Questo è un passaggio fondamentale che segna la fine di un ciclo durato tre anni di Saturno in Capricorno e che lascerà spazio al vero inizio del 2021 solamente nella prossima luna Nuova in Aquario il 11 di febbraio. Questo perché non siamo interiormente allineati con il calendario usato comunemente che deriva da “calenda”, ovvero il “libro dei conti” che serviva per un puro interesse economico. Il calendario attuale ha segnato la perdita del senso del tempo del cuore e della connessione profonda.
Guardiamo questa energia e cogliamo il lato più profondo di essa: siamo davanti alla possibilità di radicare (Capricorno) una ribellione (Aquario) verso quegli schemi (marte congiunto a urano in toro e a Lilith quadrati a Saturno, Giove e Mercurio in Aquario) fissi e tradizionali che sono dentro di noi e a cui siamo fedeli. Ma in Capricorno non solo si trovano il Sole e la Luna, ma questi sono congiunti a Plutone!!!
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Quale trasformazione ci sta spingendo a sradicare la nostra fedeltà alle regole, al senso del potere centralizzato e globalizzato, agli abusi manipolatori di ciò che sono le imposizioni di Papà Stato, l’autorità! Che belle parole…e allora tutti a scontrarsi con l’autorità, come fanno i bambini quando i grandi gli dicono di non poter fare qualcosa e che, furbamente, pensano di farli “fessi” e di riuscire a fare ciò che vogliono prendendosi il potere con i capricci, con i musi lunghi, con le alzate di testa, con la fuga, azioni che generalmente durano poche ore per poi rendersi conto che non è servito a nulla.
Ci viene richiesto di essere adulti e avere discernimento. Stiamo entrando sempre di più nel caos illusorio dell’Ego, propriamente detto in psicologia IO. Lui pensa di aver capito tutto, di essere furbo, di poter essere libero finalmente andando contro l’autorità, unico scopo che ha per confermare il suo potere che ricerca incessantemente. Ricordiamo storicamente che le Crociate erano le Guerre Sante in nome di Dio? Dio ha mai detto di fare la guerra per caso? E che parte dell’umano ha deciso un’azione come questa in nome del Misericordioso?
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Andiamo a vedere cosa c’è dietro. Contro chi ti stai ribellando? Cos’è la ribellione in sé?
Siamo in un mondo duale e ci sono sempre due lati della medaglia, due “tizi” che vivono dentro di noi e che hanno bisogno di cercare un contatto tra loro, descritto da C.G. Jung come l’Atteggiamento religioso, quello attento e scrupoloso delle proprie profondità, l’unico possibile per creare quel connubio che ci fa evolvere e individuare, ovvero diventare ESSERI IN-DIVISI, ovvero UNITI dentro. Conosci i due che vivono dentro di te?
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Chi si sta ribellando quindi? Ricordati di iniziare a vedere la vita come due poli indivisibili. Altrimenti non potrai mai integrare realmente te stesso/a ed è questo che hai bisogno di fare, l’unica cosa che serve per cambiare la realtà fuori e per stare bene e fare quel salto di coscienza che tanto cerchi.
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La ribellione è l’altro lato della medaglia della prigionia. Sembra una cosa positiva ma se lo fai dal tuo IO (Ego) sarai ugualmente imprigionato dentro di te, perché sei in reazione, cosa che oggi è evidente nella maggior parte delle situazioni che vediamo nel collettivo, visibile per chi ha occhi per vedere la profondità. Il ribelle che lo fa per potere, così come il carnefice che imprigiona per potere, fa la stessa cosa del suo avversario e rimane nella stessa prigione, ma dipinta di libertà. SEI COMUNQUE FEDELE A UNO SCHEMA, ma non te ne accorgi.
Come ci si ribella quindi? Come si raggiunge la libertà?
Se ancora guardi fuori e dai la colpa a un social, a un governo, a un ordine mondiale, a un presidente, non sei libero. Certo che esistono. Ma se esistono è perché la maggior parte del collettivo è “vittima” e “carnefice” (sono strettamente legati, basti leggere il triangolo di Karpan) allo stesso tempo e lo permette proiettando questa realtà fuori di sé. Ti assicuro che se dentro fossimo tutti nella strada dell’individuazione, processo naturale dell’Anima, quindi in contatto con essa e la sua naturalità, questa realtà non esisterebbe nemmeno. Se sei in reazione fuori, non sei nell’Anima. Se sei in accusa fuori non sei nel cuore.
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Quando si fa la vera rivoluzione si manda tutto per aria e basta senza tanto baccano. Ho spesso descritto come nella vita ci sia la rivoluzione silente, quella vera, quella per la libertà duratura, non si grida, ma si mette in atto. Quando prendi una decisione vera nella tua vita, con forza e discernimento, hai mai urlato veramente e fatto il diavolo a quattro per metterla in atto? Ricordati quando eri adolescente come facevi, serviva veramente? Eri solo in reazione perché dietro senti la ferita che non hai ancora riconosciuto.
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Questo passaggio ci permette di avere una possibilità di fermarci e guardare dentro di noi. Spesso la ribellione ci porta all’estremo opposto di un equilibrio che deve ricrearsi e quindi, è funzionale al dopo. Ma quanto vogliamo far durare tutto questo? Perché hai tanta paura di entrare dentro di te, cercando ogni scusa e colpevole fuori pur di non fermarti e sentire il dolore di quella prigionia dagli schemi mentali ed emotivi che porti dentro?
Ho scritto sulla buona e cattiva coscienza, dove Bert Hellinger ha davvero fatto un lavoro sublime per farci comprendere come siamo imprigionati in questa fedeltà familiare che poi proiettiamo su tutta la realtà da adulti, continuamente.
Ogni famiglia ha la propria coscienza. … Se seguiamo le istruzioni di questa coscienza, abbiamo una buona coscienza. Questo significa che abbiamo la certezza dell’appartenenza. Se violiamo le istruzioni della nostra coscienza, abbiamo una cattiva coscienza. B. Hellinger
Se sono in buona coscienza con la mia famiglia di origine, non potrò agire in cattiva coscienza e liberarmi dagli schemi familiari e sociali quando sono adulto. Devo prima aver fatto quel passo di libertà adolescenziale, il famoso rito di passaggio interiore e non esteriore (ovvero non basta vivere da soli o essersi creati una famiglia propria). Devo essermi sentito colpevole per aver tradito la mia famiglia. Per aver abbandonato e non aver ubbidito. Il rito di iniziazione all’adultità avviene solo in questo modo. Devi aver sentito la perdita e il dolore del senso di solitudine profondo e di non appartenenza. Ma non esserti ribellato a esso, ma averlo accettato e attraversato stando dentro a quel dolore che è liberatorio, ovvero fa morire il tuo IO.
TI DEVI FERMARE e guardare dentro, cosa ti risuona di questa storia? Chi stai proiettando fuori? Quale parte di te non vuoi far crollare? Quella che si sente furba e importante? Quella che ha bisogno di riconoscimento? Di essere speciale? Di essere il risvegliato migliore? Quale bisogno profondo porti dentro che ha bisogno di TE e non di affermarsi nel Mondo con violenza e accuse.
Mi dispiace parlare così, ma qualcuno deve dire cosa ci sta dietro a tutto questo movimento che sta accadendo. Il collettivo è in reazione nella superficialità dei fatti. Come chimere sono passate mille visioni, complotti, idee, da un anno a questa parte, che non si sono avverate. Siamo tanto lontani dal nuovo Mondo se ancora lasciamo che l’IO domini la nostra vita.
Disse Freud. “L’IO non è padrone in casa sua”. Perché la vita tende a distruggerlo e farlo morire, ma in una società che non accetta la morte, cosa possiamo comprendere? Dobbiamo morire a noi stessi. Dobbiamo sentire quel dolore della morte (Plutone). Ma questa strada non è per tutti. Pochi riusciranno a fare quel salto dentro di sè, pochi lo hanno già fatto. La via è sempre più definita. Ti auguro di trovarla. Il resto serve a poco.
C’è un’ultima cosa che desidero dire: il crash psicologico che sta avvenendo, silente ma molto potente, è e sarà epocale. L’essersi sentiti buttati nel disastro economico da un giorno all’altro, senza lavoro, senza possibilità di riscatto, con cambiamenti radicali nei ritmi di vita, nei movimenti, ha provocato un crollo psicologico molto importante. Scriverò un articolo dedicato perché ne vale la pena ma, in un collettivo che non accetta la morte (e non mi riferisco solo alla morte fisica) queste sono le conseguenze. Non vogliamo far morire il nostro IO e ci aggrappiamo a qualunque via di fuga e strategia, anche con le migliori intenzioni, ma non ci accorgiamo. Questo è l’umano e la sua povertà risiede dentro.
Questo è il grande passo misericordioso dell’apertura cristica del cuore che possiamo praticare sulla Terra. Ma ad oggi, la nostra società globale è costruita sulle tre esse: Successo, Soldi e Sesso. E queste sono le conseguenze. Non si può andar oltre se non si muore a se stessi.
E quest’anno 2021 ci da questa possibilità a sempre più persone che vorranno attraversarla. ecco perchè l’ho definito LA CHIAMATA. Ne parleremo.
Buona trasformazione.
Francesca Ollìn
*copia consentita con citazione della fonte e rispettandone la forma integra
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