Un essere umano ha tre possibilità in questa Vita terrena: la via del sonno, quella del campo di battaglia, e quella dell’abbandono. La via del sonno è quella che segue ancora oggi, senza saperlo, la maggioranza dell’umanità, vagando di qua e di là senza una meta, senza timone né rotta fissa. Chi percorre questa via non si pone domande circa chi Sono, cosa faccio Qui e cosa è l’Universo. Non alza mai gli occhi al cielo, né si ferma ad ammirare un tramonto per godere della bellezza insita nel momento presente, ma cammina a testa bassa, perso nei meandri della mente, sbalzando costantemente tra passato e futuro. Il suo unico obbiettivo è sopravvivere agli attacchi del mondo esterno.
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E’ in continua ricerca fuori di Sé, nella speranza di trovare qualcosa che possa procurargli un fittizio senso di sicurezza e di felicità. Quindi per questo è sempre in competizione con i propri simili, per il territorio, per la riproduzione e per avere un ruolo privilegiato all’interno della famiglia, delle amicizie e della società. In pratica chi vive nel sonno è un’automa in balia degli eventi esterni. Al momento della sua morte forse potrà avere un barlume della sua vera natura, ma non avendo dedicato impegno nel riconoscere l’Essenza di cui è fatto, si porterà con Sé, “nell’altro mondo”, ciò che lo ha caratterizzato in questa Vita, ovvero il sonno, rimanendo intrappolato in altre dimensioni illusorie, simili a quella che ha vissuto fino a quel momento.
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La seconda via è quella del campo di battaglia, dove un comune mortale si trasforma nel Guerriero dello Spirito, iniziando così a porre attenzione ai movimenti interiori, cercando di portare ordine nel caos della propria esistenza. Un Guerriero non è in lotta contro gli altri o contro il mondo esterno, riconosce il campo di battaglia nell’involucro che lo ospita, formato da mente, corpo ed emozioni. Ed è proprio per questo che viene chiamata anche la via lunga, perché un Guerriero si impegna nel distruggere la percezione errata che ha di Sé, dissolvendo tutte le false credenze, le abitudini, le supposizioni che gli albergano dentro, ma che non fanno parte della sua vera ed autentica natura. Questo può essere un cammino lungo ed impegnativo, dove non può bastare una Vita intera, ma questo non è importante. Grazie a questo Lavoro il Guerriero acquisisce la consapevolezza necessaria che gli permette di uscire dallo stato di sonno e, a differenza di chi vive nel sonno, di disentificarsi dall’involucro che lo ospita. Un Guerriero non lotta più per la sopravvivenza, lotta per identificarsi, anche se solo in parte, con la propria Essenza Immortale, che gli garantirà di continuare il suo Lavoro anche dopo la morte fisica.
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La terza via è quella dell’abbandono, detta anche la via breve. Questa è la via dell’accettazione, non si lotta né per la sopravvivenza, né per l’immortalità, ma semplicemente Siamo e ci riconosciamo come canali dello Spirito al servizio del momento Presente, che è già Eterno ed Infinito. Nella terza via non abbiamo niente da cui difenderci o per cui attaccare, viviamo in piena partecipazione con l’unica cosa che esiste, l’Adesso. Non c’è separazione, niente di giusto o di sbagliato, ma semplicemente Siamo sempre nel posto giusto al momento giusto, per ricoprire il nostro incarico di canali dello Spirito.
Per acquisire tale Consapevolezza basta un attimo, ma sono pochi i “benedetti” pronti a passare dalla porta stretta come viene citata nella Bibbia, per approdare nel Regno dei Cieli come servitori di Dio.
Questo è l’inizio e la fine del nostro viaggio su questo pianeta. Lo stato di sonno e il campo di battaglia sono soltanto tappe per raggiungere tale livello di Consapevolezza.