Sono sempre più certo che la vita di ogni essere umano oltre alla sua fine, abbia anche un suo fine. Non è un gioco di parole e tanto meno una trascurabile sottigliezza. Il fine rappresenta lo scopo dell’essere qui, non per caso, e del far parte di un disegno universale, del sentirsi una pedina in mano a forze superiori.
Proprio per questo motivo ci viene concesso un talento, una capacità attraverso la quale possiamo raggiungere il nostro scopo. Ma non siamo soli, per guidarci l’Universo crea una serie di eventi e segni, che noi chiamiamo banalmente “coincidenze“, ma se ben compresi e interpretati, ci aiutano a percorre il nostro sentiero.

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Purtroppo però, la maggior parte degli uomini e delle donne, nell’attività frenetica della loro quotidianità, tra uno stress e l’altro, non hanno tempo (così dicono!) di interpretare questi segni e queste coincidenze della propria vita, immersi come sono nel lavoro, nel fare la fila alla posta e nell’imprecare contro quell’automobilista che gli taglia la strada o che gli frega il parcheggio. Di conseguenza non solo faticano nell’interpretare determinati eventi, ma faticano anche a scoprire il proprio talento e pertanto non riescono a distinguere qual è lo scopo della propria vita. Ovvero, cosa si è venuti a fare.

Ecco perché la vita di molti esseri umani è vissuta solo a livello animale, fatta di istinti quali mangiare, dormire, riprodursi, per poi morire. Questo perché ogni essere umano che non si sforza d’individuare il proprio fine, vive, dal punto di vista spirituale, una vita senza senso. Tutto ciò comporta il fatto che dovrà tornare e ritornare ancora attraverso altre vite, fino a quando la sua anima (che parola meravigliosa!) non avrà capito/scoperto qual è il suo ruolo all’interno del disegno universale, insieme al compito che l’Universo si aspetta da essa.

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A questo punto voglio citare un pensiero del grande filosofo armeno Georges Ivanovič Gurdjieff:

Una percentuale considerevole della gente che incontriamo per via è vuota dentro, cioè, in realtà è già morta. È una fortuna per noi che non lo vediamo e non lo sappiamo. Se sapessimo quante di queste persone sono in realtà morte e quante di queste persone morte governano le nostre vite, impazziremmo dall’orrore

A qualcuno questo pensiero può suonare come un’eresia, per altri può essere un’offesa…ma è la sacrosanta verità.
La maggior parte degli esseri umani è come se fossero già morti e non lo sanno. Pensano di essere vivi perché si svegliano la mattina, ma in realtà stanno solo passando da un sonno orizzontale ad un sonno verticale. Compiono una vita senza scopo e in maniera totalmente automatica e meccanica. Provate ad osservare per credere!

Per l’Universo non conta essere ricchi, potenti ed avere successo. Contano le Opere! Un’opera può essere semplicemente quella di migliorare noi stessi, per aiutare gli altri. Non servono i soldi per migliorarci, per perfezionarci ed elevarci… basta seguire i cartelli stradali che incontriamo lungo il nostro sentiero, sì proprio quelli che noi chiamiamo coincidenze. Sta a noi saperli trovare ed interpretare per operare le giuste scelte di vita!

Tragicomico

Fonte : http://www.tragicomico.it/non-siamo-qui-per-caso

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