Mi sono persa, tante volte (e ancora accade).
Non sapevo pormi le giuste domande.
Non sapevo che la domanda determina la risposta.
Sì, intellettualmente lo sapevo, ovvio.
Ma non lo sentivo nel profondo delle mie cellule.
Se non senti lo Spirito nel profondo delle cellule, se non senti il tuo corpo, come fai a sentire quando la risposta “giusta” arriva?
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La mente è molto scaltra, sa creare uno strato tra te e il mondo facendoti credere di essere separata.
E’ così scaltra che a volte toglie quello strato e ti senti invasa, immersa nel e dal campo emozionale e mentale energetico dell’altro…e non capisci più nulla.
Non è colpa della mente, semplicemente fa quello che fa.
Diresti ad un bambino di due anni che è colpa sua se non comprende il pericolo che vi è dietro un muretto che divide la strada da un dirupo?
Così è la mente, fa quel che sa fare e quando va in dissonanza, ti fa credere che ti perdi.
Ecco, ho creduto tante volte di essere persa.
Lo ero.
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Lo ero perché non vedevo, non sentivo la Vita (il soffio dello Spirito) nelle mie cellule.
Certo, sentivo il mio corpo.
Sentivo i suoi dolori, le tensioni muscolari, il nervosismo associato alla sindrome pre-mestruale, il mal di testa e lo stomaco chiuso, un improvviso acuto “pungiglione” nel punto del fegato, dell’occhio, della spalla. Sentivo tutto, sentivo tanto.
Ma non sentivo la VITA nelle mie cellule.
Facevo le domande di testa, osservando il sintomo da un punto di vista psicosomatico: “cosa mi dice questo mal di testa?”, “qual è il significato di questo dolore al piede?”…e la mappa psicosomatica, che è molto molto precisa, mi dava un indicatore intellettuale…troppo spesso non andavo oltre, non RESTAVO NEL SINTOMO in assenza di giudizio, significato, e in totale presenza con il respiro.
Ho imparato a pormi le domande giuste, esperienza dopo esperienza, fallimento dopo fallimento, perché ogni fallimento è sempre un successo se lo guardi e lo osservi come insegnamento.
Ho imparato a pormi le domande profonde, quelle che sono coerenti con le priorità dell’Essere, ribaltando tanti punti di vista.
Mi sono persa tante volte (e ancora accade).
Prima pensavo che fosse sbagliato e una perdita di tempo, perdersi.
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Ora so che è una deviazione necessaria per riportarti sulla Retta Via, che porta in sé tanta bellezza.
Un giorno che ero davvero persa e sull’orlo di prendere psicofarmaci (che non ho mai preso, grazie a Dio), mi chiesi: davvero la vita è solo questo? Davvero la vita è solo dolore? Non è possibile!
Mi arrivò una risposta.
Non solo la vidi e la consapevolizzai con la ragione.
La sentii forte.
Nel profondo del cuore, in ogni cellula.
Aveva il sorriso dei miei figli.
Il loro sguardo bisognoso di me, della loro mamma.
Fu un miracolo d’Amore.
Ero persa, sì, ma non presi gli psicofarmaci…sarebbe stata la via di fuga più facile.
Decisi di restare.
Di assumermi la mia responsabilità di Madre.
Di adempiere alla Promessa dell’Amore della Vita per la vita.
Mi sono rimboccata le maniche e ho iniziato a riprendere la Retta Via.
Ostacoli, sassi in mezzo al cammino, fossati colmi di fango, ma anche tanti momenti di sole radiante ed irradiante, di incontri angelici e pacificanti.
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Ora non temo più di perdermi anche se, quando accade, attraverso del dolore emozionale con sintomi fisici in risonanza.
So che ogni volta vi è un tesoro.
Come dentro una conchiglia.
Ma solo se nutro speranza, fede, fiducia e grazia.
Solo se mi fido e mi affido all’immenso potere pacificante dell’Amore Cristallino.
Così è.
Manuela Forte
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