Il 15 maggio alle ore 12,45 UTC la Luna diventa Nuova a 24° del Toro ed inaugura l’Era di Urano che entra alle 17 UTC nel Segno, in ritorno dopo 84 anni.
La Luna Nuova in Toro apre il periodo della gioia della Vita, quando i progetti prendono corpo. Il Toro è un Segno di Terra, il primo dello Zodiaco, e si identifica nella gioia di costruire dal nulla, di erigere spazi protetti dove esso possa prosperare insieme ai suoi cari.
Il Toro è il secondo Segno zodiacale; segue l’Ariete, il Pioniere, e dalle sue ricerche esplorative prende l’innovazione e la rende usufruibile nel quotidiano, così che non venga dispersa.
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L’ingresso dell’energia di Luce, Elettricità, Velocità Fulminea, Intuitività, Telepatia (parole chiave di Urano) in questo Segno così collegato con il radicamento, la stanzialità e la stabilizzazione del Fuoco arietino che lo precede, stimola gli umani nel corso dei prossimi 8 anni (fino al 2025) a privilegiare la ricerca dei confini interiori anziché quelli esterni: la Luce uraniana funge da richiamo da parte del Maestro interiore, la cui voce vuole risalire per essere sentita. Ciò comporta una presa di responsabilità, parola chiave dei Segni di Terra (enfatizzata dalla presenza di Saturno in Capricorno fino al 2020), grazie alla quale ci sentiremo richiamati allo Specchio, a riconoscere l’immagine che quella nuova intensità ci darà l’accesso a vedere. Possiamo ancora ignorare questi richiami? Pura illusione! I legami stretti che fino ad ora abbiamo mantenuto per sopravvivere si dissolvono da soli, quindi accompagnandoli con quanta più serenità possibile ci permetterà di chiudere lunghi cicli con tutto l’amore che c’è.
Dalla parte opposta al Novilunio, Giove sta ancora viaggiando in retrogradazione a 17° Scorpione, e sta portando avanti il suo compito di Custode della Soglia fino al 06 luglio. Cosa significa? Lo Scorpione è un Segno d’Acqua, simbolo dell’inconscio, sede di tutto quello che ha creato disagio in un dato punto del tempo, talmente tanto che abbiamo deciso di non poter sopportare di ricordare; tutto quello che è talmente sgradevole da non riuscire ad ammettere di portare quell’immagine di noi; tutto il senso di vuoto da cui ci proteggiamo. Sappiamo che è da qui, dagli effetti del nascosto proiettati inconsapevolmente nel quotidiano, che nasce la Ricerca; ricerca di risposte, necessità di chiarezza, bisogno di fare ordine. Dallo scorso ottobre e fino al prossimo novembre Giove sta operando in questo senso, aiutandoci a vedere. Si tratta di un processo molto lento perché riguarda tutte le nostre delicatezze. La nostra Intelligenza divina veglia su di noi attivando sincronicità affinché il viaggio sia congruo e ci permetta di integrare i vari pezzi. Quindi non si può avere fretta e non si può procedere finché ogni processo non è stato portato a termine.
Durante questo Novilunio accade qualcosa di magico. Nella mappa celeste del Novilunio calcolato su Greenwich Sole e Luna congiunti a 24° Toro si trovano nel punto più elevato, il Medio Cielo, mentre Giove cade congiunto al Fondo Cielo, il punto più basso. Essi formano una radice tra gli opposti che crea una tensione, una crepa, da cui la Luce di Urano può penetrare fin dentro il profondo. La Via è aperta perché il Toro ci fa sentire di esserci, ci rende solidi, oltre la paura. Siamo pronti al salto, per così dire. Il corpo riesce a rilassarsi quando i due Luminari si trovano lì. Così apriamo, la Luce entra, e la consapevolezza comincia a fare il suo corso. Possiamo vederci mentre ci apriamo ad accogliere quella frequenza? Possiamo figurarci quella possibilità? Possiamo darcene il permesso?
Sta a noi, a confronto con noi stessi decidere.
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Cosa va ad illuminare quella Luce? E’ ovvio che non esiste solo l’inconscio, la sofferenza, l’oblio, il rifiuto, ecc. Esiste un punto nel profondo chiamato Presenza. Se lo vogliamo individuare, esso si trova sopra il primo chakra e si chiama Hara, il Pozzo, la Fonte.
Il passaggio di Urano ci porta direttamente lì. La Luce allora attiva la consapevolezza della Presenza dentro di noi, lì dove possiamo attingere la Forza, la Centratura. E’ il punto del Vuoto, da cui poter estrapolare una forza infinita, radicante. E’ da lì che ci deriva la forza di auto-realizzarsi, diventando fluidi rispetto a quello che siamo. E’ da lì che risale la centratura che ci fa essere ciò che siamo, oltre il bisogno di riconoscimento. E’ il punto da coltivare nel processo di spostamento degli orizzonti che si attiva, ora che Urano ci mostrerà panorami completamente nuovi.
La sua Luce è molto forte, probabilmente la frequenza che verrà immessa nella nostra vita potrebbe chiederci di spostarci. Se così fosse, sarà chiaro che questo avverrà per un bene più grande. Sarà talmente naturale che non ci costerà farlo, anzi, sarà una conseguenza del respiro che stiamo imparando a portare dentro. Portare dentro il Respiro significa dire sì alla Vita, all’Abbondanza, alla Meraviglia e da lì alla possibilità di operare miracoli. Respirare nel profondo attiva il Cuore, da lì portiamo l’attenzione alla Presenza.
Esiste un laboratorio promosso dagli insegnamenti di Osho chiamato ‘Who is in?’, chi c’è dentro? chi abita dentro di me? Il transito uraniano ci porta a questa scoperta. Il richiamo alla Presenza è la prospettiva giusta da cui partire per iniziare questo cammino. Contattare la Presenza è un passaggio imprescindibile per ogni Ricercatore. Respirare da lì cambia totalmente la prospettiva di vita.
Buon mega-viaggio a tutti!
In lak’ech! (Io Sono un Altro Te Stesso)
Stefania Gyan Salila
Fonte : http://ashtalan.blogspot.it/2018/05/15042018-novilunio-in-toro-e-ingresso.html
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