso è come se non fosse mai esistito…
Quando ho raccontato di questi argomenti a un’amica, mi ha risposto che l’entità angelica Metatron afferma le stesse cose; io non so chi sia Metatron e quindi mi scuso se ho ripetuto i suoi concetti che, quindi, non sono nuovi. Anzi, vi do per certo che non lo siano. Basta una semplice ricerca per imbattersi nel materiale online di Rocco Bruno dove il ricercatore accenna alla contemporaneità delle incarnazioni, oppure nei libri della medium Barbara Amadori dove le sue guide affermano che la reincarnazione non esiste ma esistono semmai esperienze su altre dimensioni (e a me un po’ risuona con il concetto di “vite istantanee”). Anche Brian Weiss, se non erro, ha dichiarato che, nelle sue ricerche ipnotiche, si è imbattuto nelle “vite future” dei suoi pazienti. Lo stesso Corrado Malanga ha parlato dell’istantaneità di ogni cosa, coinvolgendo la fisica quantistica… E chissà quanti altri hanno già rivelato tutto questo!
Non esistono informazioni nuove, esistono solo informazioni che ci raggiungono quando siamo pronti a riceverle!
Eccoci arrivati alla conclusione di questo post, ma prima di chiudere voglio lasciarti un ultimo tassello che ti svela come (intra)vedere le altre tue vite.
Il punto è semplice: puoi accorgerti di altre tue vite attraverso ciò che il piccolo-io incarnato chiama “gli altri”. Gli altri sono la proiezione di altre tue vite… cioè di altre tue parti di coscienza (o almeno, questo è ciò che mi è stato rivelato e che risuona con la mia verità interiore, quindi prendilo così come tutto il resto: con infinita leggerezza!).
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Gli altri sono te in altre tue vite. Quelle dove magari la tua ombra agisce allo scoperto. O quelle dove la tua luce ha il coraggio di mostrarsi… Da colui che ti sta simpatico o di cui ti innamori, a colui che ti crea problemi e ostacoli… Tutti sono “proiezioni di te“…
Hai mai sentito parlare alcuni maestri sul karma, di come in una vita, per esempio, ti trovi a fare il persecutore e, in quella successiva, la vittima? In una vita fai un ruolo, e in quella dopo ti ritrovi a fare il ruolo opposto… Ora possiamo completare questo quadro: tu stai già ricoprendo tutti questi ruoli, nello stesso istante. E lo stai facendo attraverso gli altri. Solo che, sul piano sotto-dimensionale del piccolo-io, vedi gli altri diversi da te e non ti accorgi che sono gli altri-tuoi-piccoli-io…
Ricapitolando, abbiamo detto che la ruota e i suoi raggi-vite non sono statici, ma che istante dopo istante possono manifestarsi in stati differenti in base alla coscienza dell’anima, e che l’anima orchestra ogni cosa da un piano atemporale e non-locale, quindi per lei tutti gli stati sono esistenti, in un unico punto, in un unico istante…
In poche parole tutto questo significa che dentro ogni parte trovi il tutto, e dentro una vita trovi tutte le vite…
Serena, posso dirti questo: è molto probabile (dato che non credo nella casualità ed anche perché ricordo molte delle mie vite passate), che il motivo per cui tu da 6 anni hai fatto tabula rasa dei tuoi ricordi e della tua coscienza, è perché, probabilmente, ti è stata data la possibilità di ricrearti completamente. Migliore. Sicuramente.
Fanne buon uso <3
Ti abbraccio.
La cosa che mi sconcerta di più che nella ruota del tempo, o meglio l’origine dei dodici anelli, il concetto nel buddismo prende totalmente un altra idea… Visto che la ruota della rincarnazione indica il nostro stato di samsara e dolore. Causato dai tre veleni centrali. E dove si vede che ogni essere dai inferi al paradiso soffrono per questo. Dall’articolo si evince molto altro… mi domando cm si è potuto unire due concetti molto differenti? Soprattutto che la ruota del tempo rientra in una cultura dove nega l’esistenza di un anima intrinsecamente esistente, ma parla di un continuo mentale?
Mi auguro che l’autrice dell’articolo legga il suo commento e le risponda