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Alle 00,52 UTC del 02 marzo la Luna diventa Piena a 11° Vergine, in opposizione al bellissimo Stellium in Pesci, portatore di Delicatezza, forza che enfatizza il Sentimento, Flusso morbido che avvolge. La Luna in Vergine discerne e mette ordine nei molteplici sentieri del sentire e aiuta a dare un nome ad ognuno di essi, così che possiamo cominciare a distinguere.
Discernere è fondamentale per comprendere quale sia la direzione migliore possibile. Lo Stellium in Pesci, attivo nel Cielo Astrologico dal 19 febbraio al 06 marzo, ci ha immerso nel Mondo onirico, pieno di rimandi, simboli, segnali. Dopo aver navigato in esso, averne fatto esperienza, arricchendo le cellule delle informazioni necessarie ad affinare il nostro Io Sono, ecco che la Mente Lunare attiva lo strumento del Discernimento per porre ordine e rendere usufruibili i simboli, chiari i segnali, decifrabili i sogni.
Il Segno della Vergine parla di Servizio, di rendersi utili affinché i risultati di un’azione possano essere d’aiuto a tanti. La Vergine si trova al Centro del Flusso dello Zodiaco, sesto Segno su dodici, e funziona quale filtro tra l’Io in costruzione dall’Ariete al Leone, ed il Noi in formazione tra la Bilancia ed i Pesci. La Vergine modula la Forza dell’Io per permettere l’incontro con l’Altro.
La Luna in Vergine utilizza il Discernimento quale filtro tra la personalità e lo Spirito/Ispirazione, affinché l’anima possa essere risvegliata ed attivata oltre le illusioni ed i ricordi di tanto passato.
Il mare dello Stellium in Pesci racchiude tutte le memorie contenute nel tessuto connettivo dove sono immerse le cellule del corpo fisico. Noi siamo identificati con esse. Veniamo mossi da predisposizioni, attitudini, preferenze, tendenze racchiuse lì, ascrivibili, sì, al vissuto attuale, ma anche a strati liquidi molto più antichi. L’Acqua è memoria.
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La Luna in Vergine permette di separare il Nuovo dal Vecchio. Essa forma un Trigono con Saturno (07°) e la Luna Nera (12°) in Capricorno, creando un aspetto che porta a liberarsi del superfluo, soprattutto quando questo è una zavorra pesante e limitante.
La Notte Blu Planetaria, Kin 23, giorno 10 dell’Onda del Mago Bianco, fornisce un palcoscenico perfetto per mettere in atto il Processo di Scriminatura del Vecchio dal Nuovo. Essa rappresenta la Manifestazione del Sogno del Mago Bianco, il raggiungimento di quello stato interiore in cui non è più necessario sforzarsi di entrare nel mondo del Cuore, perché esso rappresenta il principale stato di coscienza da cui guardiamo alla Vita. Da qui possiamo sviluppare apertura e fiducia verso noi stessi ed il nostro sentire. Attivare la Bussola Interiore il cui ago si dirige verso ciò che risuona come Amore.
Così il Plenilunio apre la Mente a introiettare la Visione, lasciandosi ispirare con fiducia. Le intuizioni, le immagini, vengono assorbite senza urgenza di interpretazione. Esse sono attivazioni di stati di coscienza. Non serve conoscerne il significato letterale. Fidarsi di quello che viene percepito come indicazioni di un Cammino Sacro. Non importa quando e dove. Tutto diventa chiaro nel momento migliore possibile.
Questa lettura del Plenilunio del 02 marzo mi tocca nel profondo, avendo io stessa la Luna in Vergine (calante) opposta a Saturno e Chirone retrogradi in Pesci. Questo aspetto mi ha sempre fatto sentire sospesa tra due mondi, la Ragione ed il Sogno, il Controllo e la Magia, il Finito e l’Assoluto. E’ stato difficile nel tempo trovare un equilibrio: solo facendo il lavoro che faccio, portando ordine e significato dentro le immagini oniriche e simboliche, riesco a vivere entrambe le polarità in unità e dono. I movimenti, tuttavia, li percepisco solamente a livello interiore. Non riesco a spiegarli come fatti esterni. Tutta la mia vita è stata filtrata da potenti accadimenti dell’animo, silenziosi rispetto al chiasso del mondo esterno. Per me questo è il Senso. Del resto, sono anche nata sotto il Glifo della Notte Blu, da cui ho imparato, attraendo i giusti maestri, che solo creando dentro, potrò poi vivere il corrispettivo fuori.
Questo è il mio mondo, al rovescio rispetto alla realtà percepita come oggettiva. Pieno di possibilità, in base a quello che mi concedo di vivere, in sospensione tra potenzialità e manifestazione.
In lak’ech! (Io Sono un Altro Te Stesso)
Stefania Gyan Salila
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