Oggi affrontiamo la tematica dello Yod  in Astrogenealogia da un punto di vista diverso: le persone che incrociano il nostro cammino non arrivano a noi per caso e le relazioni che intratteniamo, indipendentemente dalla loro durata, ci offrono la possibilità di comprendere molto riguardo ciò che abilmente si cela nei recessi più profondi di noi stessi.

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Potremmo dire che l’altro da noi funge da cartina al tornasole, è infatti anche osservando le persone di cui amiamo o non amiamo circondarci che possiamo accedere, attraverso la nostra capacità intuitiva, alla comprensione di ciò che stiamo imparando; infatti, quando siamo in una fase di passaggio o di crescita, spesso notiamo che alcune persone si allontanano da noi e se ne conoscono di nuove, più allineate al nostro passo, visualizzandoci tutti come anime incamminate su uno stesso sentiero.

Spesso ciò che avviene ci tocca profondamente perché coinvolge persone che abbiamo amato tanto, e che amiamo, ma che non possono far parte del nostro futuro; da esseri umani soffriamo molto e non vorremmo staccarcene, cerchiamo allora una motivazione razionale per questa separazione e co-creiamo litigi e incomprensioni, o entrano in scena altre persone con la sola funzione di contribuire a questo distacco.

La relazione: due miti familiari a confronto (spesso sul ring)

E’ chiaro che alcune relazioni ci coinvolgono più di altre perché, emotivamente, una relazione con un figlio o con il nostro partner, ha un carico di pathos maggiore. Teniamo conto che non stiamo incontrando solo una persona, ma tutto il bagaglio genealogico di cui è portatrice: siamo frutto dell’incontro interiore degli Alberi Genealogici dei nostri genitori e, quando incontriamo l’altro, incontriamo anche e soprattutto il mito familiare di cui è spesso inconscio messaggero.

Il mito familiare è funzionale al mantenimento dell’Omeostasi nel Sistema famiglia

I figli non fanno eccezione: quando ci scontriamo con un figlio, ci stiamo scontrando con quel ramo dell’Albero (nostro o di suo padre), espressione di profonde convinzioni che confliggono con i nostri valori consci, portandoci spesso al confronto con parti ombra di noi stessi che vogliono essere riconosciute.

La Sinastria (comparazione tra due temi natali), ci viene in soccorso, come pure l’Astrogenealogia, indovinate un po’ chi emerge spesso in situazioni conflittuali? Lo Yod.

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Astrogenealogia: Lo Yod nella Sinastria

Come abbiamo visto nei precedenti articoli dedicati, in una configurazione yodale appaiono tematiche familiari che gli Antenati spesso avevano iniziato ad affrontare ma, che nel corso del tempo, per vari motivi tra cui l’assenza di strumenti adeguati, non hanno trovato equilibrata espressione. Abbiamo anche detto che la consapevolezza e la liberazione delle energie racchiuse nella configurazione Yod avvengono piuttosto nella seconda parte della vita, che diverge profondamente dalla prima; la linea di demarcazione è spesso un evento, una situazione, la scomparsa di qualcuno, la fine di una relazione importante, un licenziamento inaspettato, qualcosa a cui non siamo preparati e che ci coglie alla s-provvista, provocando in noi incredulità, e ci troviamo apparentemente senza provviste emotive per farvi fronte.

Tutte le volte che veniamo colti alla s-provvista, si riattivano le memorie dei nostri Antenati riguardanti la paura della morte, il loro essere senza provviste alimentari infatti significava avere fame, temere per la propria vita; così per noi, descriviamo spesso un dolore così profondo e antico mentre attraversiamo questi ponti pericolanti, che sembra quasi non appartenerci del tutto.

Una delle Leggi Universali più importante è la Legge del Libero Arbitrio

Ci sentiamo senza provviste emotive e sentiamo fame di affetto, di qualcuno che ci stia vicino, ci prenda per mano e ci accompagni dall’altra parte del ponte, incolumi, e questo avviene! Il fatto di sentirci così impreparati è soltanto segno che, accedendo ad un grado di consapevolezza diverso, stiamo imparando a sviluppare delle nuove potenzialità che, ancora embrionali, stanno sbocciando alla luce della coscienza.

Potenzialmente, anche se nel nostro tema non abbiamo uno Yod, potremmo formarlo con chiunque nella Sinastria:  infatti qualunque sestile di cui siamo portatori è un potenziale territorio di co-creazione di uno Yod, nel caso in cui una persona  ponga uno dei suoi pianeti, o anche Lilith o Chirone, in relazione di Quinconce (150°) con i componenti del nostro sestile.

Ad esempio, se io ho nel mio tema un aspetto di sestile tra Luna e Giove a 26° tra Cancro e Toro, qualsiasi persona che pone un suo pianeta a 26° del Sagittario (tecnicamente 150° sia da Cancro che da Toro), cocrea uno Yod con me. Perciò i sestili sono territori di potenziale interazione relazionale interessanti, magari questa figura resterà abbastanza silenziosa finché un transito importante, di un pianeta lento, che coinvolga anche solo una delle due persone in uno dei vertici della configurazione cocreata, risveglia la tematica di base espressa comunemente dalle due persone, che è spesso una dinamica simile in entrambi gli Alberi genealogici.

Oppure, se nel mio tema porto uno Yod, qualsiasi persona che pone un suo pianeta al Mid point (punto intermedio del sestile alla base), fondamentalmente attiva la mia configurazione; questo caso è un po’ diverso dal primo per il fatto che l’altra persona attiva un mio potenziale, senza sentirsi parte del contenzioso o non rendendosi conto consciamente di risultare così impegnativa per me.

Ricordiamo anche che una delle leggi universali di maggior importanza è la legge del libero arbitrio e che non possiamo costringere nessuno al cambiamento, possiamo solo lavorare su di noi,  d’altra parte, perché dovremmo essere così arroganti da esigere un cambiamento nell’altro quando non ci chiediamo in che modo possiamo cambiare noi? Questo è stato un tema molto importante nella mia vita e le  lezioni mi sono sempre arrivate attraverso le persone che ho amato di più, al tempo avrei voluto che capissero, che cambiassero, che mi ascoltassero, e non mi rendevo conto che ero centrata solo su quello che volevo io, proprio come i bambini che fanno i capricci davanti un negozio di giocattoli. C’è voluto tanto tempo per me per comprendere che dovevo imparare a rispettare le scelte dell’altro, anche e soprattutto se divergenti dalle mie.

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Lo Yod ed il gioco delle proiezioni

Ogni famiglia si distingue per un insieme di convinzioni, abitudini, credenze che fungono da caratterizzazione di quel Sistema familiare e, parallelamente, proteggono e diversificano il Sistema dal mondo esterno: tutto ciò rappresenta il mito familiare, funzionale al mantenimento dello status quo, l’Omeostasi del Sistema, regolando altresì le buone norme silenziose di comportamento che, se trasgredite, portano spesso la persona ad un allontanamento emotivo o fisico dal Sistema.

Ma se i  miti familiari delle  due persone che si incontrano sono totalmente divergenti, si pone una questione importante, quella della lealtà inconscia. Avviene molte volte che un Sistema, ormai stanco di obsoleti equilibri, “importi” una persona esterna, con un mito totalmente divergente ma spesso esattamente speculare, con la funzione di rompere vecchi schemi, è il caso della moglie del figlio, del fidanzato della figlia, del figlio che viene adottato ad esempio.

Che fare dunque per un uomo che si trova in una posizione di precario equilibrio tra la moglie e la famiglia di origine? Che fare per genitori che hanno adottato un figlio con tanto amore ma è per loro impossibile trasmettere tale amore ad un figlio ribelle? O per una figlia che ama un ragazzo che non è bene accolto dai genitori, in una famiglia di pura facciata, a causa dei suoi innumerevoli tatuaggi e piercing?

Quando tra due persone si attiva uno Yod o almeno un aspetto di Quinconce spesso ci si può trovare in questi frangenti, in caso di coppia stabile la lealtà verticale verso la famiglia d’origine va ridefinita in via orizzontale al partner; se ciò non avviene, a livello energetico si può ancora sentirsi molto legati all’essere figli e si può in realtà essere “sposati” con la famiglia,  si vivono allora situazioni di abbandono emotivo (di cui ci si responsabilizza vicendevolmente senza assumersi la propria responsabilità personale) che però sono funzionali alla risoluzione di dinamiche di abbandono pregresse da risolvere.

Nelle relazioni vediamo nell’altro ciò che ci appartiene e facciamo esperienza di ciò che abbiamo da incontrare in noi stessi attraverso l’altro, ragion ne sia che la relazione con un’altra persona potrebbe essere completamente diversa, ogni relazione è un mondo cocreato dalle due persone, unico ed irripetibile, ed è fondamentale sfrondare più possibile la visione dell’altro da illusioni, idealizzazioni ma anche da proiezioni di responsabilità; in qualche modo, possiamo andare incontro a minor sofferenza se cerchiamo di vedere la persona subito per quello che è, piuttosto che per quello che ci piacerebbe che sia, e se assumiamo il timone della responsabilità, della nostra compartecipazione alla cocreazione di alcune dinamiche.

Personalmente, ho impiegato molti anni per elaborare un distacco importante che 14 anni fa ha costituito la mia linea di demarcazione e attraverso cui ho sanato tanto delle mie ferite primordiali, ho attraversato quel ponte pericolante con difficoltà e mi sono poi resa conto che, oltrepassato quello, altri ponti mi attendevano e mi attendono.

Quello che posso fare però è testimoniare  che ho visto la luce quando ho deciso di emergere dal dolore, quando ho deciso che volevo  imparare a volermi bene sempre e ogni giorno un po’ di più, quando ho compreso che nessuno arriva mai da nessuna parte ma che tutti abbiamo una direzione, quando ho compreso che volevo imparare ad amare (anche se da brava Vergine avrei preferito un libriccino di istruzioni su come si fa), quando ho compreso che volevo fare qualcosa per stare meglio e potrei continuare senza sosta, in sintesi, quando ho mosso anche un solo e piccolo passo verso di me.

L’Astrogenealogia ci aiuta a identificare le radici delle situazioni che viviamo nel quotidiano, donando loro una spiegazione più profonda che s-fami il nostro bisogno di provviste emotive, lo Yod è una perla preziosa, se vuoi leggere i precedenti articoli eccoli:

Lo Yod: destino o scelta?

Lo Yod tra genitori e figli: luci e ombre a confronto

Un abbraccio

Rossana

Rossana Strika – Astrogenealogia
 Iscrizione SIAF Italia  Counselor olistico n. FR637P-CO
Professionista disciplinato legge 4/2013

Articolo pubblicato all’origine sul sito della Scuola di Astrologia Immaginale di Torino

www.astrologiaimmaginale.com

 

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