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Dedico questo semplice e bellissimo articolo di Daniela Martini a tutti i miei amici…a tutti coloro che tuttora soffrono e non riescono a trovare una via di uscita …a coloro che non credono ancora che la propria vita possa migliorare accettando un nuovo “punto di essere” …ai miei cari …e a mia figlia …Grazie Daniela con parole disarmanti nella loro essenzialità hai spiegato una verità che accompagna l’uomo da millenni e di cui solo da poco e attraverso il RISVEGLIO alcuni riescono a consapevolizzare… (Cammina nel Sole)
Prima dei video…….
Ci accadono cose che ci lacerano il cuore.
Diamo per scontato tutto ciò che abbiamo e poi….quando meno te lo aspetti…succede qualcosa che ci squarcia in due.
Perché proprio a me? cosa ho fatto di male? ho dato tutta me stessa! ho sempre cercato di prendere le decisioni migliori, di comportarmi secondo valori morali di tutto rispetto, quindi…perché proprio a me?
Dobbiamo ricordarci di essere Spirito prima che persone.
Se valutiamo per bene la cosa capiremo che essere buoni, comprensivi, aiutare gli altri, essere educati, essere una buona madre, una buona figlia, una buona moglie, consiste in un bagaglio di comportamenti che appartiene alla personalità non allo Spirito.
ALLO SPIRITO NON IMPORTA NULLA DI CIO’ CHE FAI, MA SOLO CIO’ CHE SEI.
Allo Spirito interessa ciò che provi, quali sono le tue vibrazioni, il tuo sentire, e soprattutto allo Spirito interessi solo TU. Non gliene può fregare di meno degli altri, ognuno di noi è divino e per natura dovrebbe vivere secondo la propria divinità. Se essere buona e comportarti bene ti costa fatica e non lo fai volentieri, guidata dal cuore, stai facendo qualcosa di contrario alla tua divinità.
Cosa significa vivere secondo la propria divinità?
Significa fare sempre ciò che è meglio per noi, non per gli altri.
In pole position ci deve essere il nostro star bene, NON CIO’ CHE FA BENE AGLI ALTRI, ciò che ci rende felici, NON CIO’ CHE E’ CARITATEVOLE O EDUCATO, ciò che ci realizza, NON CIO’ CHE LA SOCIETA’ INSEGNA.
QUESTO NON E’ EGOISMO, E’ AGIRE SECONDO NATURA.
Certo, tutto questo NEL MASSIMO RISPETTO PER GLI ALTRI, non posso creare la mia felicità passando sopra al prossimo, schiacciarlo pur di raggiungere la mia meta, questo non è divino.
Non è divino nemmeno prendere decisioni affrettate e fare cose che crediamo giuste per noi, mentre potrebbero essere solo re-azioni dettate dall’orgoglio, desiderio di vendetta, o bramosia di raggiungere alte vette appartenenti al mondo materiale.
Dobbiamo sempre ascoltare il cuore, la nostra divinità ci parla attraverso di esso, respiriamo a lungo, in silenzio, leggiamo dentro di noi, nel silenzio la voce della divinità si sente benissimo se c’è l’intenzione di ascoltarla e se la seguiamo non sbagliamo mai.
Devo saper valutare cosa posso fare io, di meglio per me, senza danneggiare nessuno, e questo è difficile, perché se ad un certo punto della mia vita credo fermamente che il meglio per me sia di andare a vivere in un luogo sperduto della foresta tropicale, la mia famiglia soffrirà per il mio allontanamento, cercherò le mie migliori parole per informarla, facendo il possibile per renderle la cosa meno pesante, il meno traumatica possibile, ma se continuerà a soffrire sarà un problema suo, io devo assolutamente rispettare ciò che mi dice il cuore.
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Allo stesso modo se mi viene a mancare una persona cara, magari ancora giovane, per un trauma improvviso, soffro, perché? perché la mente mi suggerisce che questo è sbagliato, ma chi mi ha detto che è sbagliato? mi è stato insegnato, ma è l’insegnamento ad essere sbagliato, non voglio insinuare che non devo soffrire, certo quella persona mi mancherà, non potrò più toccarla, forse non sarò in grado di sentirla, ma chi mi dice che per lei non sia la cosa migliore? probabilmente è la sua divinità che ha preso quella decisione, è solo il corpo fisico che ha smesso di esistere, in verità ella esiste ancora, appartiene solo ad un’altra dimensione, e se fossi capace di connettermi con l’Energia Divina, forse potrei ancora comunicare con lei.
Capisco che questi discorsi possano raggelare le menti e magari anche irritare, ma solo entrando in questo nuovo paradigma possiamo sperare di smettere di soffrire, è l’unica strada, che ci piaccia o no.
Non è colpa nostra se ci hanno insegnato che la famiglia è la cosa più importante che abbiamo, è il nostro rifugio, la nostra culla, deve arrivare il momento in cui tutto va ribaltato, la famiglia è importante come tutto ciò che mi circonda e appartiene al creato, ma la cosa più importante che abbiamo è la nostra divinità, siamo noi stessi, quando lo capiremo smetteremo di soffrire.
La vita ci mette sempre davanti a prove da superare che hanno lo scopo di risvegliare la nostra divinità, è la nostra divinità, cioè quella parte di noi che abbiamo dimenticato di possedere, che crea le situazioni giuste per farci evolvere, per riscoprirla, per considerarla e riappropriarci così del nostro potere. Si perché la nostra divinità ha un potere enorme che vuole riconsegnarci.
ALLA NOSTRA DIVINITA’ NON IMPORTA SE PER IMPARARE DOBBIAMO SOFFRIRE, ESSA NON CONOSCE LA SOFFERENZA.
La sofferenza è causata dalla mente che ci suggerisce che la malattia è sbagliata, che la disgrazia che ci è accaduta è una scarogna nera perché sono sfigata, che il mio gatto è morto mentre quello dei vicini, molto più vecchio, è ancora li, pimpante ed allegro che scorrazza nel cortile, e questo non è giusto.
Perché proprio a me?
La nostra divinità è il migliore dei maestri, tutto ciò che fa è perfetto, se soffro è perché la mente mi dice che quella vicenda che mi è capitata è sbagliata. In verità non è sbagliata, mi sta solo insegnando a superarla senza giudicarla, mi sta insegnando ad essere superiore anche di fronte a ciò che reputo grave.
Perché mi deve insegnare tutto questo?
Perché quando verrà il momento di dover lasciare il corpo fisico, io devo sapere che continuo ad esistere, di colpo mi ritroverò nella mia divinità, totalmente, sarò solo quello, e non dovrò perdermi, se sarò già abituata ad essere Lei, saprò cosa fare e dove andare, in caso contrario andrò a far parte di quel grande nugolo di anime vaganti definite “Anime perse”.
La nostra divinità vuol solo ricordarci che c’è, che siamo noi, che la mente…mente, è per questo che si chiama così, mente a causa delle convinzioni che ci hanno messo in testa fin dalla nostra nascita. Convinzioni errate, contro natura, che per tutta la vita ci assorbono e ci guidano e noi siamo convinti che sia giusto comportarci in quel modo, come ci è stato insegnato.
CI HANNO RACCONTATO UN MARE DI BALLE CHE NOI OGGI RACCONTIAMO AI NOSTRI FIGLI.
E’ dura, è difficile, è un “lavorone”, ma se vogliamo smettere di soffrire è l’unica strada.
Noi siamo la rosa, il dolore è solo la spina della rosa ed essa l’accetta. La sofferenza viene solo dalla mancata accettazione della spina.
Per iniziare dobbiamo a tutti i costi trasformarci in guerrieri, ed accettare la sofferenza come una normale manifestazione della nostra divinità, poi, mano a mano che impariamo, la sofferenza diminuisce fino a finire,
e allora sarà solo gioia.
Daniela Martini
Fonte : https://luniversonelmiosilenzio.wordpress.com/2016/08/26/ma-perche-proprio-a-me/
Bacheca FB : https://www.facebook.com/dani.martini.982?fref=ts
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QUI TROVERETE L’ALTRO VIDEO CONSIGLIATO DA DANIELA: https://www.facebook.com/DanielLumera/videos/1049837008427948/
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