il Plenilunio nel segno dei Pesci, nella mattina del 14 settembre 2019 alle ore 6.25 italiane, nel segno dei Pesci a 21°.
Come accostiamo la parole strategia, attacco, memoria, minuziosità, alle parole perdono, indolenza, sogno, dissolvenza?
Prima di parlarvi degli aspetti tecnici astrologici che si vengono a creare in questa Luna Piena (che troverete in fondo all’articolo), vi chiedo di seguirmi nel nostro viaggio di esplorazione attraverso la mia personale traduzione simbolica e immaginale dei vari simboli planetari. Accessibile a tutti, anche a chi non sa nulla di astrologia, se saprà fidarsi della sua capacità di visione.
Da una parte del cielo abbiamo la nostra personalità cosciente (Sole), la nostra modalità di agire la volontà e l’azione (Marte), i nostri desideri (Venere) e i nostri pensieri (Mercurio) tutti nello stesso segno: La Vergine. Nell’altra metà di cielo, troviamo le nostre emozioni (Luna) la nostra capacità (o non capacità) di affidarci ad esse (Nettuno), e il femminile ribelle (Lilith) nel segno dei Pesci.
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La terra della Vergine è salda ma in continuo assestamento, visualizziamola come quella parte di noi che non si sente mai sufficientemente pronta, si critica e critica ciò che non ritiene perfetto, vorrebbe ancora approfondire l’argomento prima di esporlo pubblicamente, vorrebbe rimanere ancora a scuola come allieva, prima di essere insegnante. Quella parte di noi, che non è nemmeno pronta a mollare il colpo, a lasciar perdere e fregarsene e si ostina creando stress al suo corpo. Questi pianeti tutti nel segno professionista come pochi, ma insicuro come tante persone di vero valore e umiltà, la Vergine, è concentrato con tanti pianeti in esso, nello Stellium iniziato con il Novilunio del 30 agosto . Ci sta mostrando che siamo in grado di sperimentare azioni mirate e concrete, pianificazioni a medio e lungo raggio, obblighi e doveri, accorgimenti fisici per preservare il nostro equilibrio psicofisico, ma anche dove non siamo in grado a volte, di lasciar stare, presi da troppe responsabilità, carichi e pesi che non riusciamo a delegare.
In questo Plenilunio invece è venuto il momento di permetterci il non controllo e la libertà, (permettendocelo non sarà un essere allo sbando perché l’avremo deciso) e ce lo potrà mostrare la luna piena illuminata dal Sole nel segno dei Pesci, perfettamente a suo agio nel segno femminile in congiunzione con Nettuno, suo Governatore. Per non lasciarci scappare quel po’ d’infinito che abbiamo respirato, indipendentemente dall’essere stati in vacanza o meno, nella nostra vita quando ci siamo permessi e siamo riusciti ad accedere alla dimensione del non – tempo. Ebbene si… tutti l’abbiamo provata: quel tempo che non è adesso e forse non è allora, non è fatto di orologi, non ha un dopo o un prima, è nell’istante esatto dell’emozione: è nell’istante esatto dell’Adesso.
Quanto è bello quando siamo totalmente lì. Quanto è meraviglioso scordarci anche del chi siamo, chi siamo stati, del come ci chiamiamo o definiamo, anche solo per pochi secondi.
L’altro giorno ascoltavo Battisti, una canzone che non sentivo da quando avevo quattordici anni; l’emozione è stata la stessa di allora nella me di adesso. In questi giorni osservavo il cielo ventoso divenuto blu terso, e per un attimo ho sentito le stesse sensazioni di marzo. Il marzo scorso, ma anche tutti gli altri marzo della mia vita mischiati a questo settembre. Siamo in vicini all’Equinozio di Autunno – 23 settembre – e proprio come a marzo è intorno all’Equinozio di primavera – 21 marzo – il cielo ha le stesse ore di luce di ombra, e per un attimo mi è sembrato di essere nell’altra metà del tempo, i sei mesi appena passati e i sei mesi che arriveranno fino alla prossima primavera. Ho sentito di essere parte di un grande cerchio perfetto e ho pensato … non correre, respira, tutto gira in tondo e ritorna, va tutto bene, fermati a guardare lo spettacolo.
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Quando accadono questi miracoli di pochi istanti dobbiamo afferrarli perché siamo nel tempo infinito del tutto che scorre intorno a noi e in noi, e le amicizie non si sono mai spezzate, le persone amate che abbiamo lasciato non se ne sono mai andate, e il profumo dell’eterno ci cammina accanto e noi ci sentiamo in pace.
Per chi già ha raggiunto dimensioni di grande consapevolezza questi stati di grazia durano più che pochi attimi, per me ancora in cammino, durano quel bagliore fulgido che scompare nella vita che torna a incalzarmi, ma mi permettono di scriverne e poter essere certa che esistano e mi donano il sapere che siamo tutti interconnessi.
Se dunque da una parte del cielo abbiamo il richiamo della realtà materica e concreta del nostro vivere giorno per giorno mostratoci in questo caso da Sole, Marte, Mercurio, Venere in Vergine e Saturno e Plutone in Capricorno, dall’altro, c’è qualcosa che pare annullare ogni forma di proposito concreto e razionale e la divisione tra le cose e le persone e ci porta oltre il tempo lineare, per insegnarci a percepire il tempo dell’Anima, il tempo soggettivo, il tempo infinito – Luna, Lilith e Nettuno nei Pesci.
Cosa accade dunque se, lasciando andare ogni proposito di logica e consequenzialità, sovrapponiamo quelle parole che ho scritto inizialmente e cerchiamo di unirle in qualcosa che non sia più scisso e separato?
STRATEGIA ATTACCO MEMORIA MINUZIOSITÀ
PERDONO INDOLENZA SOGNO DISSOLVENZA
RABBIA AMORE ETERNITÀ
Cosa accade al dio della guerra – Marte – insieme al dio del perdono – Nettuno – se dovessero incontrarsi?
Formerebbero un attacco indolente? La dissolvenza di una strategia o il sogno che confonde la memoria?
Questo Plenilunio mi fa sorridere, perché è come se vedessi tutte le nostre esplosioni di rabbia, o tutti i meccanismi di programmazione sofisticata del nostro cervello, i piani ben collaudati, le bombe ben oliate, che partono come missili colorati nel cielo e poi con un suono buffo e lievissimo, si dissolvono nel nulla. Un bluff, un buco nell’acqua, un ruggito di un cucciolo.
Non è il perdere quello di cui parlo. Non è nemmeno il fallire l’intento o il proposito.
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E’ invece accorgerci di quanta fatica stavamo mettendo nel progetto, senza accorgerci di quanta bellezza stiamo escludendo se solo mollassimo un attimo la presa. Ci sono dei momenti in cui anche mentre stiamo camminando precisi con tutti i libri sottobraccio, le formule imparate a memoria e studiate e ripetute all’infinito, c’è un momento in cui accade il blackout. Dimentichiamo tutto. Cambiamo strada. Incontriamo il gatto e la volpe.
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Incontriamo la nostra parte un po’ folle e irresponsabile, perché non l’abbiamo integrata prima, l’abbiamo sottovaluta, e lei si prende così tutto lo spazio, facendoci sbandare nella nostra strada pulita e ordinata.
Questo cielo di Plenilunio manca di pianeti in segni d’Aria, e l’Acqua di questa Luna arrivata alla fine del suo giro nell’ultimo segno dello Zodiaco – i Pesci – a volte è sibillina nel suo lato ombra se non ci mettiamo in ascolto delle nostre emozioni più vulnerabili e bisognose di tempo e spazio. Nettuno può divenire il più grande ispiratore, ma anche il più grande creatore di illusioni.
Non temiamo allora di naufragare. Non temiamo allora, se ci sentiamo di essere con troppa testa sulle spalle, di perderla. Permettiamoci un sano caos interiore.
Se saremo noi ad aprire le porte alla dimensione più “dionisiaca” e fluida della nostra vita, non sarà necessaria “un inondazione” per farci perdere la testa. Liberiamo le nostra paure:
Abbiamo paura di impazzire? Abbiamo paura di perder la ragione e non tornare più nei ranghi che cerchiamo di imporci, nei cammini spirituali evolutivi rigidi e non ancorati al cuore, che stiamo attraversando in un rigore quasi maniacale?
Abbiamo paura di perdere tempo, di non riuscire a finire ciò che ci eravamo prefissati? Diamoci fiato e affidiamoci. La vita è più saggia di noi.
Con questo Plenilunio è venuto il momento di respirare più aria che possiamo, sia nella nostra leggerezza sia nella comunicazione che dovrà essere chiara e cristallina in questo momento. Respiriamo più spazio che riusciamo a incamerare, più dolcezza che possiamo, rispetto a quegli obbiettivi che ancora non siamo riusciti a raggiungere, quei sogni che aspettano di fiorire e per tutti i rimpianti o pentimenti, che è venuto il momento di perdonarci.
E’ una luna di sospensione e di silenzi da ritrovare dentro il brulicare del nostro tempo veloce.
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E’ una luna che parla di tempo interiore e di giudizio da sospendere. Di vuoto da non temere.
Di respiro tra un’onda e l’altra della vita, di azioni che si susseguono l’una all’altra che potranno momentaneamente, se lo vogliamo, fermarsi in un freeze, o un rallenty tra memoria antica e tempo presente, per far si che giunga il tempo della quiete.
Prendetevi allora un attimo per voi stessi, arginando progetti, intenti, obblighi, doveri, e se potete cercate nel cielo, nella natura, o nel mare, ancora un po’ di quel ritmo dolce che si vede nel fruscio delle foglie, o nelle onde ripetitive ma costanti, per accorgervi, che va tutto bene, anche se non siamo ancora arrivati. Siamo in cammino. Qui.
Il film di questa Luna: 2001 Odissea nello Spazio di Stanley Kubrick.
Aspetti planetari:
Luna congiunto a Nettuno e Lilith in Pesci opposta a Sole congiunto a Marte in Vergine. Venere e Mercurio congiunti in Vergine. Nettuno in Pesci e Marte in Vergine in opposizione esatta a 17°. L’opposizione si scarica con un Sestile e un Trigono su Saturno e Plutone in Capricorno (nel cosiddetto Punto di Talete coniato da Grazia Bordoni).
Giove in Sagittario a 16° forma una quadratura con Sole e Marte in Vergine e Luna e Nettuno e Lilith nei Pesci.
Sono aspetti che creano una tensione crescente rispetto a sensazioni di insoddisfazione (Giove) e rabbia inespressa (Marte – Nettuno e Lilith), che sarà possibile convogliare, a parer mio, attraverso l’elemento mancante – l’Aria – quindi attraverso la comunicazione di ciò che sentiamo, la chiarezza, prima di passare a esplosioni o manifestazioni emotive incontrollate.
E’ sollecitato tutto il campo delle intuizioni, dell’accesso alla parte spirituale e più onirica della nostra vita, lasciando da parte per un attimo se possiamo, la parte del presente immediato della nostra esistenza. Uno sguardo dall’alto, come potessimo vederci da una prospettiva che lascia perdere i dettagli imperfetti e inadeguati e possa invece restituirci l’armonia che non riusciamo a cogliere. Un sano riabbandonarsi a una sana pigrizia prima di entrare nell’autunno, concedendoci ancora del tempo dilatato, grazie alla creatività e l’immaginazione di quanto eravamo bambini.
Buona Plenilunio a tutti voi,
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Fonte :https://www.sentieroastrologico.it/plenilunio-in-pesci-14-settembre-2019-listante-esatto-delladesso
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