La legge di attrazione è il nome col quale viene indicato un potere innato dell’essere umano. Oggi milioni di persone hanno compreso che la realtà che viviamo quotidianamente dipende da ciò che pensiamo.
Il concetto è semplice: ciò che pensiamo diviene la nostra realtà. E’ vero, può sembrare semplicistico, ma le cose funzionano proprio in questo modo. La fisica quantistica lo ha dimostrato da oltre un secolo, ora anche la biologia, una scienza ben più concreta e vicina all’uomo comune, è arrivata a confermarlo grazie agli studi condotti da B. Lipton.Il pensiero da solo non è sufficiente a creare la realtà, ciò che fa accadere realmente e velocemente le cose è l’energia associata al pensiero. L’energia di cui parliamo è l’emozione. Qualsiasi emozione, dalla gioia alla tristezza, dall’entusiasmo alla paura. Tutte le emozioni che proviamo sono come benzina che fa funzionare più o meno velocemente il motore della legge di attrazione.
L’attrazione tra persone
L’attrazione fra un uomo e una donna è un meccanismo molto potente, capace di stabilire un legame anche fra persone che si conoscono da pochi minuti. Quante volte ci siamo chiesti come sia possibile sentirsi attratti da persone che neanche conosciamo.
Proprio come se fossimo calamite a volte ci sentiamo spinti verso una persona che ci cattura mente e corpo in un vortice che non sappiamo descrivere.
Quando il magnetismo esercita il suo potere la mente si confonde, diventiamo incapaci di mangiare, dormire e concentrarci.
Helen Fisher, che da anni studia l’attrazione fra i partner, sostiene che vi siano quattro sostanze chimiche a decidere chi siamo e come ci comportiamo in amore: due ormoni sessuali, il testosterone e l’estrogeno e due neurotrasmettitori: la dopamina e la serotonina.
Se la chimica è importante nel determinare l’attrazione sessuale fra persone, lo sono sicuramente anche altre valutazioni più specifiche, effettuate dagli interessati, che prendono in considerazione l’età, l’aspetto fisico, il modo di vestire, il portamento, il comportamento sociale ecc del possibile partner.Lo psicoanalista Jung spiegava queste attrazioni semplicemente come una proiezione. Le persone, secondo Jung, riconoscono il loro animus maschile o la loro anima femminile, e sono attratti da ciò che riconoscono come la parte inconscia e nascosta di sé stessi. Per Jung, era importante capire questo aspetto della propria psiche, in modo da imparare a interagire con la propria anima (o animus) in modo da scegliere il/la partner con maggiore saggezza, per formare un rapporto di coppia adulto.
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Qualunque sia la spiegazione, chimica o psicologica, il magnetismo tra due persone di certo esiste. Ma non sempre si trasforma in amore e anzi, a volte bisogna stare attenti a certe ‘attrazioni pericolose’ poiché, in molti casi, la forte attrazione per una persona “sbagliata” può essere destabilizzante per la propria vita.
Pensiamo ad esempio a quelle relazioni pericolose che instaurano le donne con i così detti “Bad Boys” (cattivi ragazzi), ovvero soggetti potenzialmente pericolosi e inaffidabili, ma comunque molto attraenti per l’altro sesso. Le caratteristiche di personalità di questo tipo di uomo includono tratti di insensibilità, comportamenti impulsivi, estroversione, narcisismo ed altri comportamenti comunemente considerati anti-sociali.
A volte si può provare un’attrazione a prima vista per una persona, perché sembra che essa somigli al proprio ideale, per poi rimanere delusi dal suo modo di fare, dalla sua conversazione, dai suoi interessi.
Spesso le aspettative sono irrealistiche: molte donne tendono infatti a costruire la loro figura ideale di uomo sulla base di romanzi rosa, mentre molti uomini si basano principalmente su aspettative di tipo sessuale.
Molte persone nutrono la convinzione che il partner debba comprendere al volo i propri desideri e i propri bisogni, anche senza doverglieli comunicare esplicitamente, in quanto ci si aspetta che l’amore vero sia deciso dal fato, come una sorta di predestinazione e dunque sia “perfetto” in tutto.
E dunque non neghiamo che esista un potere di attrazione tra due persone ma stiamo attenti a fare distinzione: una cosa è l’attrazione, un’altra l’amore. E attrazione non sempre fa rima con amore.
Nei film o nei libri spesso queste potenti attrazioni si trasformano in storie sentimentali felici e indimenticabili. La realtà è diversa.
Una relazione sentimentale non è immediata, la fiducia e l’amore si costruiscono nel tempo e necessitano di conoscenza reciproca e vissuti condivisi che portano i due partners a stabilire le regole del proprio stare bene dentro una coppia.
Per mantenere in vita un rapporto a due oltre l’attrazione serve la capacità di ‘costruzione’ e questa di certo richiede più tempo…
“Perché amiamo” – Essenza e chimica dell’innamoramento, Helen Fisher, 2005
Saggio tra i migliori sull’amore se si inizia dalla conclusione della ricercatrice:
Non importa quanto gli scienziati riescano a decifrare la biologia dell’amore romantico e a tracciare una mappa del cervello, non riusciranno mai a distruggere il mistero e la magia di questa passione.
Ricordo che già D. Marazziti in “la natura dell’amore” (’02) accoglieva una tesi scientista per cui l’amore sarebbe una reazione biochimica. Antiromantico riduzionismo? Si sa già che c’è un sostrato orgaanico nelle emozioni, così come non si nega la funzione istintuale per continuare la specie e mescolare i geni: Ma ha pari importanza la sovrastruttura emotiva e intellettuale: l’aspetto soggettivo e psicologico, fenomenologia che è oggetto letterario, poetico e filosofico ancor più che psicologico.
Gli stati affettivi sono effetti di secrezioni ormonali causate da stimoli e nel caso delle pulsioni amorose un processo di tipo cognitivo-valutativo è innegabile, quindi corporeo-umorale e psichico-immaginativo sconfinano l’uno nell’altro.
Secondo le ricerche della Fisher quando ci s’innamora vengono attivate specifiche aree cerebrali che si sono sviluppate in milioni di anni e dalle quali è iniziata l’arte del corteggiamento per una amore temporaneo e finalizzato ad allevare figli.
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Si torna a Freud perché il desiderio sessuale precede ed è fondamentale nell’amore romantico dove i sentimenti s’intrecciano con il desiderio.La pulsione dell’amore romantico (attrazione), la pulsione sessuale (libidine) e la pulsione di attaccamento (amore caldo e durevole) s’influenzano a vicenda da un punto di vista biochimico. Entrano in gioco la dopamina (soprattutto), la norepinefrina, la serotonina. Per cui l’amore romantico può innescare il desiderio e il desiderio può a sua volta far divampare l’amore, anche se non sempre si verifica che un compagno di letto innamori, e più per l’uomo il sesso ha una valenza onnicomprensiva. Inoltre non è detto che le tre pulsioni (amore, sesso, attaccamento) si concentrino verso un’unica persona.
L’eros (libido più amore romantico nel nostro caso) alla luce di questi dati acquista una meno vaga definizione e si dirama nelle svariate sfaccettature e modi personali di vivere l’amore.Cosa favorisce l’innamoramento? Il mistero perché la familiarità e ciò che già si possiede affievoliscono ogni fantasia, mentre gli opposti si attraggono se sono entro i limiti della propria sfera etnica, sociale, intellettuale. Gli ostacoli e l’incertezza possono ravvivare più a lungo e impreziosire l’amore romantico per entrambi i sessi, ma per la selezione di una persona unica ed esclusiva conta la storia personale di ognuno, che ha plasmato i nostri gusti, interessi, valori, credenze, nel corso degli anni, costruendo una mappa dell’amore complessa e più o meno inconscia, che a volte ci sorprende per la sua imprevedibilità. Può succedere di trovare una persona con cui siamo a nostro agio, ammirevole, gentile, generosa, onesta, felice,attraente, interessante, affettuosa, ecc. eppure la magica scintilla non scocca.
La passione romantica è destinata a svanire con il tempo. Per mantenerla viva a lungo giova improntare ogni spazio di vita in comune con immaginazione, originalità, avventura, ognuno a propria misura. Sapendo esprimere una gamma di emozioni non manieristiche, in un assiduo e intenzionale voler costruire la relazione giorno per giorno.Dell’amore l’autrice propone una visione evoluzionista, neuro-scientifica e psicologica, senza trascurare essenziali e suggestivi riferimenti poetici e letterari, contribuendo cos’a delineare un Eros che acquista un più credibile significato. Riesamina i principali e noti meccanismi che fanno scattare l’attrazione, tenendo conto anche delle preferenze di genere. Sovente disconfermati perché i criteri di scelta per un amore unico ed esclusivo sono occultati nella storia personale di ciascuno, tra natura e cultura,a volte imprevedibili nostro malgrado. L’inevitabile e filogenetico declino della passione romantica si contrasta in prevalenza con un continuo rinnovarsi e volersi migliorare l’uno per l’altro. Ma è un proposito che dovrebbe ancora confrontarsi con i tratti di personalità di entrambi gli amanti.
La legge d’attrazione: Amore e distacco
GIAN MARCO BRAGADIN racconta la relazione tra amore e distacco .
Amore e distacco. Sono due parole con significati che sembrano in contrapposizione totale. Come è possibile vivere l’amore, amarsi, sentirsi una cosa sola, ed essere distaccati.
Tutto questo accade perché, anche nel caso degli amori più intensi, più belli, più duraturi, la relazione si basa non sull’amore incondizionato, l’amore che si dà senza attendersi alcun ritorno (come insegna la Bahagavata Gita), ma si basa sul possesso, sul controllo, sul potere, nei confronti dell’altra persona.
E in quell’abisso di dolore, le parole che mi fecero più bene, furono quelle di una persona quasi sconosciuta, che mi disse:”Hai ringraziato Dio, per i cinque anni che ti ha permesso di vivere insieme a lei!”
Nell’induismo, legge del Karma e reincarnazione erano le chiavi per comprendere meglio la nostra esistenza, da un punto di vista spirituale ed evolutivo.
Ma ciò non significa che chi segue il “Kriya Yoga” o altre tecniche yoga, non debba amare con tutto il trasporto di cui è capace.
Questa capacità di “distacco” io la ho vissuta, proprio assistendo agli ultimi anni di vita della mia compagna del Cielo, come è stato raccontato nel libro “Capriole nel Cielo” di Chiara Bellocchi, (Edizioni Melchisedek).
Ecco una piccola serie di frasi, perle spirituali, che sono raccolte nel libro sopra nominato.
“Vivo in ginocchio, eppure a volte sento di poter volare”.
“Il mio corpo è la mia casa. Può capitare che traslochi”.
“Che bello sapersi dimenticare”.
“Ognuno vive solo, ognuno muore solo”.
“Nella morte è il mio futuro”.
“Signore fa che il dolore mi sia sempre di insegnamento. Ma solo se ce ne è molto bisogno”.
“Amore sacro e amor profano… e se fosse invece tutta una minestra?”.
“Amore, umano tentativo di infinito”.
“Ciò che leggi ti piace, perché era già in te”.Con il tempo Chiara comprende che per lei non ci sono più speranze. Ed allora da un lato nasce la rassegnazione e dall’altro la sua anima si libra, si distacca dal corpo, e comincia a sentire in sé la presenza del Divino.
“E’ meglio una condanna a morte, che questo dubitare”.
“La sofferenza ti fa sapere che ancora vivi. Che sei. Uno spasimo, ma sei”.
“Per la prima volta sento giusta la via”.
“Signore voglio uscire da me, fare capriole nel cielo, cantare nel vento. Diventare luce nell’infinito”.
“Ho l’anima grande come l’universo. Sono anche ciò che ignoro”.
“Signore m’hai caricato di un grosso fardello. Ma Tu sai perché”.
“Il silenzio è la mia musica”.
“Dopo lunghi silenzi di fatica, ora sento chiara la voce”
“Coraggio bambina, ancora un passo e sei oltre”.
“Non voglio che pace”.
“Ora muoio. Non scriverò più. Vivo di te, giorno per giorno. Non so più se ti amo. Lo sapevo un tempo. Tanto tempo fa… quando vivevo.”Proprio così. Tanto tempo fa. Quando vivevo. Quando scrive queste parole, per Chiara il distacco della mente sembra già avvenuto. Anche se il corpo è ancora vivo e spasima nella sofferenza. Eppure anche in un’anima così distaccata, due pensieri la tengono ancora attaccata alla vita. Una piccola vanità terrena.
Ma poi basta. Torniamo su quel palcoscenico e smettiamo di compatirci. Trasformiamo il nostro dolore in amore per gli altri. Ognuno può farlo, nel proprio ambito.“Signore grazie, perché mi hai dato Chiara per cinque anni. E grazie perché poi me l’hai tolta”.
È la grande filosofia della vita, il “non attaccamento, il distacco”.
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