Molte persone giungono da noi con una speranza: quella di trovare ciò che manca. Dopo anni di ricerche interiori, di pratiche forsennate, di frequentazioni di decine di corsi e tecniche arrivano al capolinea sfiniti. C’è stanchezza, disillusione e anche un po’ di sano realismo.
Ci dicono: “Sai l’ho provate tutte, sono certificato Reiki, Yoga etc. ma non ho ancora trovato quel qualcosa che faccia la differenza nella mia vita”.
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Allora comprendo che bisogna prima fare spazio tra i giudizi, le aspettative, le analisi quantitative e le illusioni. Io sono estremamente schietto e sincero in merito al percorso di risveglio specificando che non è un elisir, una tecnica mordi e fuggi, una macumba. Un percorso di risveglio è una cosa seria che impegna noi stessi nella totalità e che ci vuole una dose di coraggio nel cercarci. Nessun gioco di prestigio, nessun elisir da quattro soldi.
Molti mi chiedono: come faccio a far accadere le cose? Come faccio a far sparire questi blocchi? Come faccio a dominare le emozioni?
La prima cosa a cui faccio riferimento è una pratica che può sembrare banale poiché non è agghindata, non risuona in maniera roboante: la pura osservazione. Allora leggo negli occhi del praticante una aspettativa delusa. Poiché si aspettava da noi una tecnica complessa e miracolosa.
Le nuove scienze ci dicono che non si può osservare la parte essenziale della materia senza influenzarla e modificarla.Il concetto può essere esteso al nostro mondo interiore che è in ogni caso costituito da energia. Allora mentre osservo senza interferenze la materia mentale, le emozioni e il corpo durante il loro funzionamento ordinario sto creando una nuova energia.
ESERCIZIO ATTENZIONE PRENDITI LO SPAZIO DI TEMPO PER PRATICARLO
Tutto questo è facilmente accertabile attraverso un semplice esercizio. Chiudi gli occhi, assumi una posizione comoda e rilassa qualsiasi tensione. Osserva il funzionamento dei tuoi muscoli, delle tensioni del corpo. Passa in rassegna ogni singola parte del corpo. Mentre osservi puoi rilassare la parte del corpo. Mantieni una attenzione vigile al tuo respiro che entra ed esce. Il respiro che semplicemente fa il suo lavoro: entra ed esce. Infine passa ai pensieri, semplicemente guardandoli andare e venire. Come se fossero nuvole nel cielo. La tua mente può anche essere convulsa, caotica. Ma l’atto di osservazione pura trasforma la qualità del pensiero.
Questo semplice esercizio che può essere insegnato anche a un bambino sotto i 7 anni può cambiare la qualità della propria vita interiore.
La prima cosa che possiamo chiederci mentre osserviamo è: chi sta osservando? E’ una proiezione della struttura dell’ego oppure un sé liberato e puro che non è legato alle restrizioni della personalità? C’è giudizio mentre osservo i miei movimenti energetici interiori oppure riesco ad essere libero?
Rispondiamo a queste domande con onestà. Il lavoro riguarda noi stessi e non dobbiamo dimostrare nulla all’esterno. Non è una competizione, non dobbiamo arrivare da nessuna parte, non c’è un obiettivo.
A questo punto qualcuno mi chiede: arriverò mai alla felicità?
E noi rispondiamo: “la felicità è uno stato transitorio legato a degli eventi esterni. La felicità costituisce un polo della tristezza. Un giorno possiamo essere felici e un giorno tristi. Se fissiamo come punto di arrivo la felicità siamo nell’ambito di una illusione. Parliamo semmai di quiete interiore, di centratura (ricerca di un centro)”.
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La quiete, raggiunta attraverso la pratica, è costituita da uno stato interiore che con il tempo si stabilizza ed è imprescindibile(non legato agli eventi). Eckart Tolle in Parole dalla quiete scrive che la quiete è la nostra natura essenziale. Cioè essa è la nostra essenza, il sé al centro. Ogni volta che viviamo fuori dalla quiete stiamo spostando l’asse del nostro vivere nella mente convulsa.
Con la pratica dell’osservazione possono accadere cose interessanti: non siamo più sotto ricatto delle emozioni, dei pensieri ossessivi, della dispersione energetica di un corpo contratto e dolorante. Il pensiero appare puro, calmo, focalizzato. Le emozioni si purificano e innalzano. Sentiamo il corpo nella sua matrice energetica.
Quindi come puoi notare non stiamo parlando di una tecnica, di un rimedio, di un percorso benessere. Semmai di una ricerca di ciò che è andato perso e che possiamo sempre recuperare (anche ad 80 anni).
Lo so, tutto questo potrebbe sembrare non avvincente e poco allettante. Però funziona e trasforma l’esistenza. E chiudo con le parole di Tolle: “La saggezza viene con l’abilità di essere nella quiete. Osservate ed ascoltate solamente. Non è necessario niente altro. L’essere nella quiete, l’osservare e l’ascoltare, attiva in voi l’intelligenza non concettuale. Lasciate che la quiete diriga le vostre parole e le vostre azioni.”
Fonte : http://www.unnuovomondo.net/le-ho-provate-tutte-come-faccio-a/
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