Sono avvolta dal più completo Silenzio. Il rumore del mondo non mi tange, è come se fosse tutto ovattato. Sono un bruco nel bozzolo. Nemmeno il mio respiro fa più rumore, tanto che a volte mi chiedo se sto ancora veramente respirando. A momenti affiorano immagini, ricordi, sensazioni, che portano con sé emozioni, qualcosa di antico, quasi dimenticato, qualcosa che credevo risolto o che proprio non volevo vedere..
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E adesso non c’è scampo, non c’è più nessun luogo dove andare, sono giunta al capolinea. Posso solo che vivere tutto quello che arriva, lasciandomi attraversare da queste onde che, come maree, a volte mi sommergono, a volte si ritirano. E portano con sé remoti dolori, ferite di un’anima diventata zoppicante. E l’aria talvolta sembra così densa che faccio perfino fatica a respirare, con un’oppressione costate sul petto, c’è magma in movimento all’interno. Mi sembra come se stessi imparando a respirare sott’acqua. A momenti vengo colta dal terrore, quasi dal panico, non so più se ho un corpo, sicuramente non è quello di prima. Qualcosa si muove in ogni mia cellula, si sta destrutturando, tutto il mio corpo si sta destrutturando, e lo sento dall’interno. Sto vivendo la morte? I miei pensieri non hanno più importanza, se morte deve essere, che morte sia. Non ho più nessun luogo dove scappare. In un attimo la mia vita si è frantumata, ed io con lei. Tutto quello in cui credevo, tutto quello che avevo fatto, le mie corse, i miei sforzi..tutte le illusioni che mi sono creata..portate via in un lampo dal vento del cambiamento. Mi sono vista: ero un bruchetto strisciante che non si rendeva conto di chi fosse, si arrabattava per qualcosa che non aveva senso. Poi un giorno è caduto tutto e si è visto, quanto era strisciante, e quanto era vano tutto quello per cui aveva strisciato con mille sforzi. Cercava se stesso nei luoghi più sbagliati, perché non poteva trovarsi là fuori. Solo ora, in questo bozzolo, ha iniziato a sentirsi, e ha visto l’inutilità, la vanità ed anche la falsità di quel suo sforzo. Non sapeva ancora chi fosse veramente. Cercava la Luce di fuori e non sapeva che in realtà ce l’aveva già dentro. Le illusioni cadono ad una ad una, come polvere soffiata via da una vecchia mensola. E assieme ad ognuna di esse cade via un pezzettino di me, finché ogni cosa, ogni credenza, ogni falsa interpretazione, ogni ferita si riapre e si stacca, mi mostra il suo volto, mi saluta e si scioglie.
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Nuoto nelle acque delle emozioni e dei sentimenti. Succede che mi aggrappo a qualcuno di essi, cerco di trattenerlo perché con esso se ne va anche una parte di me. Allora la marea del dolore mi sommerge e devo diventare un surfista per riuscire a tenermi in piedi su queste onde. Può essere facile lasciar andare qualcosa che non ci piace, che ci ha stufato, qualche paura per cui siamo già cresciuti e ci sentiamo abbastanza capaci per provare ad affrontarla, qualche rabbia che ormai ha fatto il suo tempo e ci ha stufato come la vecchia vestaglia di flanella coi fiorellini. Ma quando si tratta invece di lasciar andare qualcosa che amiamo profondamente, un rapporto in cui abbiamo investito l’anima, una relazione in cui avevamo riposto delle speranze, illudendoci, un progetto in cui credevamo..credevamo di aver intravisto la parte migliore di noi, illudendoci, ancora una volta… Eppure qui nel bozzolo non c’è nulla di tutto ciò, ci sono solo io, con me stessa. Ma so anche che qui dentro, da qualche parte, si nasconde la Felicità. Quando la marea del dolore si ritira, quando la lascio andare insieme a tutto quello che ho creduto di me, degli altri e della vita, lascia il posto ad un vuoto di Pace. Qui dentro c’è tutto quello di cui ho bisogno, tutto quello che ho sempre cercato fuori, correndo e affannandomi. E qui non riesco ancora neanche ad intravvedere, ma sento uno strano profumo nuovo.
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Nulla ha più senso di quello che aveva senso prima e sinceramente non cerco più nessun senso, nemmeno quello di me stessa. E all’improvviso mi rendo conto di come tutta la ricerca confluisca in questo momento Presente: la Verità è nelle radici di un albero che cresce vicino alla fermata dell’autobus. Lascio andare le maree, lascio andare gli affanni, le ricerche, lascio posto, faccio spazio, anche se non so ancora per cosa. Sento solo un profumo nuovo.. il profumo dei fiori freschi da qualche parte in lontananza, il profumo dell’alba, che non vedo ancora, ma che qualche parte viscerale di me sa che arriverà.
Emma Gasanova
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