Avremo la Luna Nuova nel segno dello Scorpione a 26.25° nella mattina del 18 novembre alle 12.42 italiane.
Eccoci di fronte al fenomeno di Novilunio, in cui possiamo darci l’intenzione di porre un nuovo respiro più ampio che possa abbracciare chiarificazioni, rilasci di situazioni che sono statiche o non riusciamo a lasciare andare ed emozioni che possano esprimersi in maniera sempre più fluida fino al Plenilunio del 3 dicembre 2017 nel segno dei Gemelli in cui sarà possibile esprimere tramite la comunicazione quello che adesso è ancora in fase interiore.
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Come nel concepimento, il seme del nuovo c’è e non si vede, rimane raccolto, oppure poco chiaro proprio perché non è ancora per noi raggiungibile – Novilunio o Luna Nera – un contenuto latente, un germoglio, un seme. L’invito a guardare dentro di noi, piuttosto che fuori di noi, è uno dei grandi messaggi di questa Luna Nuova che giunge dopo un mese molto intenso a livello emozionale, e questo Novilunio non sembra essere da meno: Sole e Luna congiunti in Scorpione si accompagnano in congiunzione (larga), con Venere e Giove, a loro volta congiunti nel segno – questo ci mostra interamente il campo interessato: i sentimenti e tutti i meccanismi sotterranei di coercizione, ripetizione, paura, e attaccamento, di cui non siamo coscienti. Inoltre Plutone, governatore del segno dello Scorpione forma una doppia quadratura; una con Marte in Bilancia e l’altra più ampia con Urano in Ariete che si oppone a sua volta a Marte in Bilancia. Questo aspetto è indice di tensioni sepolte, lentezza e ponderazione della via di risoluzione, ma è portatore in sé di un grande potenziale di cambiamento. E per tutti i cambiamenti coraggiosi, si oltrepassa la porta delle nostre paure più radicate.
Una Luna Nuova che solitamente dovrebbe aprire il mese e che si prepara all’entrata del Sole in Sagittario e invece paradossalmente “chiude” il mese nel segno dello Scorpione agli ultimi gradi, dove già abbiamo avuto tutto il mese forse concentrazioni di pianeti. Che vuol dire questo?
Dobbiamo ancora ultimare un processo di trasformazione e purificazione nelle emozioni e nelle relazioni che stiamo vivendo attualmente nella nostra vita – passare dalla cruna dell’ago e riconoscere ciò e chi ci dà vita, e chi e cosa invece ci porta in un qualcosa che possiamo definire come distruttivo o vizioso, inquinato o non pulito. Ricordate il detto “E’ più facile per un cammello passare dalla cruna dell’ago che per un ricco andare in paradiso?”. Una metafora che in questo momento uso, non chiaramente per emettere qualche tipo di giudizio sulla ricchezza, ma per dare l’idea del passaggio richiesto: possiamo cambiare qualcosa di molto grande solo se riusciamo prima a giungere alla nostra zona di totale innocenza “Beati i pure di cuore perché vedranno Dio”. Se siamo dentro a meccanismi o situazioni che ci fanno male o feriscono, vuole dire che essi hanno ancora ha una presa su di noi e quindi quel meccanismo distorto ci appartiene in qualche modo.
Ognuno può mettere al posto della parola “Dio” quello che vuole, possiamo chiamarla Anima, Sè, Sè Divino, Sè Superiore, Spirito, Amore Universale, Universo, ma ciò che più conta è ritrovare questa cosa che è rimasta intaccata ed è sempre stata con noi, in ogni esperienza, anche la più dolorosa e ci ricorda quando la sentiamo affiorare, che noi non siamo “solamente” identificati e definiti dal nostro involucro caratteriale, dai nostri pensieri fino ad ora e dalle nostre certezze di pensiero, ma siamo permeati da una presenza più ampia, salda e intaccata, pura e che non ci abbandona mai e a cui possiamo sempre tornare.
Un mondo sacro e prezioso, infinito ed eterno.
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Può essere visto come una grande madre ancestrale, che al di sotto di ogni nostra azione vigile, se impariamo a sentirla, ci porta nel flusso della vita. Noi, ancorati troppo spesso solo a ciò che vediamo e percepiamo con i 5 sensi e ciò che ci circonda nel presente, possiamo adesso provare ad affidarci al trovare e vedere quella neve immacolata, non calpestata da delusioni, pensieri fissi, schemi e ragionamenti unilaterali che può essere chiamata purezza del cuore.
Quella bontà e quell’ingenuità vitale dei bambini o dei pazzi, (e non parlo di buonismo, ma di bontà) il candore di tutte le nostre intenzioni, semplici, lineari e senza doppi fini. Noi pensiamo di non averne? Pensiamo sia troppo tardi? Pensiamo che qualcosa o qualcuno ci abbia tolto quella purezza? No, è sempre lì, sta a noi provare a togliere tutti gli strati che l’hanno coperta e ritrovarla. Questo ciclo lunare può essere l’occasione per iniziare il cammino finalmente verso la strada di Casa.
Cosa fa un bambino quando vuole una cosa? La chiede.
Cosa fa quando sta male? Piange.
Noi siamo in linea con la nostra verità emozionale?
Chiediamo davvero quando abbiamo bisogno o aspettiamo di ricevere aiuto? Oppure ancora peggio, non chiediamo perché non abbiamo paura del rifiuto, ma pretendiamo che gli altri capiscano e che ci sorreggano comunque?
Quando stiamo male riusciamo a piangere come un bambino, o rifiutiamo il nostro stesso dolore trattandoci con durezza, o ancor peggio negandolo?
Sole e Luna congiunti in Scorpione formano una coppia di integrazione di energie maschili (Sole – Io cosciente attivo) e femminili (Luna – Polo ricettivo reattivo), pronti vicendevolmente integrare i due emisferi attivo e ricettivo, e calarci ancor più profondamente nella verità del sentire,costi quel che costi, a donarci il loro sguardo fino dentro le cose. Ove la luce non giunge, lo sguardo è costretto a farsi più fino e imparare a distinguere nelle ombre delle cose, facendo attenzione a non scambiare un tavolino per un mostro, oppure il contrario, non cadiamo vittime dei nostri antichi mostri interiori, dei fantasmi che ci hanno abitato e che ancora ci mostrano cose non vere. Quindi mentre viaggiamo in questa notte senza stelle, la notte dell’anima, la notte più nera senza luna che non si vede, ma che è presente nella sua prima gestazione, apriamoci alla scoperta di cose che possono rivelarsi più belle di quelle che pensiamo. Oppure prepariamoci ad accogliere verità che il nostro Io reputa scomode, ma che sono necessarie, per andare nel luogo ove si sono formate – intenzione – prima di diventare manifeste e tangibili.
C’è sempre un momento nella nostra vita, in cui possiamo riconoscere l’inizio della valanga, o l’inizio del seme della discordia o della delusione, dove abbiamo smesso di lottare o di cadere, dove ci siamo arresi o dove abbiamo dato la colpa e lì ci siamo arroccati sentendoci vittime impotenti. Quel luogo emotivo, dove ha avuto inizio la nostra stessa parte autodistruttiva o sabotante l’abbiamo scordato, e poi magari a distanza di anni, la realtà fuori manifestata – ma noi l’avevamo già creato il nostro inferno. Era dentro di noi. Nel caso di una relazione, sappiamo benissimo quando abbiamo smesso di crederci, o quando abbiamo smesso di investire, lì in quel punto c’è parte fondante della nostra responsabilità di eventi che ora forse ci troviamo a sciogliere. Oppure ora la vita ci mostra il risultato di cose messe in moto tanto tempo fa, che solo adesso (sopratutto in questo anno di Giove in Scorpione che può fare luce), possiamo riconoscere come vere, e riconoscerci come co – agenti in prima persona dei fatti, che come il gioco del domino, hanno preso dimensioni più grandi in un susseguirsi di effetto a catena.
Non temiamo questo confronto con la verità, riavvolgiamo il nastro, è necessario per poter sciogliere, come un filo di lana ingarbugliato, il nodo rimasto a lungo nascosto alla vista, e il primo tassello del domino che ha dato l’avvio a tutte le conseguenze.
Venere e Giove sempre nello Scorpione compiono un trigono a Nettuno nei Pesci il permesso a perdonare, perdonarci dell’innesto, e lasciare andare ciò che è stato. Decidere come e amare e chi, d’ora in poi – cercare la profonda verità dentro noi stessi e seguirla senza più fiatare e soprattutto senza più paura. Buttiamo via le maschere e i discorsi di convenienza, solleviamo la testa da sotto la sabbia, i compromessi e le bugie, e tiriamo fuori la semplicità del vero e arrivare a una rinnovata chiarezza, leggiadria e pulizia di comunicazione per il Plenilunio in Gemelli del 3 dicembre.
Vi sembra troppo poco tempo per le chiarificazioni di una vita intera?
Si lo è. Proprio per questo è il momento di andare in fondo dove non si ha mai il coraggio di andare e dove l’acqua alta ha coperto e sfuocato, mistificato e privato anche la nostra libertà decisionale, che può avvenire solo nella massima limpidezza.
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Plutone in Capricorno nella sua quadratura a Marte in Bilancia, sta ponendo tensione massima nell’ambito dove ci sentiamo bloccati, fermi o dove ci pare di non trovare svincolo, quindi quello che possiamo fare in una sensazione di fermo, è guardare. Come fossimo a teatro o nel film della nostra vita, il Novilunio in Scorpione dilata come in un cinemascope, gli errori, che poi errori non sono mai, che abbiamo compiuto nel cammino o le cose di noi stessi che abbiamo trascurato di ascoltare e che adesso si presentano impellenti.
Marte in Bilancia sarà inoltre in opposizione ad Urano in Ariete per tutto il ciclo lunare, fino al Plenilunio e mostra una tensione interna tra il lato di noi che vuole ribellarsi, reagire immediatamente, la parte nostra istintiva stanca di alcune cose e la parte della mente che ancora pondera e deve scegliere come attuare il mutamento. L’aspetto di tensione ci sprona a stare nella zona scomoda dell’ascolto e della pazienza del non poter risolvere tutto nell’immediato. Ci spinge anche a non distruggere con irruenza e non arrabbiarci con ciò che non possiamo mutare subito, e nemmeno con noi stessi. E’ il nostro teatro, può diventare una commedia, una tragedia o trasformarsi in una grande farsa, ma abbiamo tutto il potere in mano per affinare lo sguardo con cui ci apprestiamo ad andare in scena e guardare tutto ciò che abbiamo intorno con il candore della semplicità più pulita e del candore senza macchia prima di tutte le cose.
Nessuno vi sporcherà né si approfitterà più di voi e voi anche non dovrete farlo, se sarete limpidi, chiari e onesti come dei bambini. Portate avanti il nuovo mondo interiore che vorrete vivere, lo scenario esterno cambierà, nel tempo necessario affinché possano mutare le cose concrete e manifeste, più lente della realtà spirituale che è già trasformata. Spesso è questo che ci fa soffrire, questa terra di mezzo in cui siamo già cambiati tanto, non siamo più nella pelle di allora, ma lo scenario fuori del nostro presente ancora è nel passato.
Abbiate fiducia, oltrepassate quella cruna dell’ago, e lentamente la realtà fuori coinciderà con il vostro mondo dentro. Lucidetelo dunque come uno specchio.. amatelo con tutto l’amore che potete, e questo meraviglioso mondo dentro piano, piano si rifletterà anche fuori di voi. Ma non ostinatevi più per cambiare l’esterno e le persone intorno a voi.
Siate integri e il mondo intero risponderà con la stessa luce. Tutto il resto… il “mondo brutto” che non troverà più spazio in questa luce…. lo perderete o sarà già un’altra cosa ancora, e forse non sarà poi così male.
Buon Novilunio a tutti,
Anna Elisa Albanese
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Fonte : http://www.sentieroastrologico.it/novilunio-scorpione-18-novembre-2017-passaggio-nella-cruna-dellago/
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