Avremo il Plenilunio il giorno 26 agosto 2018 alle ore 13.58 italiane, nel segno dei Pesci a 3.12°.

Arriviamo a un meraviglioso respiro di pace, ristoro e sollievo, come dono di questa Luna Piena, a cui giungiamo dalla Luna Nuova in Leone dell’11 agosto 2018. Ci prepariamo finalmente a entrare in un periodo di stabilizzazione e ritrovo delle quiete, dopo il lungo Corridoio delle Eclissi estivo e la molteplicità di pianeti retrogradi (ora sono “solo” sei, perché Mercurio è entrato in moto diretto il 19 agosto 2018).

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Questo Plenilunio in Pesci, ci conduce nelle atmosfere ovattate e rarefatte del sogno, come quando afferriamo una sensazione, un’atmosfera, un’emozione appena svegli, ma non riusciamo a metterla a fuoco né a comprenderla pienamente con la nostra parte razionale, ma ci piace – ci immerge nella sua liquidità – e ci fa stare lievemente in bilico, in una gestazione, che porterà i suoi frutti più avanti. Un Plenilunio che è una zona di passaggio luce come il crepuscolo o l’alba, in cui i colori non si possono definire perché sono in continuo mutamento. Una radura di silenzio interiore da regalarci per noi stessi, prima di ripartire con l’energia più produttiva già dal prossimo ciclo di Luna che partirà dalla Vergine. Ora non è ancora il momento di cristallizzare forme definite, quindi potete farvi cullare dall’incertezza senza temerla, né considerarla arenante o confusiva come ci hanno sempre insegnato.

Questa Luna Piena formerà delle compenetrazioni armoniche tra gli elementi femminili ricettivi di Acqua e Terra che potranno aiutarci nella ricerca di centratura e stabilità sul finale di questo agosto: un Trigono composto dai segni di Terra – Saturno in Capricorno – Urano in Toro e Sole in Vergine e una configurazione di estrema dolcezza, formata da Nettuno (governatore dei Pesci), in trigono a Giove in Scorpione e sestile a Urano e Saturno, nell’elemento Terra. (i Sestili sono una configurazione armonica che lega elementi simili tra loro, come ora Acqua e Terra). La fusione tra gli elementi femminili ci aiuta a muoverci morbidamente in maniera più pacata e paziente, nella conclusione del ciclo lunare di tutto l’anno nell’ultimo segno dei Pesci ( Luna in Pesci di un anno fa – 6 settembre 2017), traghettati da un’onda marina; è il momento di lasciarci fluire in un riposo emotivo dolce come una carezza in cui trarre ristoro. Ritrovare il sapore di un mondo antico, la nostra Atlandide interiore: quel mondo irrazionale, creativo e pieno di connessioni magiche, che avevamo da bambini (e molti hanno tutt’ora ma forse hanno meno tempo per concederselo), quando giocavamo in una stanza, e quella stanza era un castello, una valle, un regno incantato.

Questo Plenilunio richiama a ritrovare l’incanto perduto o a rinnvarlo provando a dargli spazio, in un momento storico collettivo in cui siamo circondati da antiche strutture che crollano, sia spiritualmente che materialmente. Dovremo attingere a quella fonte di amore e compassione innata in tutti noi, la meraviglia dei bambini di fronte agli animali, alle creature più fragili, il candore che non è mai stato perduto. Per molti è solo sepolto e pare scordato.

Dopo le bollenti energie di Fuoco del Leone attivate e i black out di alti e bassi estremi datoci anche dal corridoio delle Eclissi da luglio 2018, potremo concederci la mollezza del sogno – la pacatezza dell’attesa – la meraviglia della fantasia – la fiducia nell’amore. Potremo, se lo vorremo, riprendere quella parte creativa che è eternamente in contatto con l’anima e la bellezza, potremo disegnare, creare, immaginare mondi, che sono lì e necessitano di venire fuori usando canali non consoni, facendosi aiutare dall’intuito, l’amore ispirato in tutte le sue forme.

Inoltre potremo fluttuare nelle emozioni certi di non perdere il perno con la realtà, aiutati dal grande Trigono di Terra, attivato tra Saturno – Urano e Sole, un perno sicuro, una presa a terra. Una configurazione che richiama alla solidità del nostro essere materia fisica oltre che spirito, e ricontattare le emozioni che non comprendiamo, tramite il magico linguaggio insito nel nostro corpo – primo contenitore materico di cui disponiamo. Potremo fare chiarezza su tutte le questioni legate al costruire e lasciare una traccia concreta nella nostra vita. Riusciamo a occuparci delle questioni materiali della nostra esite,ntenza o sotto, sotto, le sottovalutiamo perché le reputiamo degne di valore? O ci sentiamo in colpa se “possediamo” troppo?

Ogni Plenilunio è proprio quel fare luce – illuminare in modo più amplificato a livello emozionale – alcuni settori della nostra vita, in cui abbiamo appuntato un’intenzione nella Luna Nuova, o semplicemente che vengono fuori in maniera più amplificata nella Luna Piena. Ogni Luna è governata dal segno in cui passa, durante il ciclo dei dodici mesi e ci mostra una modalità di essere e sentire ponendoci in stretto contatto con le risposte emotive. La Luna, che adesso si trova in un segno d’acqua come i Pesci, ha una grande affinità con il fluire emozionale, il sentire, e non mettere resistenza a ciò che affiora dall’inconscio; per questo è un Plenilunio intenso, ma anche molto dolce.

Il Sole illumina la Luna, nella sua posizione di opposizione (nel Plenilunio, il Sole è sempre nel segno opposto alla Luna), e si contrappone come la nostra coscienza, alle emozioni più antiche e reattive del passato. Il Sole, a livello simbolico rappresenta il nostro Io e si pone di fronte alle nostre emozioni (Luna), che divengono il canale di espressione, non la risposta. La Luna si sintonizza e coglie emotivamente ciò che poi andrà in un secondo tempo decodificato, compreso, dalla luce della coscienza (Sole), prendendo distanza da esse, non identificandosi totalmente con loro, ma facendosi tramite e canale. Se piango, se rido, se mi viene ansia, paura, agitazione, ascolto cosa c’è dietro queste emozioni. Una parte di me è identificata interamente in questa emozioni, il mio Ego dà troppo ascolto a queste suggestioni, ma non tutto il mio Sè, che è più ampio e sa attraversarle per comprendere e fare esperienza. I miei stati d’animo cosa mi raccontano? Quale storia mi narrano? Cosa mi vogliono dire affinché la mia coscienza – consapevolezza muti?

Dimentichiamo troppo spesso che le emozioni non sono la totalità del nostro essere, noi rimaniamo spesso intrappolati in esse, odio, rabbia, ossessione, paura e crediamo di essere “solo” quelle cose lì quando entriamo in questi stati vibrazioni più bassi e non riusciamo ad uscire. Secoli e secoli di cultura meditativa orientale ci ha insegnato a non essere totalmente immersi nelle proprie reazioni emotive, anche se noi come occidentali, necessitiamo di più di comprendere anche a livello cognitivo razionale, per poter uscire da certi meccanismi. Ognuno declinerà la strada che più gli è propria, ma in questo Plenilunio, potremo approfittare per fare esercizi di immersione in noi, nel mare aperto delle emozioni sconfinate, senza però identificarci totalmente in loro.

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Io posso fluire attraverso di esse, senza smarrirmi nel mio sentire emozionale.

E il tema dello smarrimento .. è molto caro al segno dei Pesci, che spesso si confonde in altrui emozioni e fa fatica proprio a mettere i confini tra se stesso e gli altri – tra le sue emozioni e la sua vita – tra la realtà e l’immaginazione.

Questo Asse Pesci (Luna)- Vergine (Sole), sembra porci come focus in questo Plenilunio l’imparare la dolce arte dell’integrazione tra i due mondi: ragione, sentimento – realtà, sogno – Come i delfini a filo d’acqua, potremo giungere alla vera libertà interiore suggerita dai Pesci, che non conosce limiti e confini, regole e limitazioni, solo se sapremo prima passare dalla limitazione della materia, e conoscerne il suo linguaggio e funzionamento. Prendere consistenza del Qui e Ora, non essere rapiti dal canto delle sirene, divenire i protagonisti che decifrano le proprie emozioni ascoltandole, accogliendole come portatrici di messaggio. Non essendo governati da esse e dalle loro chimere – Essere rapiti dalle sirene, vuol dire perderci nel passato, o nell’illusione, o nella nostalgia, nel dolore – il dolore va vissuto e attraversato in un tempo naturale per la sua trasformazione, se non avviene questo passaggio diviene stagnazione). Impariamo dunque dal Sole in Vergine e dal prossimo Novilunio il 9 settembre 2018, a sentire la scialuppa che ci riporta a riva – la vicinanza più possibile, alla realtà dei fatti che la vita ci offre – ad accorgerci quando ci raccontiamo false verità per non vedere come stanno davvero le cose – accecati dal canto delle sirene, a cui noi stessi ci consegnamo.

In questo Plenilunio, trovate un posto tranquillo nella vostra giornata e trovate una ritualità che possa essere per voi bella, non importa che sia una meditazione classica, ma sarà importante che voi troviate un momento di pace per voi stessi. Concedetevi l’atmosfera che amate, un profumo, un incenso, una musica, o anche una vasca da bagno in cui immergervi, o l’acqua di un fiume e del mare, qualcosa che vi dia tregua dalle normali attività del quotidiano. Nel nostro luogo protetto iniziamo a pensare a qualcosa a cui teniamo molto nella nostra vita, qualcosa che riguardi degli obbiettivi concreti. Proprio così, con questa Luna in Pesci così sognante, poniamo l’intenzione su qualcosa di materico e terreno, proprio perchè le due cose non sono scisse: la materia è energia concentrata. Avviciniamoci al nostro desiderio attraverso la sacralità della simbologia Pesci, quindi tramite l’immaginazione che non preclude – la fantasia che allarga il campo delle possibilità e il sentimento che dà valore.

Nettuno nei Pesci, in trigono a Giove in Scorpione, sestile a Urano e Saturno, sono proprio lo scivolo sui cui porre ora il nostro cuore.

Concediamoci il sogno più grande. Fluttuiamo in esso.

Immergiamoci nel mistero delle risposte che non comprendiamo senza fuggire in giustificazioni, frustrazioni e motivazioni razionali sul perché non otteniamo quello a cui più aneliamo. Oppure se ora siamo felici, interroghiamoci sulla paura sottostante, a volte conscia, o inconscia il più delle volte, di perdere ciò che abbiamo. Non temiamo le emozioni che potranno giungerci. Tempo fa, avevo fatto un lavoro emozionale, in cui dovevo scrivere almeno 10 desideri, anche i più assurdi e inarrivabili . Ricordo che solo il fatto di concedermi di pensarli, mi causò un enorme conflitto tra tristezza e rabbia. Mi scoprii ad avere una voce interiore che prendeva a sassate quei sogni ancora prima che venissero alla luce, li tiravo giù, non mi concedevo nemmeno di immaginarli, spaventata, disillusa, dicevo continuamente “questo non posso desiderarlo, non accadrà mai e non posso nemmeno chiederlo!”.

Ripuliamo dunque i canali che ostruiscono fin dall’intenzione iniziale, la crescita del desiderio. Lasciamo libera la fantasia di immaginare anche le cose più impossibili – senza etichettarle come tali – e immaginare anche mutamenti tangibili a livello materiale che desideriamo per la nostra vita; come possono essere il lavoro, la realizzazione, la casa, o qualcosa che da tempo inseguiamo, ma pensiamo richieda troppo tempo, fatica e attesa. Il tempo è una questione legata alla nostra percezione, nell’energia universale, tutto è già eternamente presente nell’Ora, nel momento in cui lo riusciamo a concepire con l’intenzione e lo visualizziamo.

Pensiamo a tutti questi desideri che reputiamo difficili e lontani nel tempo come già realizzati.

Immaginiamoli proprio per bene, con tanto di dettagli come colori, atmosfere, e concediamoci questo sogno lucido senza giudicarci ne far intervenire la mente che butta giù e dice “non illuderti, non potrà mai essere così.” Dopo aver lungamente sostato nella bellezza di questo sogno a occhi aperti, chiediamoci queste domande.

Nel perseguire i miei obbiettivi riesco a metterci costanza, amorevolezza, pazienza e umiltà?

Oppure sto nel sentimento dell’impazienza o nella sopravvalutazione delle mie possibilità?

Alzo l’asticella dell’ideale visualizzando solo una riuscita grandiosa, che so benissimo non essere possibile in termini reali, e quindi poi lascio andare il colpo deluso e rassegnato?

Oppure mi pongo nell’estrema lentezza del dettaglio minuziosa, perdendo la visione d’insieme e arenandomi senza andare avanti?

Dove eccedo con la fantasia e il sogno, o dove invece con la schiacciante realtà?

Stare nella reale possibilità della nostra vita è una delle cose più difficili, ma è lì che si attiva la vera magia: radicati al nostro presente e le concrete possibilità, con il cuore ricolmo di sogno, amore, speranza e fiducia. E’ il segreto più antico e banale che ci sia, che si muove in un delicato equilibrio difficilissimo tra illusione e autoindulgenza, durezza e rammarico, debiti e crediti, ma è l’unico nostro vero compito in questa vita, per arrivare a comprendere le semplici legge del karma e della materia.

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Noi oscilliamo spesso tra la continua rinuncia perché teniamo troppo alto l’ideale (ombra indolente del Pesci che fugge la realtà opprimente), oppure la continua critica sabotaggio dei nostri sogni (ombra della Vergine che viene schiacciata dal peso del reale). L’equilibrio sano e maturo del nostro incedere nella vita, né illusi e scoraggiati, né tronfi o arrabbiati perché qualcuno ci deve qualcosa o noi recriminiamo qualcosa, ma essere portatori di bellezza nelle piccole cose da coltivare con costanza, perseveranza e amore, è quello che ci raccontano gli eroi e le eroine delle favole da sempre, immacolati nella loro purezza, alla fine giungono a coronare il loro sogno. Piccoli semi che diventano grandi, un passo dopo l’altro, qui vi è il segreto dei saggi e dei santi, dei mistici e degli illuminati, e delle persone veramente felici. In questo cammino, vita dopo vita, Saturno, maestro di saggezza, con i suoi passaggi e cicli, si impegna nell’aiutarci a comprendere il segreto della semina e del raccolto, anche se noi ci sentiamo spesso ingiustamente puniti dal destino.

Vi auguro dunque di superare i confini già tracciati e andare più oltre dell’oltre, nelle terre lontane dei vostri mondi e sogni fantastici, per poi avere braccia e gambe, sudore e carne, per poter costruire in questa vita terrena, ciò che avete immaginato.

Buona Luna Piena a tutti voi,

Anna Elisa Albanese

” Crolli strutturali rappresentano il vecchio che, inevitabilmente, deve cadere; ci saranno altri eventi naturali che continueranno a far tremare la Terra e a far crollare tutto ciò che è instabile: sarà così visibile è chiaro per tutti che solo la stabilità e l’equilibrio permetteranno di sopravvivere.
Stabilità ed Equilibrio vuol dire essere centrati, allineati e flessibili per poter ricevere, a livello sottile e fisico, tutti i cambiamenti che stanno avvenendo a livello Planetario per potenziare risvegliare i nostri canali e per rendere il corpo fisico in grado di reggere questi mutamenti che mai sono avvenuti così rapidamente se non in tempi molto, molto lontani.” (estratto da canalizzazione di Christallin e Kryon)

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Immagine 1: The Art Of Animation, Aerroscape – Alexander-Rommel

Immagine 2: disegni di STEPHANIE PUI-MUN LAW

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fonte : https://www.sentieroastrologico.it/luna-piena-in-pesci-26-agosto-2018-il-sogno-piu-grande/

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