Non è facile trovare le parole che diano pace, ordine e guarigione. Nella vita ci sono tragedie che rendono muti di dolore e di stupore… Tutti quanti abbiamo quella piccola breccia dove di soppiatto si insinua l’illusione della sicurezza e dell’indifferenza. Quando l’Uomo si crede al sicuro, vive rinchiuso nella sua bolla ed è sordo alle urla della gente attorno a lui che è in affanno. Ma quando arriva il dramma che fa scoppiare la bolla, all’improvviso l’uomo si sente vulnerabile, ed ecco che allora sembra diventare più lucido e attento. La bolla è scomparsa, l’ora della consapevolezza è suonata.
Quest’ultima settimana i miei compatrioti ed io stessa abbiamo vissuto uno shock che ci ha fatti uscire all’improvviso da un profondo letargo. Ma ogni giorno è così nel mondo. Una singola tragedia non deve velare la violenza che tutti i giorni regna in seno all’umanità. La barbarie non è cosa nuova. Esiste dai tempi del primo uomo ed ognuno l’ha vissuta più o meno direttamente nella sua esistenza. Non risparmia nessuno, e bussa qua e là alle porte dei destini e delle vite.
Noi umani non vediamo che i muri che delineano i nostri confini, come se quello che c’è fuori non fosse degno di esistere. E smaniosi di ordine e di illusione, ci piace catalogare ed etichettare gli altri; li stigmatizziamo, li umiliamo, li scherniamo, ma soprattutto, soprattutto non comprendiamo le loro differenze e non li accettiamo. Ecco che ancora una volta il caos ha soffiato sul fragile castello di carte… Forse, allora, è giunto il momento. Sì, è giunto il momento amici miei! Di lasciar crollare questi muri di pregiudizi, questi mattoni di odio e di violenza, questo filo spinato di indifferenza e questi massi di sofferenza che ci rinfacciamo!
L’odio non ha mai funzionato né ha mai offerto soluzioni valide ed efficaci!
Da tempo immemorabile l’Uomo si divide e si odia. Proveniamo tutti dal grembo di nostra madre, non c’è uno solo fra noi che sia più degno di vivere di un altro. Siamo arrivati su questo mondo con la stessa innocenza, la stessa vulnerabilità, la stessa sete di vivere e quella stessa ricerca di Pace. Ma poi, crescendo nelle verità erronee di queste bolle collettive, crescendo in queste prigioni comunitarie, poco a poco abbiamo sostituito l’istinto del cuore con quello dell’illusione e del profitto. Fin dall’infanzia la violenza e le sue regole ci si sono parate davanti, ci hanno modellati, educati, ed è a partire da queste lacune interiori che abbiamo basato la nostra normalità.
E noi abbiamo scordato…
Abbiamo scordato! L’Uomo non è più Uomo. E’ questo animale che dotato di spirito e di parola si crede più intelligente, ma si è scollegato dal suo istinto puro, quello di Amare. E’ questo essere che non si rende conto dell’occasione che ha di poter evolvere, non la afferra e le volta le spalle, tornando verso la collera sanguinaria che tuttavia ha sempre fallito: la guerra.
La guerra è la Storia degli uomini. A loro ha preso tutto e ha rubato tutto. Non se ne ricava mai niente di bello, di buono e di glorioso. Eppure, l’essere umano continua ad aggrapparvisi e a credere in lei.
La guerra ci ha sempre e solo offerto montagne di cadaveri. Code infinite di vedove e di orfani, oceani di lacrime e di cuori spezzati. Rovine, zone distrutte ed una natura torturata. La guerra è la soluzione dei deboli e di coloro che non Sanno. Il mondo è colmo di ignoranti, di persone che preferiscono seguire il richiamo della paura piuttosto che quello del loro cuore.
Ma allora, che posso fare io in mezzo a questa profusione di questioni militari, politiche e similari nelle quali non mi riconosco? Chi sono io in mezzo a questa folla anonima che mi strattona con le sue grida di vendetta e di disperazione?
Io non sono nessuno. E purtroppo non ho alcuna soluzione da offrire. La mia vita conta poco, non è che un filo d’erba nella vastità del mondo. Anch’io sono arrabbiata e sto male per questa umanità che agonizza giorno dopo giorno. Anch’io tremo all’idea di lasciare ai miei figli un futuro di sofferenza. Ma non posso acclamare l’omicidio, non posso acclamare l’odio. Non sono così e non voglio essere un esempio ipocrita.
Perché un giorno non tentare?
Perché non tentare di fare il contrario rispetto a tutto ciò che fino ad oggi non ha funzionato?
Perché non brandire il nostro Amore e la nostra Luce, il nostro desiderio di condivisione, di tolleranza e di Vita?
Perché non perdonare i nostri errori e quelli degli altri?
Perché non porgere la mano ed afferrare quella che ci viene tesa?
Perché non esplorare le nostre ricchezze interiori invece di impoverirci invidiando quelle degli altri?
Perché cercare la Pace nella guerra, la Verità nella menzogna?
Perché scagliare la pietra invece che osare guardarci in volto?
Sta alla responsabilità di ognuno di riflettere, di ritrovarci sullo stesso Cammino. Quest’ultimo non è privo di ostacoli e di difficoltà, ma almeno insieme non dovremo superarli da soli.
Sono ben consapevole che il mondo di oggi è talmente ancorato nella violenza, nei dubbi e nella paura, che arrivati a questo punto è impossibile parlare di Pace senza pensare di muovere delle guerre… Malgrado tutto, vi prego… lasciatemi sperare! Lasciatemi credere! Lasciatemi scavare nei miei sogni! Lasciatemi considerare che libertà, umanità e pace sono ancora possibili!
So bene che molti dubitano e vorrebbero farmi dubitare… Ma vi prego, lasciatemi dirvi ancora ed ancora che tutto può cambiare un giorno… Lasciatemi seminare i semi della Gioia, dell’espansione e della bontà! E lasciatemi brillare! Perché ci vuole un po’ di Luce affinché l’umanità non si perda per sempre…
So bene che il mondo vive giorni cupi e che le tenebre non cessano di colpire. Ma lasciatemi brandire fino in fondo la mia Luce! Perché Lei non ha da rimproverarsi nessuna vittima ed il suo calore fa nascere ogni giorno dei miracoli…
Comprendo il vostro dolore, comprendo il vostro odio, comprendo le vittime e i carnefici, i manipolati e i manipolatori, comprendo chiunque su questo mondo, perché sono un’infima parte di lui. Ma capite che utilizzando l’odio, cristallizzerete ancora di più quelli che siamo. E’ con la vostra stessa ira che mano nella mano tessete insieme, vittime e carnefici, il sudario dell’umanità…
Voi non siete nemici, siete fratelli di rabbia!
Ed io, vi guardo…
Voi che mettete così tanta energia per radunarvi nella violenza, mentre guadagnereste così tanto ad Unirvi nell’Amore…
Marie Ribeill
Fonte: http://lapressegalactique.com/