Il 04 febbraio 2019 alle 22.04 ora italiana la Luna si congiunge al Sole a 15° Aquario, diventando Nuova, chiudendo ed aprendo un nuovo ciclo. L’Aquario è un Segno d’Aria che possiede qualità innovative. Diffonde un flusso potente di destrutturazione di ciò che ormai è vecchio e non possiede più la forza di esistere. Si sta facendo spazio ad altro. Infatti il Novilunio accade in congiunzione con Mercurio (19°), la Mente Telepatica, e la Luna Nera, Lilith, a 20°. Quest’ultima è un aspetto contraddittorio che ciascun umano custodisce, ciò che non amiamo di noi, a cui siamo ciechi. E’ dunque importante diventarne consapevoli.
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Luna e Sole congiunti ripropongono ciclicamente la ricostruzione dell’Androgino, la condizione umana originaria, prima che ci venisse inserito il corpo calloso a separare ciò che era integro e totale.
Ogni mese le fasi lunari ci ricordano che siamo uno, nella sua danza tra la Terra ed il Sole. Ciclo dopo ciclo stiamo cominciando a ricordare. Che cosa?
Che la dualità non è separazione.
La dualità è complementarietà.
Ciò da cui ci sentiamo respinti è ciò che maggiormente ci appartiene ma ce ne siamo dimenticati. Ciò che vorremmo ma percepiamo così lontano, è già nostro, fa già parte del nostro campo energetico. Basta solo accorgercene con il senso profondo della nostra totalità. Se ancora continuiamo a sentirci soli e separati da ciò che definiamo benessere, è perché ancora non vogliamo staccarci dalla parte fragile, o meglio, ancora non accettiamo la fragilità e ne siamo succubi. Perché mentre non l’accettiamo, essa ha già invaso ogni respiro ed ogni sguardo con cui ci rivolgiamo al mondo, chiedendo ad esso di risolvere i nostri problemi.
E allora?
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E allora lasciamo che il freddo della fragilità ci avvolga in maniera consapevole, respirandoci dentro, e accorgiamoci che mentre questo accade, nulla accade, non moriamo. Anzi, tutto potrebbe accadere, nel cambiamento della percezione di noi stessi in quel momento. Perché mentre lasciamo che sia, quello spazio che si crea dentro, ciò che abitualmente veniva percepito come vuoto e freddo, si trasforma e diventa Compassione. Ed è la frequenza che si sta diffondendo sempre più.
Ci vuole forza a rimanere nel disagio, perché è uno stato che logora mente e fisico. Ci vuole amorevolezza, tenerezza e coraggio per uscirne, per permettersi di essere totali; silenziosi e ritirati, ma anche spavaldi e chiassosi. Siamo sempre noi, impauriti ma impavidi. Questa è la totalità, a noi la possibilità di esprimere ogni singola parte di sè.
Il Novilunio congiunto alla Luna Nera, l’Eretica e la Ribelle, mostra una natura desiderosa dell’Uno (Sole e Luna congiunti) ma ricercatrice della propria individualità. Come conciliare? Essendo.
E’ questo il tempo della ricongiunzione. Individualmente autorevoli nel reciproco supporto esterno con quegli esseri che ci stanno accompagnando nel viaggio. Non annulliamoci più per gli altri. E’ energia vecchia. Che ognuno conosca se stesso e le risorse a disposizione e splenda dei propri veri colori. Gli altri si sentiranno invitati a fare altrettanto. Se così non fosse, permettiamoci di spostarci, alla ricerca di chi non si senta minacciato. Ciò può voler dire che ci stiamo dando una nuova occasione. E questo è il tempo per farlo.
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Dal punto di vista dello Tzolkin, il Novilunio cade nel giorno del Vento Bianco Spettrale, Kin 102, giorno 11 dell’Onda dell’Umano Giallo. Il Kin 102 ricorda la leggerezza dell’essere, ma solo dopo che abbiamo accettato pienamente di incarnarci con amore sulla Terra, accettando il nostro corpo e la vita che ci siamo costruiti. L’Onda dell’Umano è un tempospazio di 13 giorni che ci invita a questo, a prendere una forma fisica che ci permette un’esperienza sensoriale profonda di amore. Torniamo ogni volta per innamorarci di noi, del pianeta, dei nostri simili. Ricordiamocelo! Così potremo fare come il Vento Spettrale, emanare liberamente i nostri veri colori, l’Arcobaleno di cui ognuno è portatore. Prendiamoci cura del corpo energetico coltivando la consapevolezza, la centratura, l’amore, la compassione, la forza, il coraggio. Ogni volta che sorridiamo, eleviamo la frequenza. E se ci sembra un’energia incontenibile, scarichiamola dentro il corpo attraverso le gambe, lasciamola scendere fino alla Terra. Questa pratica favorisce il processo di incarnazione, collegandoci con il Cuore della Madre. In quel modo fungiamo anche da antenna. Questo è il nostro compito. Ricordiamocelo.
In lak’ech!
Stefania Gyan Salila
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