di Maddalena Premuti Bonetta
Come forse molti di voi già sapranno l’asse dei nodi lunari (i punti di intersezione tra l’orbita di rivoluzione lunare e l’eclittica) è entrato da qualche mese nei segni della Bilancia e dell’Ariete, dove il nodo sud é in Bilancia mentre quello nord si trova in Ariete. Il nodo sud rappresenta ciò che va rivisto, ciò da cui si proviene, tutta una parte sotterranea e non cosciente che viene messa in luce; il nodo nord invece rappresenta verso dove si tende e grazie a cosa si riuscirà a rivedere le dinamiche messe in luce da nodo sud. La Bilancia è il territorio delle relazioni, mentre l’Ariete è quello dell’individualità, dell’io sono, e della propria autenticità. In sostanza: le relazioni possono essere sane e piacevoli (non senza sfide, ben intenso, ma sfide comunque rientranti in un territorio sicuro e nutriente dove sia possible crescere ed evolvere e sperimentare una parte di sé che è possibile vivere solo se si è in relazione a qualcun altro). Solo se riusciamo ad essere autentici con noi stessi e con l’altro si può creare un’alchimia delle parti che nutra entrambi e non diminuisca nessuno.
L’asse dei nodi lunare sta lavorando con tutti noi e riflettendo proprio su questi temi mi è arrivata una splendida (secondo me) analogia che forse potrà aiutare a comprendere meglio alcune dinamiche. Molte volte si fa confusione tra l’attrazione, il piacersi, l’amore e l’amarsi. In realtà, sebbene tutto può essere sempre utile alla nostra evoluzione, a seconda dello stato di coscienza con lo quale lo affrontiamo, questi quattro elementi appena citati offrono sfumature ben differenti, vediamole insieme 🙂 .
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Immaginiamo di star passando avanti ad una pasticceria e vediamo una torta che cattura subito la nostra attenzione, ci sentiamo attratti verso di essa come se una forza elettro-magnetica ci tirasse fisicamente verso di lei, magari abbiamo anche adrenalina che sta scorrendo nel nostro corpo e il battito cardiaco aumenta. Ecco, qui stiamo provando attrazione verso la torta. Può essere che sappiamo cosa ci attrae di essa o forse non ne siamo consapevoli per niente, fatto sta che ci sta chiamando e vogliamo andarle più vicino, ma non sappiamo ancora veramente se ci piacerà! (al di là dell’aspetto esteriore che possiamo trovare di nostro gusto o meno, o che magari è del tutto neutro)
Così ne ordiniamo una fetta, e iniziamo a mangiarla, ci sono molti fattori che sondiamo: la consistenza, l’umidità, la sapidità, la dolcezza, la combinazione di sapori di strati di gusti diversi, l’essenza aromatica e altro ancora. Questa fase della masticazione presente e consapevole equivale nelle relazioni alla conoscenza, alla frequentazione che permette di conoscersi. Quindi si scopre cosa ci piace dell’altro e cosa no, e sopratutto in che misura. Se qualche suo tratto rientra nella nostra lista dei cosiddetti “non negoziabili” o se invece ciò che non ci risuona nell’altro non è poi così importante ed è una cosa di minor entità. Potremmo scoprire che ci piace quello che l’altro fa e come lo fa (il suo lavoro per esempio o alcuni hobbies), ma che lui o lei, in relazione a noi, non ci piace.
Poniamo sia il caso che ci si inizi a piacere reciprocamente, qui entra in gioco la comunicazione attraverso la quale sondare cosa si vuole, l’uno dall’altra e da una relazione in genere. Cosa si sta cercando, quali sono i propri valori e desideri e se c’è genuino reciproco piacere a condividere del tempo insieme e a sviluppare la frequentazione portandola ad un livello più intimo e profondo.
Cosa c’è in comune tra voi due che vi nutre, vi fa crescere e vi fa bene?
Dove sono le vostre differenze e in che modo queste sono un fattore di crescita per l’altro/a?
In che modo si ha voglia di venirsi incontro? È uno sforzo o è un moto di gioia?
Ci si riesce ad accogliere a vicenda con il proprio passato, e ferite interiori senza però che queste siano motivo e scusa per rimanere incastrati in dinamiche che chiedono di essere superate?
Si concepisce ugualmente la relazione come un laboratorio alchemico comune che rispetta e considera l’altro anche come singolo individuo? (quindi no co-dipendenza).
Se si riesce, ma sopratutto se si vuole creare un territorio di esplorazione, evoluzione, crescita, guarigione e arricchimento interiore e spirituale che nasce dal cuore e ritorna al cuore nutrendo contemporaneamente se stessi e l’altro allora significa che ci si sta amando.
Ogni relazione è sui generis e non si può davvero “stereotiparne” una, pena la perdita dell’unicità e autenticità della stessa.
Tornando alla torta, ora che l’abbiamo assaggiata e mangiata sappiamo se ci è piaciuta o meno. Vedremo anche come sarà la digestione e decideremo se ne vogliamo un’altra fetta o se invece basta così, o se proprio fin dal primo boccone non era per noi. Ad ogni modo, qualsiasi sia l’epilogo possiamo provare gratitudine e amore verso l’evento in sé cioè per ciò che ci ha permesso di vivere: presenza di sé, discernimento, e rinforzo della propria autenticità tramite assertività sia che l’esito sia stato “sì voglio ancora una fetta” o “no, non è proprio per me”. Così anche nelle relazioni che non decollano, o vanno “male”, possiamo sempre essere grati e provare amore per la funzione evolutiva che hanno avuto su di noi. Proprio grazie alle dinamiche nascoste e per niente piacevoli che magari hanno portato a galla, siamo riusciti a comprendere di più quali bagagli psichici ci stavamo portando appresso che frenavano la nostra espressione autentica.
Come esemplifica il non-finito di Michelangelo, proprio grazie a ciò che non ci appartiene riusciamo a scoprire e a comprendere cosa invece ci appartiene e desideriamo.
Detto questo auguro al modo intero di creare e vivere relazioni sane, piacevoli, nutrienti, di crescita, meraviglia ed evoluzione dove potersi vivere come ancora non ci si è mai concessi di viversi, e di integrare le proprie parti d’ombra, senza giudicarle ma conoscendole, facendo pace con il proprio bambino/a interiore per poterne resuscitare l’effervescenza e la gioia di vivere che gli sono innate.
p.s. a proposito di nutrimento dell’anima.. il mio libro Getta la Bilancia! potrebbe piacerti! puoi dargli un’occhiata qui 😉
Fonte : https://maddalenapremutibonetta.com/blog/le-diffrenze-tra-attrazione-piacersi-e-amarsi