di Alessandra Barbieri
Il lavoro al giorno d’oggi è diventato un entità, qualcosa che ha un nome, un cognome, un indirizzo, delle regole. Ci si deve confrontare con esso come ci si confronta con nostra madre, nostro padre, il nostro partner. Perché siamo arrivati a questo?
Perché l’uomo si è dimenticato della sua parte spirituale. L’uomo è al servizio dei suoi bisogni, che sono diventati i suoi più grandi aguzzini. Sta male e non capisce perché.
Mantenere la famiglia: questo è diventato un’altra fonte di ansia e di notti insonni. Qualcuno di voi entrerà in difensiva pensando che è una sua responsabilità, e certo non lo nego, anzi!
La famiglia è diventato un cestino di bisogni: tutti buttano dentro il proprio e pretendono che qualcuno se ne occupi. E come in ogni famiglia che si rispetti, qualcuno pensa a tutti e gli altri si fanno gli affari loro.
È o non è la realtà attuale?
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È o non è la fonte di malessere quotidiano per donne sopraffatte e uomini in fuga?
Per soddisfare tutti i bisogni, dobbiamo guadagnare; guadagniamo per pagare. Ma i costi si alzano sempre di più, motivati da non si sa esattamente cosa, e stanno arrivando a stritolare le famiglie. Nel mentre l’ossigeno energetico e psicologico si riduce sempre di più e sembra non esserci via d’uscita.
Appunto…
Se voi mi state leggendo seguite quanto meno il mondo olistico o me nello specifico, quindi se io vi parlo di astrale e di entità saprete di cosa parlo.
Le entità sono degli accumuli di energia densa che ostacolano il passaggio della luce: quando si ingrandiscono troppo diventano qualcosa di autonomo e con una volontà; inoltre hanno la capacità di “mangiare”.
Il piano astrale è il piano sottile, dove sono agganciate emozioni e bisogni e qui vivono anche le entità.
Quando un problema è diventato troppo ingarbugliato è qui che bisogna andare a lavorare.
Leggo continuamente post che dicono “affronta la crisi, trova lavoro nel digitale” ecc. ma non è quella la soluzione, credetemi.
Se l’entità lavoro è diventata troppo grossa e risucchia lo spazio per idee creative, ma soprattutto si sta trascinando addosso idee obsolete che servono solo ad alimentarla, non troverete nessuna soluzione valida.
Se hai bucato la gomma della macchina puoi ripararla una volta, forse due ma poi la devi sostituire. Le idee del vecchio lavoro non possono più essere riprese, non funzionano più e credimi che usando la vecchia mentalità, non possono venire idee nuove a nessuno.
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E qui arriva la spiegazione del titolo: lavoro e spiritualità. Cosa vuol dire? Che vogliamo far diventare un lavoro la spiritualità? No di certo, è una cosa intima.
Ma possiamo usare tecniche spirituali per liberarci del vecchio sistema e pulire lo spazio creativo per nuove idee, quello sì.
Qualcuno potrebbe obiettare che se la spiritualità non è un lavoro, allora io cosa faccio?
Facciamo chiarezza una volta per tutte: la spiritualità è il dialogo intimo che ognuno di noi ha con la fonte divina. Io non posso vendere la spiritualità come non posso vendere l’amore.
Io e i miei colleghi offriamo tecniche per agevolare questo dialogo. Quindi offriamo la nostra competenza che è stata acquisita con studio e impegno come qualunque altra professione.
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Ma spero sia chiaro che ognuno di voi può dialogare con la fonte divina senza l’aiuto e il supporto di nessun professionista.
Io vi offro gli strumenti che ho a disposizione e che vi illustrerò alla diretta Facebook sulla pagina https://www.facebook.com/alessandrabarbieri1976 il 5 di settembre alle 21.00 e che verrà poi condivisa nel mio canale Telegram: https://t.me/alessandrabarbiericommunity
Infine vi invito alla serata gratuita “Radici, dalla schiavitù del lavoro alla libertà di espressione” alla quale potete iscrivervi al seguente link:
https://symbolcacademy.teachable.com/p/radici-webinar-gratuito
Alessandra Barbieri
Fonte :https://www.symbolcacademy.com/lavoro-e-spiritualita-la-nuova-frontiera-della-realizzazione/
crescita ed evoluzione
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