di .Alejandro Jodorowsky

Se guarisci una persona che non vuole curarsi, ti detesterà. Lotterà contro di te, lotterà insieme al problema per paralizzarsi di nuovo. Non si renderà conto di avere realizzato una presa di coscienza e ti renderà colpevole di tutte le sue disgrazie. Nella misura in cui non voleva essere guarita, le hai fatto un male enorme. Ci abituiamo alla nostra malattia, se qualcuno ci turba entriamo in crisi.

Non è necessario odiare chi ci cura. Sei tu a curare te stesso. Se l’altro ti aiuta a realizzare una presa di coscienza, smetti di odiarlo! Il tuo odio è la tua difesa. Tanto maggiore è la coscienza che assorbi, quanto più detesti la persona che l’ha provocata. Preferisci rimanere nella malattia perché è più confortevole e perché hai paura della vita. Vinci quella paura! Il tuo Dio interiore te lo insegna passo dopo passo.

Alejandro Jodorowsky, Vangeli per guarire

Originale qui

FONTE:http://pianoinfinito.altervista.org/quando-vuoi-aiutare/

 

 

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3 Replies to “QUANDO SI VUOLE AIUTARE QUALCUNO CHE NON VUOLE GUARIRE”

  1. Non credo bisogni guarire chi non vuole essere guarito: è un introdursi nella storia della persona…infatti si deve sempre chiedere il permesso per i trattamenti..è un rispettare il libero arbitrio altrui…ognuno ha la sua storia ed il suo percorso

  2. Sto vivendo un momento particolarmente doloroso , sono anni che non vedo la fine ai continui tormenti , ora una storia che va avanti con dolore da parte mia perché non ho la risposta a ciò che vorrei .. Il suo bene . Che non c’è mai stato . Oltre a una situazione personale difficile .

  3. Qualche anno fà, a mia suocera fu trovato un tumore sulla testa e cominciarono le “cure”. Era vispa nonostante l’età, ma da quel momento in poi, sempre peggio, grazie alle “cure”.
    C’è stato un momento in cui mi venne una forte compassione ed iniziai a Sua insaputa e degli altri, un intervento energetico, pranico; cominciò in pochi minuti a stare meglio, ma cosa successe?; ricominciò a trattarmi male come faceva di solito.
    “Casualmente” mio Figlio si accorse della scena, mi suggerì di non continuare, vedendo certi risulatati e con sommo rammarico mi fermai lasciandola al Suo destino; vado a spanne, durò ancora due mesi, poi kaput.
    Oltretutto, ero ben consapevole che in casi simili, ci si fa carico anche di parte del suo karma, ma la compassione di quel momento era così forte che non badai a “spese”.
    Mi è andata meglio con un cane, puzzava come un cadavere, non si riusciva più a sopportare, decidemmo all’insaputa del Figlio di eliminarlo tramite veleno per topi in gran quantità; dopo alcune ore vedendo i suoi lamenti come se mi stesse chiedendo aiuto, non resistetti e mosso a compassione e pentito, cominciai un trattamento con Cuore vibrante finché non vidi un miglioramento.
    La mattina dopo era più vispo di prima, ma il seguito non lo racconto.
    Cari saluti.
    Renzo

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